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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Gelosi e violenti, davanti ai giudici i due mariti arrestati mentre cercavano vendetta

Processo per direttissima a carico del 36enne di Erchie Damiano Carrozzo, accusato del tentato omicidio ai danni di Giovanni De Tommaso, 27 anni, presunto amante della moglie di Carrozzo. Questa mattina si è tenuta l’udienza preliminare, mentre la decisione del giudice Stefania De Angelis è fissata per il 20 maggio prossimo. L’uomo, difeso da Raffaele Missere, ha ammesso di aver agito in preda a un raptus di gelosia, ma che sicuramente non voleva uccidere nessuno, né era nelle condizioni fisiche per farlo dato che ha subito recentemente un sinistro stradale e ha il braccio ingessato.

Processo per direttissima a carico del 36enne di Erchie Damiano Carrozzo, accusato del tentato omicidio ai danni di Giovanni De Tommaso, 27 anni, presunto amante della moglie di Carrozzo. Questa mattina si è tenuta l’udienza preliminare, mentre la decisione del giudice Stefania De Angelis è fissata per il 20 maggio prossimo. L’uomo,  difeso da Raffaele Missere, ha ammesso di aver agito in preda a un raptus di gelosia, ma che sicuramente non voleva uccidere nessuno, né era nelle condizioni fisiche per farlo dato che ha subito recentemente un sinistro stradale e ha il braccio ingessato.

Nel corso dell’udienza, in cui De Tommaso si è costituito parte civile con l’avvocato Antonello D’Amico, sono stati ascoltati numerosi testimoni, fra cui la vittima, la moglie-amante, e le rispettive mamme della coppia che aveva già da tempo avviato le pratiche di separazione. Tutti hanno confermato la relazione, clandestina fino a un certo punto, dato che l’aggressore pare fosse perfettamente a conoscenza della liaison fra il 36enne e la (quasi ex) moglie.

Ciononostante, dopo una discussione con la donna, Cosimo Damiano Carrozzo ha perso il lume e impugnato una chiave a pappagallo, tentando di vendicare il proprio onore infangato. Il regolamento di conti è avvenuto intorno alle 21 di mercoledì sera ad Erchie, in via Calvario, a poca distanza dalla sede municipale. E’ qui che abita De Tommaso, sorvegliato speciale di pubblica sicurezza con precedenti per droga. L’uomo si trovava in compagnia della moglie di Carrozzo, che conta a sua volta precedenti per detenzione clandestina di armi.

Carrozzo ha impugnato la chiave da idraulico, si è recato nell’abitazione di De Tommaso che ha aperto la porta pensando ad un controllo dei carabinieri, ma si è trovato di fronte il marito tradito che ha subito iniziato a colpirlo, raggiungendolo all’occhio, allo zigomo e alla tempia, provocandogli ferite guaribili in dodici giorni. Dalla colluttazione, come è emerso nell’udienza di oggi, anche l’indagato è uscito malconcio, tanto più in quanto impedito nell’uso di un braccio. I carabinieri, messi in allerta dai vicini, sono giunti sul posto prima che la situazione degenerasse. E per fortuna.

Sarà invece processato per direttissima il 3 giugno prossimo l’uomo arrestato per avere inseguito la compagna armato di picozza. Il 43enne Carlo Altavilla di Brindisi è stato bloccato in flagranza dagli uomini delle Volanti, al comando del dirigente Alberto D’Alessandro. Al termine dell’udienza di convalidata fissata per questa mattina l’indagato, difeso dall’avvocato Laura Beltrami, ha ottenuto i domiciliari: il paradosso, che spesso si verifica in caso di liti famigliari, è che il domicilio nel quale il 43enne dovrà scontare la custodia cautelare è quello dove vive la vittima. Sarà la donna dunque, in assenza di residenze assistite pubbliche per le donne vittime di violenza privata, a dover fare i bagagli. L’altra opzione è quella di subire la vicinanza imposta dal tribunale con l’aggressore.

Secondo la ricostruzione degli inquirenti, Altavilla, mercoledì sera avrebbe inseguito la donna, che è riuscita a stento a chiudersi il portone alle spalle, mentre il convivente tentava di sfasciarlo con potenti colpi. Una furia inarrestabile alla quale la donna è scampata riuscendo a trovare rifugio in casa dei conoscenti, nel pandemonio generale, tra una minaccia e l’altra, anche di fronte a residenti del palazzo e della zona di piazza Mantegna, al quartiere Sant’Elia.

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