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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca

Bandiera estera ma proprietari italiani: decine di barche sconosciute al fisco

Controlli della guardia di finanza sul litorale pugliese. Anche a Brindisi individuate delle imbarcazioni da diporto non in regola. Sanzionati i proprietari

Battevano bandiera estera ma con ogni probabilità si trattava solo di un escamotage ridurre i costi di gestione o pagare meno tasse, perché i proprietari, di fatto, erano italiani. I finanzieri della stazione navale di Bari e delle sezioni operative Navali di Gallipoli, Brindisi e Manfredonia del Reparto operativo aeronavale di Bari hanno individuato 32 imbarcazioni da diporto sconosciute al fisco. 
Per 21 di esse (sette con bandiera polacca, cinque con quella belga e nove con quella francese), è stata accertata la mancata compilazione del quadro Rw della dichiarazione dei redditi da parte dei rispettivi titolari, per un valore complessivo di circa 2.300.000 euro.

“Il considerevole incremento di bandiere estere issate sulle imbarcazioni da diporto di proprietà di cittadini italiani, rilevato dalle Fiamme Gialle pugliesi negli ultimi periodi – si legge in una nota della guardia di finanza - è riconducibile al c.d. fenomeno del ‘flagging out’, definito in economia marittima come il processo intrapreso da proprietari e armatori di yacht che, al fine di contenere i costi complessivi di gestione di una unità navale, ricercano registri navali esteri per conseguire una riduzione delle voci di spesa relative, ad esempio, alle dotazioni di sicurezza, equipaggiamenti, assicurazioni e/o imposte”.

Pertanto, molti possessori di imbarcazioni da diporto hanno preferito “emigrare”, solo sulla carta, verso registri navali esteri, dismettendo così la bandiera nazionale, nel tentativo di realizzare una notevole riduzione dei costi di gestione e, in alcuni casi, di nascondere il possesso delle imbarcazioni (spesso di lusso), al fisco italiano. “La costante azione di sorveglianza della flotta aeronavale della Guardia di Finanza - fanno sapere le Fiamme gialle - risulta indispensabile per presidiare il mare, lo spazio aereo sovrastante e i circa 800 chilometri di costa pugliese, in stretto e continuo coordinamento con i reparti territoriali, investigativi e speciali presenti sul territorio”.

“I nuovi e moderni mezzi aeronavali del Corpo, caratterizzati da spiccate performance operative, fanno parte dell’avviato strategico piano di ammodernamento e potenziamento della Guardia di Finanza in mare e contribuiscono a consolidare il posizionamento istituzionale del Corpo quale “unica polizia del mare”. 

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