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Cronaca

Fucilata per sbaglio: feritore resta in cella

BRINDISI - Convalidato l’arresto e confermata anche la custodia cautelare in carcere per Dionisio Livera, 29enne di Brindisi arrestato dopo il ferimento di Giuseppe Fiume, 32 anni, con un colpo di fucile partito accidentalmente giovedì mattina, alla periferia della città. Livera, al fianco del suo avvocato Giuseppe Guastella, si è sottoposto stamani all’interrogatorio di rito, dinanzi al gip Paola Liaci.

BRINDISI - Convalidato l’arresto e confermata anche la custodia cautelare in carcere per Dionisio Livera, 29enne di Brindisi arrestato dopo il ferimento di Giuseppe Fiume, 32 anni, con un colpo di fucile partito accidentalmente giovedì mattina, alla periferia della città. Livera, al fianco del suo avvocato Giuseppe Guastella, si è sottoposto stamani all’interrogatorio di rito, dinanzi al gip Paola Liaci, e ha ricostruito i fatti ribadendo quanto già dichiarato ai carabinieri e al pm Marco D’Agostino.A quanto accertato la doppietta a canne mozzate era già stata utilizzata di recente, forse per testarla. Sono stati sequestrati dei pezzi di legno su cui vi sarebbero tracce di colpi esplosi. Restano intanto gravissime le condizioni del ferito che ha lesioni preoccupanti al fegato e che nella giornata di ieri è stato trasferito al policlinico di Bari per un nuovo intervento chirurgico deciso per estrarre i pallini che non è stato possibile rimuovere durante la prima operazione.

La ricostruzione del 29enne indagato oltre che per armi e spaccio anche per lesioni colpose aggravate è la seguente: Livera si trovava in una villetta lungo la Brindisi – San Donaci, poco distante dal quartiere Sant’Elia, che è nella sua esclusiva disponibilità e nella quale c’erano armi, droga e un passamontagna. Fiume, un suo amico, invece, insieme al padre e a un altro muratore si stava occupando di lavori di ristrutturazione di un altro immobile vicino. Aveva detto al papà che si sarebbe allontanato per qualche minuto, era entrato nell’abitazione vicina mentre Livera maneggiava il fucile. A quel punto è partita la fucilata che ha raggiunto Fiume all’addome. Livera preso dal panico si è allontanato mentre l’altro veniva soccorso dal genitore e portato al pronto soccorso dell’ospedale Perrino.

Quanto alla provenienza delle armi non ha saputo fornire indicazioni precise: ha ribadito di averle trovate in un borsone sulla spiaggia, versione che non convince gli investigatori. L’arresto eseguito in flagranza è stato disposto per il possesso di armi e della droga. Per le lesioni procurate all’amico, sul quale continua a chiedere informazioni, non sarebbe finito in cella. Resta dentro, per il momento. Così come deciso dal gip.

 

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