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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca San Pietro Vernotico

"Nata e tenuta in vita solo per favori politico-elettorali"

Fissati per venerdì prossimo gli interrogatori di garanzia del sindaco di San Pietro Vernotico, Pasquale Rizzo e del suo predecessore Maurizio Renna

SAN PIETRO VERNOTICO – Fissati per venerdì prossimo gli interrogatori di garanzia del sindaco di San Pietro Vernotico, Pasquale Rizzo e del suo predecessore Maurizio Renna raggiunti nella mattinata di oggi, martedì 4 giugno, insieme al commercialista Luigi Conte, da un’ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari perché accusati di bancarotta fraudolenta nell’ambito dell’inchiesta della Guardia di Finanza, “Oversight”. Fissato anche per venerdì alle 10 l'interrogatorio di garanzia di Luigi Conte, difeso dall'avvocato Oreste Marzo.

I dettagli dell'operazione

Rizzo è stato sospeso dalla Prefettura e sostituito nelle sue funzioni dalla vice sindaco Giuliana Giannone, titolare delle deleghe al bilancio e ai Servizi sociali. L’attività amministrativa prosegue regolarmente: per il 15 giugno prossimo è stato fissato il consiglio comunale che ha come unico punto all’ordine del giorno l’approvazione del bilancio 2018. I difensori di Rizzo, Gianvito Lillo e Renna, Massimo Manfreda, hanno fatto sapere di non aver parlato con i loro assistiti.

Nell’ambito della stessa inchiesta altre quattro persone sono indagate a piede libero per peculato e corruzione in relazione all’affidamento di appalti per il verde.

L’operazione si riferisce alle vicende che hanno portato al fallimento di Fiscalità Locale srl, società a capitale misto pubblico-privato, costituita il 18 maggio del 2005, cui era affidato il servizio di riscossione dei tributi del Comune di San Pietro Vernotico. E’ stata dichiarata fallita dal tribunale di Brindisi il 13 aprile del 2017.

Le denunce dell'avvocato del Comune

L’inchiesta del Nucleo di polizia economico-finanziaria di Brindisi e dei colleghi della Tenenza di San Pietro Vernotico è stata avviata in seguito alle denunce presentate (l’8 settembre del 2017) dall’avvocato Guido Massari, funzionario responsabile dell’Ufficio legale del Come di San Pietro Vernotico, circa gravi irregolarità nei bilanci, nella gestione della società partecipata, oltre che condotte dispersive del patrimonio di Fiscalità Locale con conseguente danno all’Ente locale che la partecipava. Dal 2015 al 2016. Massari, inoltre, aveva segnalato un probabile omesso versamento sul conto del Comune di San Pietro Vernotico, di somme di denaro corrisposte dai cittadini a titoli di tributi.

Le prime verifiche eseguite dalla Guardia di finanza di Brindisi hanno consentito di riscontrare, sui conti correnti sui quali aveva operato Fiscalità locale, molteplici operazioni bancarie attinenti a operazioni riconducibili ad emissione di assegni circolari (per un totale di 66.648,29 euro), girofondi (per un totale di 3.193.800 euro, effettuati dal conto master delle poste italiane al conto n°10 della BPP) e consulenze (per un totale di 82.366,18 euro), ritenute “non giustificabili”, in quanto hanno permesso alla società di usufruire indebitamente di somme di denaro di esclusiva spettanza del Comune di San Pietro Vernotico.

“La complessa e meticolosa attività di indagine espletata dai finanzieri ha consentito di accertare che le gravi irregolarità non riguardavano solo la gestione 2015/2016, atteso che Fiscalità Locale srl era stata creata e tenuta in vita per oltre un decennio solo per essere utilizzata come strumento di favori politico-elettorali. Tanto si desume dalle violazioni dello Statuto riscontrate sin dall’anno 2008, da una lunga serie di false comunicazioni sociali accertate a decorrere dall’anno 2010 e poste in essere al fine di impedire la messa in liquidazione della società, da condotte di appropriazione perpetrate dai rappresentanti di Fiscalità Locale srl e realizzate grazie ad una gestione confusa e promiscua dei conti della società e di quelli del Comune di San Pietro Vernotico nonché all’assenza di qualsivoglia forma di controllo”.

Il voto di scambio

“Inoltre, i risultati delle intercettazioni telefoniche evidenziavano, senza dubbio alcuno, la promessa e la corresponsione di somme di denaro in cambio di voti nel periodo della campagna elettorale conclusasi con le elezioni del 10 giugno 2018, restituendo uno scenario inquietante in ordine alle modalità di gestione della cosa pubblica, sempre piegata, a prescindere dal colore e dall’ideologia politica, agli interessi dei singoli”. Si legge nell’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip Stefania De Angelis.

“Nell’inquadrare i fatti oggetto di contestazione nei delitti di bancarotta impropria da reato societario, peculato, corruzione e turbativa d’asta, gli indagati hanno dimostrato di essere stabilmente asserviti ad interessi personali o, comunque, privati”.

Prassi discrezionale nella gestione dei tributi

Dalle indagini eseguite dalla guardia di finanza è emersa, inoltre, una prassi discrezionale nella gestione dei tributi. Con particolare riferimento ad agevolazioni delle somme derivanti da accertamenti, “se si trattava di tributi dovuti da elettori dell’opposizione si calcolavano interessi e sanzioni, mentre se si trattava di elettori della maggioranza si cercava di favorirli”. Un modus operandi consolidato durante tutte le amministrazioni. 

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