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Cronaca

Furto diventa rapina: tre anni e 10 mesi

MESAGNE - Era un furto, ma in realtà è una rapina. Impropria, ma rapina: è stato condannato oggi a 3 anni e 10 mesi un 42enne di Mesagne, Bruno Palermo.

MESAGNE - Era un furto, ma in realtà è una rapina. Impropria, ma pur sempre una rapina: è stato condannato oggi a 3 anni e 10 mesi di reclusione dal gup Paola Liaci un 42enne di Mesagne, Bruno Palermo, arrestato nel marzo scorso dai carabinieri. Il pm, Milto Stefano De Nozza, aveva chiesto la condanna a 3 anni e 2 mesi, tenuto conto anche dello sconto previsto dal rito abbreviato. Palermo è difeso dall’avvocato Raffaele Missere.

Egli fu sorpreso mentre portava via da una Fiat Punto parcheggiata in via Lombardia, a Mesagne, una carta d’identità, il libretto di circolazione e documenti assicurativi, un paio di occhiali da sole, il frontalino dello stereo e un raccoglitore di cd. Era notte fonda. Intervennero i carabinieri a impedire la fuga all’uomo che inveì contro di loro cercando di completare l’opera e di evitare la cattura.

Oltre alla resistenza e alle minacce a pubblico ufficiale gli fu contestato il reato di rapina: era stato colto sul fatto dai militari e per quanto la reazione scomposta fosse rivolta agli uomini in divisa e non alla vittima del “furto” è scattata la contestazione. Rapina, impropria perché la violenza e la minaccia sono intervenute in un secondo momento. Anche se il proprietario dell’auto aveva lasciato aperta la portiera e non era stato quindi necessaria alcuna effrazione.

Il conto è salato, incluso lo sconto di un terzo della pena. Il gup ha apposto il sigillo alla ricostruzione fatta dall’accusa. Palermo, sorvegliato speciale, è e resta al momento detenuto.

 

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