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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca

Fotovoltaico De Gennaro: rischio prescrizione

BRINDISI - E’ il secondo rinvio, sempre per difetto di notifica oltre che per contemporanei impegni (sempre in aula) del giudice: il risultato è che l’avvio di un processo per lottizzazione abusiva e abusi edilizi nel settore fotovoltaico, ad altissimo rischio di prescrizione, è slittato di altri tre mesi.

BRINDISI - E’ il secondo rinvio, sempre per difetto di notifica oltre che per contemporanei impegni (sempre in aula) del giudice: il risultato è che l’avvio di un processo per lottizzazione abusiva e abusi edilizi nel settore fotovoltaico, ad altissimo rischio di prescrizione, è slittato complessivamente di quasi un anno. La prima udienza doveva celebrarsi il 29 aprile scorso, oggi il secondo tentativo (fallito). Si tornerà in aula il 31 gennaio prossimo.

Il giudizio in questione è quello che riguarda gli imprenditori baresi Daniele, Gerardo e Vito De Gennaro. Sono in tutto 13 gli imputati. Ed è stato il procuratore aggiunto di Brindisi, Nicolangelo Ghizzardi, a formalizzare il problema: “Si tratta di contravvenzioni – ha detto in aula Ghizzardi – e sono già trascorsi diversi mesi dall’avvio del processo”.

Proprio per questa ragione il pm ha chiesto stamani che venisse disposto lo stralcio dell’unica posizione per cui non si è potuto procedere alla notifica, oltre che, vista l’impossibilità anche per altre ragioni di celebrare l’udienza, di disporre un eventuale rinvio a breve termine.

Il Tribunale non ha potuto accogliere, per cause di forza maggiore, nessuna delle due richieste: la prima data disponibile individuata dal giudice monocratico Giuseppe Biondi è il 31 gennaio del prossimo anno.

Secondo l’accusa contestata a vario titolo ai tredici imputati il parco fotovoltaico superiore a un megawatt di potenza e quindi da sottoporre ad autorizzazione unica, sarebbe stato realizzato con un illecito frazionamento in 19 impianti di potenza inferiore, realizzabili con la sola dichiarazione di inizio lavori.

L’estensione complessiva dell’impianto frazionato del Gruppo Energia è pari a 1.200.000 metri quadrati, 120 ettari, equivalente di 160 campi di calcio. L’operazione della Guardia di Finanza di Brindisi fu denominata Helios e portò al sequestro dell’impianto, realizzato tra il 2008 e il 2010, nell’aprile del 2012.

Si sono costituiti parte civile l’associazione Legambiente, con l’avvocato Stefano Latini, che ha formulato richiesta di risarcimento per 450 mila euro, il Comune di Brindisi, il Comune di San Pietro Vernotico e due altre società coinvolte nella gestione dell’energia. Gli imputati sono i fratelli baresi Daniele, Gerardo e Vito Degennaro, che avrebbero realizzato impianti fotovoltaici, rivendendoli ad altri, nelle località Acquaro – Buffi e Angelini, in agro di Brindisi, e in agro di San Pietro Vernotico in contrada Le Forche.

Poi Michele Corona direttore unico dei lavori, tarantino; Antonio Colangelo, barese, ingegnere progettista; Giuseppe Monteleone, Giacomo Oro, Ilenia Pavone, baresi; Augusto Pisoni di Misano; Giovanni Matera Tortorelli, e i proprietari dei terreni venduti ai De Gennaro, Carmelo Saracino, Donato Colazzo e Cosimo Miceli di San Pietro Vernotico, Michele Corona, direttore unico dei lavori.

Secondo l’accusa gli imputati avrebbero ricomprato rami d’azienda, poi avviato le richieste di Dia per impianti al disotto del megawatt e poi rivenduto ad altre 19 società gli impianti finiti sotto sequestro prima ad aprile e poi nel settembre 2012. In particolare a operare era il Gruppo Energia, dei fratelli De Gennaro, che avevano realizzato parchi al posto di vigne, uliveti e paesaggi rurali dal valore inestimabile.

I terreni, secondo l’impostazione dell’accusa, erano stati acquistati a partire da 3mila euro e rivenduti a 60mila euro. Nel settembre del 2012 procura e Finanza procedettero anche con un sequestro per equivalente applicato a liquidità e ad altri impianti riconducibili ad alcune società di capitali operanti nel settore della produzione di energia da fonti rinnovabili, su un presupposto di “un’indebita richiesta di fondi pubblici per complessivi 182 milioni di euro, di cui 11 milioni circa già erogati”.

 

 

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