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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca Francavilla Fontana

"Fu concussione consumata e aggravata": il Riesame lascia ai domiciliari i vigili

La qualificazione giuridica corretta è proprio quella contestata: concussione consumata e aggravata dall'abuso di potere. Lo ha stabilito il Tribunale del Riesame di Lecce che ha rigettato il ricorso delle difese dei due vigili urbani di Francavilla Fontana

FRANCAVILLA FONTANA - La qualificazione giuridica corretta è proprio quella contestata: concussione consumata e aggravata dall’abuso di potere. Lo ha stabilito il Tribunale del Riesame di Lecce che ha rigettato il ricorso delle difese dei due vigili urbani di Francavilla Fontana arrestati agli inizi di settembre per aver chiesto denaro minacciando conseguenze in danno di un piccolo imprenditore. Il giudici hanno quindi apposto il sigillo al percorso in termini di diritto tracciato prima dal pubblico ministero, Milto Stefano De Nozza, e poi dal gip Maurizio Saso che ha firmato l’ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari per gli indagati.

Restano quindi agli arresti Giuseppe Di Geronimo e Cristofaro Capobianco, 47 anni, assistiti dagli avvocati Mario Guagliani e Michele Fino che annunciano ricorso in Cassazione. Il punto affrontato dinanzi ai giudici del Tribunale della Libertà è stato proprio quello relativo all’ipotesi di reato formulata sulla base delle risultanze delle indagini delegate ai carabinieri della compagnia di Francavilla Fontana.

Giuseppe Di Geronimo-2I due poliziotti municipali ora sospesi avrebbero chiesto una somma di denaro pari a 10 mila euro al titolare di una rivendita di auto usate facendo intendere dapprima velatamente, poi più esplicitamente, di aver riscontrato irregolarità nelle autorizzazioni relative a un piazzale. Era tutto perfettamente a norma, ma a parere della coppia, invece, c’era addirittura da eseguire un sequestro. Il provvedimento che avrebbe messo in ginocchio la piccola impresa francavillese si sarebbe potuto evitare, avrebbero detto gli agenti nei panni del gatto e della volpe, se solo il destinatario fosse stato disposto a fare un “piccolo” versamento in denaro.

I vigili avrebbero poi spiegato a una terza persona, il commercialista della vittima, di aver agito per conto di altri non meglio identificati. Avrebbero anche fatto credere, in alcuni frangenti, di aver avanzato richieste su mandato dello stesso professionista cui erano state esplicitate. Per poi desistere, dopo aver incalzato, per timore forse di finire in un mare di guai.
Per gli avvocati dei due l’accusa di concussione era da considerarsi eccessiva: al massimo avrebbe potuto trattarsi di truffa, istigazione a delinquere, millantato credito.

Cristofaro Capobianco-2Nulla di tuto ciò. Il Riesame ha condiviso la tesi del pm, sposata dal gip: concussione consumata e aggravata dall’abuso di potere. La richiesta di danaro, a quanto ricostruito, era stata subita dal titolare dell’attività commerciale. Erano per altro già stati stabiliti gli importi e le modalità di trasferimento del denaro. L’ammontare era alla fine sceso a 2 mila euro. Poi, per ragioni non note ma senz’altro immaginabili, i poliziotti municipali s’erano tirati indietro. Senza sapere, forse, che a quel punto l’improvviso dietrofront non sarebbe stato affatto interpretato come un ravvedimento dagli investigatori e non avrebbe quindi mutato il quadro indiziario a loro carico. 

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