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Cronaca

Fuori Anelli, al Papola si beve veneto

BRINDISI – Il 14 marzo scorso Aeroporti di Puglia ha indetto un bando di gara per l’affidamento in sub concessione di un’area di 72 metri quadrati all’interno della zona imbarchi dell’aerostazione di Brindisi ovvero il negozio di enogastronomia locale ed enoteca sino ad oggi affidato alla gestione di Gianni Anelli, che è lì da 12 anni. Il bando ha visto vincitrice l’azienda veneta Airest Srl, già presente nell’aeroporto Karol Wojtyla di Bari. Il 6 giugno prossimo Anelli dovrà andare via dall’aeroporto.

BRINDISI Il 14 marzo scorso Aeroporti di Puglia ha indetto un bando di gara per l’affidamento in sub concessione di un’area di 72 metri quadrati all’interno della zona imbarchi dell’aerostazione di Brindisi ovvero il negozio di enogastronomia locale ed enoteca sino ad oggi affidato alla gestione di Gianni Anelli, che è lì da 12 anni. Il bando ha visto vincitrice l’azienda veneta Airest Srl, già presente nell’aeroporto Karol Wojtyla di Bari. Il 6 giugno prossimo Anelli dovrà andare via dall’aeroporto.

Lo storico negozio di eccellenze enogastronomiche pugliesi di Anelli non sarà più il punto di riferimento per turisti e non presso l’Aeroporto del Salento. Anelli via  e dentro Airest Srl che nell’aerostazione di Bari controlla già cinque attività tra bar e gastronomico. L’azienda di Gianni Anelli all’interno della sua attività ha il 100% di prodotti pugliesi, con ben 67 aziende che le producono. La nuova società di gestione, una multinazionale, che ha negozi in tutta Italia e all’estero, in aerostazioni, stazioni di servizio, autogrill, vende prodotti tipici nazionali e per la maggior parte veneti.

“Non c’era motivo per mandare via me e far entrare al mio posto un’altra azienda – ha dichiarato a BrindisiReport.it Gianni Anelli – nella mia attività ci sono esclusivamente prodotti del nostro territorio e della Puglia. Non si manda fuori dall’Aeroporto del Salento solo me, ma ben più di 65 aziende di prodotti tipici pugliesi”. Anelli, con il suo lavoro, ha favorito la divulgazione, anche all’estero, dei migliori prodotti enogastronomici del Salento: dal vino all’olio extravergine d’oliva, al cioccolato al tonno, dal latte di mandorla al vincotto, dai pasticciotti alle conserve, dalla pasta ai dolci, dai formaggi ai fichi mandorlati.

“Prodotti che oggi rischiano seriamente – fanno sapere attraverso un comunicato stampa 61 di queste aziende che producono questi prodotti, firmatarie di un documento di protesta – di essere spudoratamente sostituiti da prodotti non pugliesi. E la professionalità e la cura del cliente, se pur di passaggio, che hanno sempre contraddistinto il lavoro di Anelli, scompariranno completamente”. Alcune delle aziende firmatarie del documento sono: Accademia dei Racemi (vini) di Manduria (Ta), Azienda Agricola Conti Zecca (vini) di Leverano (Le), Azienda Vinicola Castello Monaci di Salice Salentino (Le), Borsci San Marzano (liquori) di Taranto, Cantina Due Palme – Cellino San Marco (Br), Pastificio Maglio – pasta tipica – di Maglie (Le), Le delizie del Grano (prodotti da forno) di Altamura, Quarta Caffè (torrefazione caffè) di Lecce, e tante altre, le aziende vinicole Leone De Castris e Taurino e tante altre.

Ad appoggiare la garbata ma ferma protesta per il caso Anelli anche l’associazione enoteche italiane Vinarius. “La Vinarius, associazione delle Enoteche Italiane, che raggruppa circa centocinquanta esercizi in tutto il Paese, è particolarmente preoccupata per quanto sta accadendo all’aeroporto del Grande Salento. In un momento - afferma il presidente Francesco Bonfio - in cui viene prodotto a tutti i livelli un grande sforzo per valorizzare il prodotto tipico locale, quale argomento vincente per affermare l’unicità delle nostre produzioni agroalimentari, siamo basiti di fronte alla possibilità che il punto vendita Delizie Anelli presso l’aeroporto di Brindisi non sia più gestito da coloro che lo hanno creato e lanciato”.

“Tutti i viaggiatori, ed in particolare i turisti, sono interessati al prodotto tipico locale del Salento e in questo negozio – si legge ancora nella nota di Vinarius - hanno sempre trovato la massima qualità, l’attenzione più precisa, la competenza più approfondita. Non basta vendere in prodotto, oggi. Quotidianamente abbiamo riscontri che si deve proporre anche il racconto, la passione, trasmettendo un amore per la propria terra che si concretizza nell’alto artigianato alimentare salentino”.

L’auspicio di Gianni Anelli è quello di non andare via, di trovare una soluzione alternativa. “Mi auguro che qualcuno si prenda l’impegno di non sbattere fuori nè me  e né tutte le aziende pugliesi. Mi va bene che un’altra azienda possa far tappa a Brindisi ma perché mandare via noi? Per me, è una scelta sconsiderata. Il contratto per i negozi all’interno dell’aeroporto prevede che annualmente noi dobbiamo restituire ad Aeroporti di Puglia il 20% della vendita; il mio profitto (e quello che ho dato a loro) è cresciuto del 50’%. E’ da 12 anni che faccio marketing del territorio grazie alla qualità altissima dei nostri prodotti. Credo di essere un punto di riferimento per tutti, brindisini e non”.

Il criterio di aggiudicazione del bando era basato su elementi qualitativi - progettuali ed economici. Gianni Anelli è stato avvertito telefonicamente dello stesso solo un paio di giorni prima da Aeroporti di Puglia, con il sollecito a partecipare.

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