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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca Ostuni

Fuori gioco due scaltri scassinatori

OSTUNI - Appassionati di calcio di giorno, ladri insospettabili di notte. Hanno un nome e un volto i due giovani resisi protagonisti nei giorni scorsi di un’incursione vandalica presso il chiosco bar “La Boite”, situato all’interno dei giardini del “Campus”, in via Berlinguer, nella zona 167. Nei guai sono finiti due tesserati di un’associazione sportiva locale: A. Q. (25 anni, dirigente del sodalizio) ed il minore A. P. (17 anni, calciatore della medesima compagine.

OSTUNI - Appassionati di calcio di giorno, ladri insospettabili di notte. Hanno un nome e un volto i due giovani resisi protagonisti nei giorni scorsi di un’incursione vandalica presso il chiosco bar “La Boite”, situato all’interno dei giardini del “Campus”, in via Berlinguer, nella zona 167.

Nei guai sono finiti due tesserati di un’associazione sportiva locale: A. Q. (25 anni, dirigente del sodalizio) ed il minore A. P. (17 anni, calciatore della medesima compagine.

Entrambi, a margine degli elementi probatori raccolti a loro carico dagli agenti del Commissariato di pubblica sicurezza della Città bianca, sono stati denunciati a piede libero, con l’accusa di tentato furto aggravato, in concorso tra loro.

Il provvedimento è scattato al culmine di un’operazione di polizia giudiziaria predisposta dal Dirigente Francesco Angiuli e mirata a fare luce sulla piaga dei furti e dei reati contro il patrimonio, in genere. Indagini intensificatesi all’indomani di una recente incursione proprio ai danni del bar del Campus.

I due giovani, denunciati in stato di libertà alle competenti Procure della Repubblica (presso il Tribunale di Brindisi il venticinquenne, presso il Tribunale per i Minorenni di Lecce, il diciassettenne) sono ritenuti gli autori del tentato furto aggravato perpetrato in ai danni dei titolari del “bar La Boite”.

Tale esercizio pubblico, dalla fine dello scorso anno, non è attivo. Per tale ragione, ma anche perché si tratta di struttura non facilmente visibile dalla strada (essendo situata quasi al centro del Campus, al di là  di una ringhiera metallica perimetrale, solitamente chiusa a chiave), il chiosco era divenuto oggetto di interesse da parte di malintenzionati.

L’ultimo episodio risale al 14 marzo scorso. A tarda sera (verso le 23), dopo aver forzato la porta di ingresso, ignoti devastarono la veranda. Non solo danneggiamenti, peraltro. L’obiettivo era quello di mettere a segno il furto di alcuni oggetti. A margine di tale episodio, la polizia, d’intesa con i gestori del bar, avviò un attento servizio di pattugliamento, nel corso del quale sarebbero stati raccolti concreti elementi probatori che hanno costituito presupposto per il deferimento dei due giovani.

In particolare, sarebbe stato accertato che nel pomeriggio del giorno 15 marzo scorso (ossia all’indomani del furto), Q. A. e P. A., mentre era in corso una seduta di allenamento, si trovavano all’interno dei campi sportivi attigui ai predetti giardini pubblici (nel cui ambito, per l’appunto, si trova il bar “La Boite”); intorno alle ore 16,00, i due “atleti” attraverso una porta che rende comunicanti i campi di calcio con i giardini pubblici, raggiungevano il chiosco e, dopo averne accuratamente “ispezionato” il perimetro esterno (manifestando esplicitamente l’intendimento di asportare materiale esposto alla pubblica fede, compresi alcuni componenti elettrici per l’illuminazione), tentavano di penetrare all’interno usando violenza sulla porta di ingresso. Tale inusitata violenza, non ha reso possibile l’apertura dell’uscio sol perchè dall’interno era stato inserito – attraverso il maniglione antipanico – un asse in legno, a presidio del varco.

Tuttavia, l’intendimento dei due giovani ad accedere al locale è apparso inequivocabilmente palese: accingendosi ad appropriarsi dei fari, hanno anche azionato il campanello per verificare la presenza di corrente elettrica.

Il tempestivo intervento degli Agenti  della Squadra Volante del Commissariato, spingeva i due giovani a desistere dal portare a termine la loro missione e a darsi alla fuga. Sul posto giungeva anche il personale della Polizia Scientifica, per espletatr accurati rilievi, al fine di rilevare ulteriori elementi e altre responsabilità.

Sia il minore che il maggiorenne, grazie anche a preziose testimonianze raccolte immediatamente dopo le fasi concitate, sono stati successivamente rintracciati e, previa formale identificazione, sono stati denunciati alla competente autorità giudiziaria. Posti di fronte all’evidenza, entrambi avrebbero ammesso di essersi recati presso il bar. Proseguono le indagini per individuare ulteriori, soggetti ritenuti responsabili di precedenti incursioni ai danni del chiosco.

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