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Giovedì, 18 Aprile 2024
Cronaca Ostuni

Furto di corrente: ci ricasca

OSTUNI – Di pagare le bollette della luce proprio non ne vuole sapere. E così, a distanza di pochi mesi, ci ricasca, finendo nuovamente nei guai. I militari della Compagnia della Guardia di Finanza di Ostuni, nell’ambito di specifici controlli disposti dal capitano Antonio Martina e tesi ad accertare eventuali allacci abusivi alla rete elettrica, hanno denunziato a piede libero (e per la seconda volta) un 45enne di Ostuni (G. F., commerciante), per furto aggravato di energia elettrica.

OSTUNI – Di pagare le bollette della luce proprio non ne vuole sapere. E così, a distanza di pochi mesi, ci ricasca, finendo nuovamente nei guai. I militari della Compagnia della Guardia di Finanza di Ostuni, nell’ambito di specifici controlli disposti dal capitano Antonio Martina e tesi ad accertare eventuali allacci abusivi alla rete elettrica, hanno denunziato a piede libero (e per la seconda volta) un 45enne di Ostuni (G. F., commerciante), per furto aggravato di energia elettrica.In particolare, i militari delle Fiamme Gialle, unitamente a tecnici dell’Enel, hanno accertato che all’interno dell’abitazione dell’uomo, nella zona 167 della Città bianca, non vi era la presenza del contatore Enel.

Il proprietario dell’appartamento, già denunziato dai finanzieri nel mese di maggio dello scorso anno per lo stesso reato, aveva illecitamente allacciato l’energia elettrica ad un palo esterno della luce. Tale manomissione gli avrebbe consentito di usufruire della corrente senza che il consumo venisse registrato da alcun misuratore. Il commerciante è stato deferito all’Autorità Giudiziaria. Il primo controllo risale, invece, al maggio del 2011.

Durante un sopralluogo presso la stessa palazzina, i baschi verdi scoprirono che il commerciante ed altri suoi famigliari (tre fratelli, estranei alla nuova operazione) avevano manomesso in maniera altrettanto rudimentale i contatori esterni dei loro rispettivi appartamenti, al fine di impedire la misurazione dell’energia consumata.  All’interno del condominio finito in quella circostanza nel mirino della finanza, l’unico contatore in regola risultò quello dell’anziano genitore dei quattro.

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