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Cronaca

Fuga, cattura e sceneggiata napoletana

BRINDISI - Fuga spericolata alla vista dei carabinieri lungo via Provinciale San Vito, dopo essere stato sorpreso alla guida di una Fiat Punto vecchio tipo rubata al vicino di casa. Ma i militari lo inseguono fino al quartiere Paradiso e, proprio nei pressi di casa, in piazza Locchi, finisce la sua corsa contro un muro. Non contento tenta la fuga a piedi impugnando tra le mani un cacciavite e i militari della compagnia di Brindisi – guidati dal capitano Cristiano Tomassini - sparano in aria tre colpi per convincerlo a fermarsi.

BRINDISI - Fuga spericolata alla vista dei carabinieri lungo via Provinciale San Vito, dopo essere stato sorpreso alla guida di una Fiat Punto vecchio tipo rubata al vicino di casa. Ma i militari lo inseguono fino al quartiere Paradiso e, proprio nei pressi di casa, in piazza Locchi, finisce la sua corsa contro un muro. Non contento tenta la fuga a piedi impugnando tra le mani un cacciavite e i militari della compagnia di Brindisi – guidati dal capitano Cristiano Tomassini - sparano in aria tre colpi per convincerlo a fermarsi.

Nuovo arresto per il 37enne brindisino Giuseppe Torsello già noto alle forze dell'ordine per il suo fitto curriculum: risponde delle accuse di furto aggravato, inosservanza degli obblighi, porto di oggetti atti ad offendere. Il giorno prima era stato denunciato per ricettazione perchè riconosciuto alla guida di una Fiat Uno oggetto di furto con cui era sfuggito ad un nuovo inseguimento dei carabinieri, dopo aver violato l'alt imposto dai militari, protrattosi fino al quartiere Casale.

Stanotte un nuovo inseguimento condotto ad alta velocità per alcuni chilometri tra le vie cittadine a bordo di una Fiat Uno, poco prima segnalata come oggetto di furto ai danni di un 71enne del luogo. L'alt imposto dai militari del nucleo operativo e radiomobile – guidati dal tenente Giovanni Chu – veniva però nuovamente ignorato, ma la rocambolesca fuga veniva fermata proprio in piazza Locchi nei pressi di casa del 37enne già noto per il suo fitto curriculum (il 18 giugno 2010 sorpreso in un servizio antidroga tentò di investire con lo scooter un poliziotto procurandogli ferite per 20 giorni; il 30 maggio dello stesso anno fu oggetto di un agguato sempre al Paradiso: qualcuno gli sparò contro sei colpi di pistola; qualche tempo prima aggredì un poliziotto del posto fisso di polizia; tra gli altri reati ndr).

I carabinieri per fermare la fuga proseguita a piedi – una volta schiantatosi contro un marciapiedi – hanno dovuto sparare in aria tre colpi prima di ridurlo a più miti consigli. I militari, come la polizia il 18 giugno del 2010, non hanno dovuto fare solo i conti con il fuggitivo ma anche misurarsi con una piccola rivolta verbale inscenata da una piccola folla di parenti e amici scesi in strada contro i militari che lo avevano appena ammanettato.

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