Kalashnikov e tritolo, ottiene i domiciliari dopo riduzione di pena
Lascia il carcere Damiano Parisi, 60 anni, di Francavilla Fontana: l’arsenale scoperto in una casa rurale il 17 settembre 2017
FRANCAVILLA FONTANA – A distanza di meno di due anni dalla scoperta di un mitragliatore Kalashnikov e di tritolo, Damiano Parini, 60 anni, di Francavilla Fontana, ha ottenuto gli arresti domiciliari. L’imputato ha lasciato il carcere nella mattinata di oggi, dopo aver ottenuto una riduzione della condanna in Appello.
I domiciliari
L’attenuazione della misura è stata riconosciuta dalla Corte d’Appello di Lecce che, di recente, ha condannato l’imputato alla pena di quattro anni a fronte dei quattro anni e otto mesi, inflitti in primo grado. Il collegio salentino ha accolto l’istanza presentata dall’avvocato Michele Iaia, difensore di Parisi, tenuto conto del trascorrere del tempo in carcere e della condotta osservata in questo periodo dall’imputato. (Nella foto accanto il penalista Michele Iaia)
Parisi era in carcere dal 17 settembre 2017, giorno della scoperta dell’arsenale in contrada Pallone, accanto a una casa rurale che per l’accusa sarebbe stata nella disponibilità di gruppi riconducibili alla malavita.
L’arsenale
I carabinieri di Francavilla Fontana sequestrarono un fucile mitragliatore Kalashnikov AK 47, con matricola, munito di silenziatore, nascosto in un tubo in Pvc incastonato in un muretto a secco; un ordigno esplosivo di manifattura artigianale, contenente 340 grammi di miscela esplosiva, innesco pirotecnico con attivazione elettrica mediante ricevitore di radiofrequenza e radiocomando, posto anche questo all’interno di un tubo in Pvc occultato sulla tettoia di un ripostiglio.
Sotto sequestro, inoltre, un manufatto cilindrico contenente un chilo di esplosivo da cava, riposto all’interno di un tubo in Pvc nascosto sempre nella tettoia; un caricatore monofilare per pistola, celato all’interno del magazzino della casa rurale; sette artifizi pirotecnici IV categoria, di cui tretipo “Supermagnum” e nquattro tipo “Atomic di Blasio Elio”, occultati all’interno del magazzino; sette accenditori di fattura artigianale, realizzati con lampadine per auto o moto ed esplosivo da lancio, posti in un recipiente in plastica interrato; 25 chili di tritolo allo stato solido in grani di varie pezzature, occultato in taniche in plastica interrate. Tutto l’esplosivo venne distrutto dagli artificieri in una cava autorizzata. .
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