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Cronaca Ostuni

Frode con la 488: denunciato albergatore e altri tre imprenditori ostunesi

OSTUNI - Un vorticoso e fittizio giro di fatture, per giustificare operazioni mai sostenute ma artatamente documentate.

OSTUNI - Un vorticoso e fittizio giro di fatture, per giustificare operazioni mai sostenute ma artatamente documentate.

Il fine? Beneficiare illecitamente dei finanziamenti previsti a sostegno dello sviluppo delle imprese. In quattro sono finiti così nei guai. Tra questi, il rappresentante legale di una struttura alberghiera ben avviata ad Ostuni. Insieme all’operatore turistico sono stati denunciati anche altri tre imprenditori del posto, titolari delle imprese ritenute dagli inquirenti “compiacenti”.

Nel mirino delle Fiamme gialle, dunque, i furbetti della legge 488/92: “rubinetto” dal quale in tanti aspirano legittimante ad attingere risorse utili. L’obiettivo di tale strumento legislativo, infatti, è quello di favorire lo sviluppo industriale delle imprese operanti nelle aree depresse del Paese, garantendo l’erogazione di contributi e concessioni, sulla scorta della qualità e della fattibilità dei singoli progetti d’investimento. Questa, almeno, la retta via. Sui binari paralleli, invece, affiora il torbido e l’illegale.

La Guardia di finanza, che sulla materia indaga da qualche anno, di pratiche sospette ne continua a passare al setaccio un bel mucchio. Verifiche e controlli incrociati, su conti e progetti che puzzano di bruciato già a prima vista. Un servizio di accertamento a tappeto che consente di scoprire numerosi “imbrogli”.

Nella rete sono finite nei giorni scorsi ben quattro società, attorno alle quali, sostiene l’accusa, sarebbe stata orchestrata e prodotta una truffa finalizzata all’indebita acquisizione di finanziamenti pubblici per un importo complessivo di 600.000 euro. Sottoposti ad attività di indagine, oltre al titolare della struttura ricettiva, anche altri tre imprenditori del posto, titolari di società “compiacenti”. A scoprire il raggiro sono stati i militari della Compagnia della Guardia di finanza di Ostuni, coordinati dal capitano Antonio Martina.

Le Fiamme gialle hanno eseguito specifiche ed approfondite indagini di polizia economica e finanziaria, a seguito delle quali sarebbe emersa, visionando le istanze di ammissione alla Legge 488, l’ennesima frode montata ai danni dello Stato. Le quattro imprese finite sott’inchiesta, coadiuvate da un professionista di fiducia, avrebbero prodotto fatture per operazioni inesistenti, attestando in maniera fittizia la prestazione di servizi e l’installazione di macchinari rientranti nell’investimento finanziato con lo strumento della legge 488.

L’attività investigativa, compiuta contestualmente agli accertamenti contabili, ha prodotto diverse perquisizioni, eseguite presso gli uffici e gli stabilimenti delle società inquisite. Grazie alla documentazione posta sotto sequestro, i militari avrebbero acquisito informazioni ed elementi utili ai fini delle indagini. Le quattro persone, ritenute a vario titolo responsabili dellapresunta frode, sono state intanto denunciate alla competente autorità giudiziaria, per truffa ed appropriamento indebito delle risorse messe a disposizione dallo Stato a favore dello sviluppo delle imprese. E’ stata quindi avanzata proposta al Ministero dello Sviluppo economico, per il recupero del contributo indebitamente ottenuto.

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