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Frana, domani la manifestazione di protesta a Montaguto

BRINDISI - Ci saranno anche il presidente della Provincia di Taranto, Gianni Florido, il sindaco di Foggia Gianni Mongelli e il sindaco di Taranto Ippazio Stefano, assieme al presidente della Provincia Massimo Ferrarese e al sindaco di Bari Michele Emiliano alla manifestazione in programma domani mattina a Montaguto (Avellino) per protestare contro il governo che, a più di un mese dalla frana sui binari della tratta Roma-Lecce, “non ha ancora provveduto a rimuovere il disagio per i passeggeri”.

BRINDISI - Ci saranno anche il presidente della Provincia di Taranto, Gianni Florido, il sindaco di Foggia Gianni Mongelli e il sindaco di Taranto Ippazio Stefano, assieme al presidente della Provincia Massimo Ferrarese e al sindaco di Bari Michele Emiliano alla manifestazione in programma domani mattina a Montaguto (Avellino) per protestare contro il governo che, a più di un mese dalla frana sui binari della tratta Roma-Lecce, “non ha ancora provveduto a rimuovere il disagio per i passeggeri”. I cinque rappresentanti degli enti locali hanno confermato la loro presenza attraverso un telegramma inviato alla Presidenza del Consiglio all'attenzione del presidente Silvio Berlusconi e dei sottosegretari Gianni Letta e Guido Bertolaso e al commissario straordinario per le emergenze-frane in Campania. “Alle 12 - scrivono - saremo nel punto dell’interruzione dei binari “Savignano Scalo”, per rappresentare il disagio dei nostri concittadini. Attenderemo sul luogo del disastro un rappresentante della presidenza del consiglio, della protezione civile e del commissario Mario De Biase che ci confermino l’avvenuta dichiarazione dello stato di emergenza, come anticipato su organi di stampa dal ministro Fitto, e delle modalità e dei tempi degli interventi per rimuovere l’isolamento del nostro territorio”.

Intanto la “Lista Ferrarese” interviene in difesa del presidente della Provincia, criticato ieri dal coordinatore provinciale del Pdl Luigi Vitali: “Appare singolare che ogni qualvolta Ferrarese  assuma una iniziativa di sensibilizzazione su problemi di questo territorio che tardano a trovare soluzione, si elevi puntuale la sottolineatura "colorata" dell’onorevole Luigi Vitali, volta a criticare, senza alcun intento propositivo, con commenti che trasudano solo astio, privi di qualsiasi analisi costruttiva” scrive in una nota la “Lista Ferrarese”. “Ma del resto tale comportamento sintetizza appieno la carriera politica dell'onorevole Vitali: egli è parlamentare da 14 anni (venne eletto per la prima volta nel 1996) ma in quasi tre lustri si è fatto notare solo per la sua totale assenza ogni volta che c'erano problemi da risolvere nelle zone i cui cittadini era stato chiamato a rappresentare. Eppure, nelle vesti di parlamentare, sino ad oggi è costato più di 5 milioni di euro, una cifra che avrebbe giustificato ben altro impegno a tutela di questo territorio. Ma in fondo è colpa anche della legge elettorale in quanto la sua permanenza in Parlamento è scaturita dall'impossibilità da parte degli elettori di scegliere chi meglio li rappresenta. Diversamente avrebbe da tempo lasciato Roma, visti gli scarsissimi risultati riportati persino nelle ultime consultazioni elettorali per la Provincia, che non gli hanno consentito, risultato davvero mortificante per un parlamentare, di sedere in Consiglio Provinciale. Domani tutti noi accompagneremo il presidente Ferrarese a Montaguto per dare continuità all’azione da lui intrapresa. E' stata quest'ultima a smuovere il governo su un problema gravissimo e non certo le franose elucubrazioni dell'onorevole Vitali”.

“Quanto accaduto è una drammatica conferma della disattenzione strutturale del governo Berlusconi verso il Mezzogiorno”, commenta invece la segreteria provinciale del Partito Democratico. “È politicamente, economicamente e socialmente impensabile un Mezzogiorno separato dal resto dell’Italia e dell’Europa. È assolutamente prioritario che le forze politiche, i parlamentari e le istituzioni del Mezzogiorno procedano con un’azione comune affinché nel prossimo triennio non solo siano restituite al sud le risorse dirottate in altre direzioni ma si proceda ad accelerare in direzione della infrastrutturazione e dei finanziamenti per lo sviluppo produttivo, sociale e dell’occupazione, come per altro previsto dalle direttive dell’Unione Europea”.

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