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Cronaca

Furti e rapine in casa di persone anziane: arrestati zio e nipote

In manette due cittadini di origine serba per una serie di reati predatori fra le province di Brindisi, Lecce e Taranto

Figurano anche due rapine in abitazione perpetrate in provincia di Brindisi, di cui una a Oria, nella lunga lista di reati predatori contestati a due cittadini di origine serba che stamani sono stati arrestati dai carabinieri del comando provinciale di Taranto. Si tratta del 34enne Miroslav Radosavlievic e del 18enne Roberto Radosavlievic, rispettivamente zio e nipote. I due sono stati raggiunti da un'ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip del tribunale di Taranto, Benedetto Ruberto, su richiesta del sostituto procuratore Giovanna Cannalire. Il provvedimento restrittivo è stato eseguito dai carabinieri della stazione di Maruccio, con il supporto dei colleghi della compagnia di Manduria e delle unità antidroga del Nucleo cinofili di Modugno. 

I due indagati, domiciliati nei Comuni di Faggiano e Pulsano, sono ritenuti responsabili a vario titolo, insieme ad altri soggetti in corso di RADOSAVLJEVIC Miroslav-2identificazione, di un’associazione per delinquere finalizzata alla commissione di rapine e furti in abitazione, ricettazione, violazioni aggravate di domicilio, lesioni personali aggravate e falso.

L'inizio delle indagini

Le indagini sono partite il 26 luglio 2017, subito dopo una rapina ai danni di una coppia di coniugi 90enni, nella cui abitazione di Maruggio aveva fece un individuo che, dopo aver sferrato un pugno in pieno volto all’anziano e scaraventato per terra la moglie, strappò dal collo dell’uomo una collanina in oro e dalle orecchie della donna degli orecchini. Il malvivente poi si dileguò con un complice a bordo di un’autovettura. Nella circostanza, i malcapitati, trasportati presso il Pronto Soccorso dell’Ospedale di Manduria, riportarono ferite con prognosi di 60giorni.

RADOSAVLJEVIC Roberto-2I militari, allertati da una chiamata al 112, raggiunsero il luogo della rapina e, dopo aver acquisito le prime informazioni, esaminarono le immagini registrate dalle telecamere dislocate nel centro cittadino, riuscendo ad individuare una Renault Megane con targa tedesca risultata oggetto di furto. Le incessanti ricerche del veicolo hanno consentito di rintracciarlo lo scorso 2 agosto, con a bordo i due serbi. Questi, sottoposti a perquisizioni personale e veicolare, sono stati trovati in possesso di cappellini, guanti e due telefoni cellulari che venivano sottoposti a sequestro, oltre al veicolo ed alla targa, oggetto di furto.

I militari, attraverso mirati accertamenti sui telefoni cellulari sequestrati, mediante le celle di attivazioni delle utenze telefoniche, hanno accertato che i due erano i responsabili non solo della cruenta rapina di Maruggio, ma anche di altri reati perpetrati nelle province di Brindisi, Lecce e Taranto. 

I colpi

Nello specifico, i militari hanno raccolto elementi tali da contestare ai due: un tentativo di furto in abitazione in Grottaglie (Taranto), una rapina in abitazione in Surbo (Lecce), una rapina in abitazione San Pietro in Lama (Lecce), una rapina in abitazione in Copertino (Lecce), un furto in abitazione in Veglie (Lecce). E poi le due rapine consumate nel Brindisino, di cui una a Oria, nei primi mesi del 2017, nell'abitazione di un'anziana allettata. 

In particolare gli arrestati, nelle rapine consumate a Copertino, Surbo e Maruggio, avrebbero agito sempre con lo stesso modus operandi, malmenando, con estrema ferocia, le povere vittime, peraltro tutte anziane, lasciandole per terra dopo averle colpite con calci e pugni, per poi “arraffare” collane, orecchini ed anelli che portavano indosso. In tutte queste occasioni di malviventi sono fuggiti a bordo di una Megane. Nel corso delle indagini, inoltre, è stata sequestrata nel Comune di Facciano una Peugeot 306 con targhe tedesche, predisposta in sostituzione della Megane.

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La base operativa degli arrestati è risultata proprio Faggiano, luogo dove venivano pianificati i “colpi” e stabile dimora degli arrestati. I tragitti percorsi, nonché le fasi ed i dettagli delle rapine e dei furti in abitazione commessi sono stati accertati attraverso le videoregistrazioni acquisite e mediante l’analisi disamina delle celle telefoniche di aggancio degli indiziati, da cui è emerso che il “palo”, risultato essere Miroslav, era connesso telefonicamente con gli esecutori materiali dei “colpi”, tra cui Roberto, per ricevere informazioni su ciò che avveniva all’interno e all’esterno degli obiettivi prescelti, nel timore che da un momento all’altro potessero arrivare le forze dell’ordine. 

Il bottino

Il “bottino” ricavato dai colpi messi a segno dal sodalizio criminale, in tutto 6 rapine, di cui una nel tarantino (1.500 euro), due nel brindisino (3.700 euro) e tre nel leccese (4.800 euro) e due furti di cui uno nel tarantino (tentato) e uno nel leccese (20.000 euro), nel complesso, tra denaro contante e preziosi, principalmente in oro, ammonta a circa 30.000,00 euro.

Al termine delle formalità di rito i due arrestati sono stati condotti presso la Casa Circondariale di Taranto. L’operazione eseguita dai militari della Stazione Carabinieri di Maruggio, è stata denominata  i “I visitatori” per la connotazione itinerante del modus operandi, sei si considera che le inaspettate “visite” degli indagati alle vittime si trasformavano nelle irruzioni nelle abitazioni all’interno delle quali consumavano rapine, furti e violazioni di domicilio.

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