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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Funerali di Melissa, la sfida al caldo e allo stress

MESAGNE – Tre ambulanze del 118, presidi della Croce Rossa e volontari della Protezione Civile hanno presidiato piazza IV Novembre e la piazza adiacente a Porta Grande per tutta la durata del rito funebre. Migliaia di persone hanno assistito, sotto il sole cocente, alla celebrazione religiosa, solo in 12, tutte giovani ragazze, si sono sentite male. Cali di pressione. Non è stato facile per le centinaia di ragazzine che erano presenti oggi a Mesagne per l’ultimo saluto a Melissa, vivere questa esperienza. A 16 anni l’unico timore è l’interrogazione, l’unico pensiero è cosa fare dopo i compiti, con chi vedersi in villa e come trascorrere il weekend. Intristirsi solo se piove.

MESAGNE – Tre ambulanze del 118, presidi della Croce Rossa e volontari della Protezione Civile hanno presidiato piazza IV Novembre e la piazza adiacente a Porta Grande per tutta la durata del rito funebre. Migliaia di persone hanno assistito, sotto il sole cocente, alla celebrazione religiosa, solo in 12, tutte giovani ragazze, si sono sentite male. Cali di pressione. Non è stato facile per le centinaia di ragazzine che erano presenti oggi a Mesagne per l’ultimo saluto a Melissa, vivere questa esperienza. A 16 anni l’unico timore è l’interrogazione, l’unico pensiero è cosa fare dopo i compiti, con chi vedersi in villa e come trascorrere il weekend. Intristirsi solo se piove. Questo fine settimana, invece, i giovani mesagnesi e brindisini hanno dovuto affrontare forse la prova più grande della loro vita: assistere ai funerali di una loro coetanea ammazzata da una bomba esplosa davanti a una scuola, in un tranquillo sabato mattina. Nemmeno nei film hanno mai visto scene di questo tipo. Solo al telegiornale, qualche volta. Mai avrebbero immaginato che potevano trovarsi protagonisti di una simile tragedia. Oggi pomeriggio, invece, erano tutti in piazza IV Novembre a Mesagne a piangere la morte di una coetanea. Con le borse piene di pacchetti di fazzoletti di carta. Qualcuno aveva l’ombrello per ripararsi dai raggi solari. In piazza non c’era un solo centimetro quadrato libero, non si respirava, ognuno attaccato all’altro. Due maxi schermo proiettavano le immagini strazianti della bara bianca che ospitava la giovane Melissa, il dolore del suo papà, la disperazione dei suoi nonni, che avrebbero pagato per essere al posto della loro nipote. Avrebbero volentieri dato la loro vita in cambio di quella della loro principessa. La gioia di casa. Assistere a queste scene non è stato facile per le 12 ragazzine che nel corso della celebrazione religiosa si sono sentite male. Sono state colpite da cali di pressione, malori tipici di questo genere di situazioni. A 16 anni non si è preparati. I volontari della Croce Rossa, invece, hanno continuato a fornire supporto psicologico a chi era in piazza ma non ha retto allo strazio. Melissa Bassi ha vegliato sulla folla accorsa per darle l’ultimo saluto attraverso gigantografie che rappresentavano il suo sorriso, i suoi occhi raggianti, la sua voglia di vivere. Palloncini di colore bianco sono stati fatti volare in cielo quando il feretro ha attraversato la piazza e Melissa è andata via per sempre da quel posto che l’ha vista tante volte ridere spensierata, ignara del destino che l’attendeva, un sabato mattina alle porte dell’estate.

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