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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Mesagne

Fotovoltaico col trucco: 13 condannati

MESAGNE - Cala il sipario, o forse sarebbe meglio dire il buio, per lo meno in primo grado, su una delle prime inchieste poi divenuta un processo sull’illecito frazionamento dei campi fotovoltaici. Tredici le condanne al termine di “Eclissi”.

MESAGNE - Cala il sipario, o forse sarebbe meglio dire il buio, per lo meno in primo grado, su una delle prime inchieste poi divenuta un processo sull’illecito frazionamento dei campi fotovoltaici. Tredici le condanne al termine di “Eclissi”, il nome dell’operazione che portò al sequestro il 17 febbraio 2012 di dieci impianti a Mesagne in contrada Epifani.

Le pene inflitte dal giudice monocratico Barbara Nestore sono le seguenti: 4 mesi di arresto e 16 mila euro di ammenda per Luigi Indolfi di Mesagne e per Raffaele Indolfi di Latiano; 2 mesi di arresto e 10mila euro di ammenda per Cosimo Maurizio Nitti di Mesagne, Giovanni Rubino di Latiano, Giuseppe Mingolla di Latiano, Miriam Solimeo di Latiano e Immacolata Dimastrodonato di Latiano; 1 anno e 2 mesi di reclusione per Cosimo Caforio di Latiano; 1 anno di arresto e 20mila euro di ammenda per Saverio Caforio di Francavilla Fontana, Luisa Carbone di Oria, Adele Maria Crastolla di Latiano, Pietro De Fazio; sei mesi di reclusione per Antonio Giovanni Rubino di Latiano.

Per tutti pena sospesa e non menzione. Il collegio difensivo è composto dagli avvocati Giancarlo Camassa, Umberto Sforza, Massimo Manfreda, Mario Guagliani. Per il Comune di Mesagne che si era costituito parte civile, provvisionale di 30mila euro e danni complessivi da quantificarsi in sede civile. Disposta la confisca di tutti i beni in sequestro.

Queste erano le richieste di pena del procuratore aggiunto Nicolangelo Ghizzardi che ha condotto le indagini e poi sostenuto l’accusa: due anni di reclusione per Cosimo Caforio di Latiano; un anno e un mese per Saverio Caforio di Francavilla Fontana; un anno e un mese per Pietro De Fazio di Latiano; un anno per Immacolata Dimastrodonato di Latiano; un anno e un mese per Luisa Carbone di Oria; per Adele Maria Crastolla di Latiano, un anno; quattro mesi per Luigi Indolfi di Mesagne e per Raffaele Indolfi di Latiano; un anno per Giuseppe Mingolla di Latiano; un anno e sei mesi per Cosimo Maurizio Nitti di Mesagne; un anno per Giovanni Rubino di Latiano; quattro mesi per Antonio Giovanni Rubino di Latiano, e un anno per Miriam Solimeo di Latiano.

L’imputazione per tutti era di lottizzazione abusiva per la realizzazione di un parco da 10 megawatt. Alcuni imputati rispondevano anche di falso. Secondo l’ipotesi accusatoria anche in questo caso, come in molti altri nel Salento, sarebbe stato utilizzato il solito metodo: il frazionamento “truffaldino” dei terreni su cui installare 10 diversi impianti, in realtà un unico parco, per procedere con una semplice Dichiarazione di inizio lavori presentata al Comune di Mesagne.

 

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