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Furti col buco e rapine: ecco i sospetti

BRINDISI – Le forze dell’ordine lavorano a ritmo serrato per venire a capo dell’escalation di furti e rapine che in questi giorni crea grande allarmismo fra i cittadini. Da un lato, sul fronte delle rapine, si segue la pista che porta a un gruppo di giovani brindisini, quasi tutti intorno ai 20 anni d’età.

BRINDISI – Le forze dell’ordine lavorano a ritmo serrato per venire a capo dell’escalation di furti e rapine che in questi giorni crea grande allarmismo fra i cittadini. Da un lato, sul fronte delle rapine, si segue la pista che porta a un gruppo di giovani brindisini, quasi tutti intorno ai 20 anni d’età. Dall’altro, sul fronte del furto con buco alla gioielleria Flores in piazza Matteotti, gli investigatori sono sulle tracce di una banda di professionisti del crimine, probabilmente coinvolti anche nel colpo da 100mila euro al Multisala Andromeda e nel furto di armi da fuoco ai danni dell’armeria Calì di piazza Sapri, rione Sant’Elia, dell’agosto 2012.

Stamattina, i poliziotti della Squadra mobile, supportati dai collegi della Scientifica, sono tornati all’interno della gioielleria di Giuseppina Flores per effettuare una nuova serie di rilievi. Stando agli elementi fin qui acquisiti, si presume che l’assalto sia stato perpetrato in due o tre fasi, fra il pomeriggio del 31 dicembre e il pomeriggio di Capodanno. I malviventi sapevano che lo scantinato della scala E di una palazzina al civico 18 in via Santi, alle spalle della gioielleria, confinava con lo sgabuzzino della stessa attività commerciale.

La parete divisoria, in cui fino a poco tempo fa insisteva una piccola finestra, era spessa pochi centimetri. Per i banditi, quindi, coperti anche dalle esplosioni della notte di San Silvestro, non è stato complicato percorrere un’intercapedine di circa mezzo metro che divide i sotterranei della gioielleria da quelli del condominio e aprirsi il varco attraverso il quale sono entrati nel locale. Muniti di fiamma ossidrica, poi, gli autori del colpo hanno forzato la cassaforte.

Dopo di che, raggiunto il livello superiore del negozio, quello che affaccia in piazza Matteotti, hanno svuotato i cassetti ubicati intorno al bancone, facendo razzia di gioielli e vari monili d’oro. La signora Flores e suo marito avevano chiuso il locale alle 13 e 30 della vigilia di Capodanno. Ieri pomeriggio, intorno alle 16, i coniugi erano fuori Brindisi quando sono stati contattati dall’istituto di vigilanza Sveviapol, per essere informati del fatto che era saltato il collegamento fra la gioielleria e il sistema di sorveglianza dello stesso istituto.

Questo perché i ladri, prima di impossessarsi del bottino, sono riusciti a disattivare l’allarme e l’impianto di videosorveglianza di cui è dotato l’immobile. Il danno subito dall’orefice, non coperto da polizza assicurativa, è ancora in via di quantificazione, ma purtroppo ingente. Il modus operandi seguito dalla banda denota una perfetta conoscenza del terreno e grande esperienza. Gli autori del colpo hanno eseguito numerosi sopralluoghi prima di entrare in azione.

E la stessa precisione certosina nella preparazione del furto era già emersa, come detto, in almeno altre due occasioni: la notte fra il 3 e il 4 novembre, quando vennero rubati i proventi delle proiezioni del film “Sole a catinelle” di Checco Zalone, custoditi in una cassaforte della Multisala Andromeda; e nell’agosto del 2012, quando alcuni individui entrarono attraverso un buco nell’armeria Calì di piazza Sapri, rubando 60 armi da fuoco, tra fucili e pistole.

Seguono un altro filone, invece, le indagini sull’escalation di rapine che ormai da settimane non risparmia nessun quartiere del capoluogo (si contano almeno 8 colpi dalla seconda metà di dicembre a oggi). L’ultimo episodio si è verificato ieri sera, con l’assalto al distributore di benzina “Energia Siciliana” di Ronzino Pennetta situato in viale Commenda.

La vittima della rapina, dipendente dell’area di servizio, è stata aggredita alle spalle da un individuo alto circa un metro e 70, con volto coperto da casco e armato di pistola. Il malvivente ha raggiunto l’obiettivo a bordo di scooter Scarabeo, presumibilmente rubato, la cui targa era coperta da un telo di plastica.

La presenza di quel mezzo sospetto, individuato all’altezza dell’incrocio fra via Tor Pisana e viale Commenda, era stata notata da alcune persone, pochissimi istanti prima che il balordo entrasse in azione, portando a casa un bottino di circa 300 euro. Sulle sue tracce si sono subito messi gli agenti della squadra mobile, che in queste ore stanno visionando le immagini riprese dalle telecamere situate in zona.

Gli investigatori non escludono che questa lunga scia di rapine possa essere riconducibile a 2-3 bande costituite da ragazzi poco più che ventenni, che di volta in volta stabiliscono il bersaglio da colpire, utilizzando strumenti (scooter rubati, passamontagna, caschi e armi) condivisi. Le forze dell’ordine sono sulle loro tracce. Attendono solo un loro passo falso. (Fotoservizio Gianni Di Campi)

 

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