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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca

Furti in ospedale, Sanitaservice chiede i danni: “Losco giro di affari”

La società unipersonale delibera la costituzione di parte civile anche per lesione dell’immagine: dieci dipendenti imputati per peculato, ricettazione e truffa. Pronte le lettere di licenziamento. Incarico all’avvocato Francesco Greco

BRINDISI – La società Sanitaservice è pronta a presentare il conto dei danni, anche per lesione dell’immagine, nei confronti dei dipendenti imputati per peculato e ricettazione di prodotti destinati all’ospedale Perrino e per truffa in relazione alle assenze dal lavoro, tutti arrestati il 17 ottobre scorso e di recente destinatari di lettere di licenziamento.

Furti di farmaci in ospedale-2

La costituzione di parte civile è stata deliberata dall’amministratore unico, Flavio Maria Roseto, “a seguito delle notizie di cronaca che hanno visto i dipendenti della società coinvolti in un losco giro di affari, aventi ad oggetto beni di proprietà della Azienda sanitaria locale di Brindisi ma anche della stessa Sanitaservice”. L’incarico di rappresentare la srl in sede di udienza preliminare davanti al gup del Tribunale di Brindisi è stato conferito a un avvocato esterno, Francesco Greco, poiché la “Sanitaservice non dispone nel proprio organico di un professionista iscritto all’albo speciale presso l’ordine degli avvocati”.

La richiesta di risarcimento dei danni, materiali e non, riguarda i seguenti ex dipendenti, alcuni dei quali hanno ottenuto l’attenuazione della misura cautelare, passando dal carcere ai domiciliari: Massimiliano Bataccia, Damiano Bissante, Olivier Cannalire, Cosimo De Tommasi, Attilio Ferulli, Sergio Gianfrate, Michelangelo Lombardi, Ignazio Menga, Saverio Pollio e Santo Schiena. Fonti di prove, alla base delle accuse mosse dal pm Valeria Farina Valaori, sono le immagini registrate da telecamere nascoste nel magazzino dell’ospedale Perrino, e le intercettazioni telefoniche e ambientali.

La richiesta di processo a carico di De Tommasi, Ferulli e Schiena, è per peculato essendo stata contestata ai tre “l’incarico di pubblico servizio in quanto dipendenti della Sanitaservice, incaricata dalla Asl sel servizio di ausiliariato e pulizie nell’ospedale Perrino”. De Tommasi aveva anche “funzioni di vigilanza e controllo”, gli altri due erano addetti “alla farmacia, con il compito di coadiuvare i dipendenti Asl nella preparazione dei farmaci e di riempiere i rollers per poi apporre i sigilli”.

La ricettazione è stata contestata  “Bataccia in almeno 24 occasioni, a Bissante in 7 occasioni, a Cannalire in quattro occasioni,  a Gianfrate in almeno due occasioni, a Lombardi in 37, a Menga in tre e a Pollio in una”, con le “aggravanti dell’abuso di prestazione d’opera e commesso su cose destinate a pubblico servizio”. La truffa, infine, è stata contestata a Bataccia, Lombardi, Cannalire e Menga perché “con artifici e raggiri” hanno “abbandonato il posto di lavoro per motivi non inerenti al servizio per apprezzabili periodo di tempo e senza timbrare il badge”. In questo modo avrebbero percepito “indebitamente la retribuzione”: Bataccia si sarebbe assentato 12 volte, Lombardi 30, Cannalire 21 e Menga tre.

La Procura di Brindisi ha riconosciuto come parti offese anche la Asl, “in persona del direttore generale Giuseppe Pasqualone, e la Regione puglia”. Al momento, risulta agli atti solo la costituzione di parte civile della Sanitaservice

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