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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca Oria

Fucili della mala in un muro a secco

ORIA – Fucili rapinati nel Tarantino ritrovati, pronti all'uso, in un muretto a secco nelle campagne di Oria dai carabinieri del Nucleo operativo radiomobile della Compagnia di Francavilla Fontana, nel corso di un servizio di controllo del territorio. Le armi sequestrate sono state ritrovate in un tubo di pvc nascosto in un muretto a secco in contrada Callara nei pressi della Oria-Manduria. Si tratta di una doppietta calibro 12 e un micidiale fucile semiautomatico a pompa calibro 12. Entrambe le armi sono apparse subito in perfetto stato di conservazione, oliate, pulite e senza alcun segno di usura e pronte probabilmente per essere utilizzate non certo per andare a caccia.

ORIA – Fucili rapinati nel Tarantino ritrovati, pronti all'uso, in un muretto a secco nelle campagne di Oria dai carabinieri del Nucleo operativo radiomobile della Compagnia di Francavilla Fontana, nel corso di un servizio di controllo del territorio. Le armi sequestrate sono state ritrovate in un tubo di pvc nascosto in un muretto a secco in contrada Callara nei pressi della Oria-Manduria. Si tratta di una doppietta calibro 12 e un micidiale fucile semiautomatico a pompa calibro 12. Entrambe le armi sono apparse subito in perfetto stato di conservazione, oliate, pulite e senza alcun segno di usura e pronte probabilmente per essere utilizzate non certo per andare a caccia.

Erano ben nascoste in un sacco di plastica i due fucili da caccia (uno dei quali di fabbricazione artigianale), risultati provento di rapina avvenuta a Sava (in provincia di Taranto) nel mese di agosto 2010 ai danni di un pensionato del posto. La scoperta avvenuta tra l’imbrunire di sabato fino alle prime ore del mattino di domenica. Le modalità di occultamento e la località di rinvenimento hanno da subito lasciato presupporre che le armi siano state, in tempi recentissimi, utilizzate per mettere a segno azioni criminose.

Le armi sono state trovate all’interno di un muretto a secco che correva lungo una strada interpoderale, al di sotto di grossi massi, da cui spuntava una sezione di tubo in pvc con un sacco in cellophane al cui interno che nascondeva la doppietta e il fucile. Secondo gli investigatori è evidente, che le armi siano state riutilizzate da parte di gruppi criminali per risalire ai quali sono in corso i rilievi dattiloscopici del caso.

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