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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Geometra di Brindisi contro Comune da 13 anni: “Compensi mai pagati”

In Cassazione la richiesta di Corrado Perrino: chiede 130mila euro a titolo di indennizzo per indebito arricchimento dell’Ente. L’Amministrazione cerca legale esterno

BRINDISI – Sembra una storia senza fine quella del geometra brindisino che da 13 anni chiede al Comune il pagamento di un indennizzo per “prestazioni professionali svolte per l’ufficio Agricoltura”. Corrado Perrino aspetta una sentenza, che sia definitiva, dal 2005 e rivendica il diritto ad ottenere 130mila euro, importo stabilito dal Tribunale nel 2010, poi negato dalla Corte d’Appello, e finito adesso al vaglio della Cassazione. Per la seconda volta.

Il caso

lo stemma del Comune di BrindisiL’inizio risale al 28 luglio 2005, data dell’atto di citazione con il quale il geometra cita in giudizio l’Amministrazione comunale di Brindisi per chiedere “la condanna al pagamento in suo favore della somma di 637milioni di lire”, per aver reso “plurimi incarichi” relativi alla “valutazione dei danni subiti dagli agricoltori per calamità naturali”. Lavoro svolto per il Comune di Brindisi, assieme a un collega, geometra pure lui.

“Non una perizia, ma lavoro per 13 anni di fila”, sostiene il professionista. Avrebbe continuato a lavorare nell’ufficio che un tempo di chiamava Agricoltura, man mano che a Palazzo di città cambiavano i sindaci.  Ci sono stati: Francesco Arina, Bruno Carluccio, Enrico Ortese, Cosimo Ennio Masiello, Cosimo Quaranta, Giuseppe Marchionna,Teodoro Saponaro,Lorenzo Maggi,Giovanni Antonino. Ha continuato a lavorare – sostiene – anche durante i periodi di commissariamento, conseguenti alle cadute dei governi cittadini, quando le redini dell’Ente sono passate a Natale D'Agostino, Isabella Giannolla, Bruno Pezzuto.

Il Comune

Il Comune ha sempre respinto la richiesta di pagamento. La domanda, per i legali interni, è stata ritenuta “inammissibile”. Il geometra non si scoraggia e va avanti. Ottiene sentenza favorevole del Tribunale di Brindisi nel 2010 e l’Ente viene condannato a pagare la somma pari a 130mila euro. Importo analogo viene riconosciuto dal giudice in favore del collega di Perrino. Più interessi legali a far data dal 27 gennaio 1989 e rivalutazione.

Di fronte alla condanna, il Comune  decide di impugnare in Appello. Si arriva al 2012: la corte salentina dichiara “l’intervenuta prescrizione del diritto all’indennizzo per arricchimento senza causa e compensa le spese legali”. Perrino non si ferma.

La Cassazione

La Corte di CassazioneSi rivolge alla Cassazione. E il Comune, dal canto suo, non modifica di una virgola l’impostazione iniziale, affidando l’incarico per rappresentare le proprie ragioni, all’allora capo dell’ufficio Legale interno, Francesco Trane (nel frattempo diventato ex). Due anni fa, gli Ermellini accolgono il ricorso del geometra, cassano la sentenza impugna e rinviano alla Corte d’Appello, in diversa composizione, per la definizione della contesa, anche per il regolamento delle spese giudiziali legate alla fase di legittimità.

L’atto di citazione per il nuovo processo d’Appello (il processo bis) arriva a Palazzo di città il 27 maggio 2016. Accanto a Francesco Trane, il Comune aggiunge l’altro legale interno, Monica Canepa, nominata con delibera della Giunta della fine di agosto. I giudici della Corte accolgono l’appello del Comune e compensano le spese tra le parti.

Non è finita. Il geometra Perrino decide di ricorrere di nuovo in Cassazione e il ricorso viene notificato a Palazzo di città lo scorso 17 aprile. Chiede quel che domanda sin dall’inizio: “La condanna del Comune di Brindisi al pagamento, in suo favore, dell’indennizzo per indebito arricchimento, della somma pari a 130mila euro, oltre a interessi e rivalutazione”.

La ricerca dell’avvocato esterno

Il Comune intende resistere, ma questa volta non ci saranno gli avvocati interni, rimasti in due dopo la fine del rapporto di lavoro con Trane (sono rimaste Monica Canepa ed Emanuela Guarino). Ci sarà un esterno, strada decisa dal commissario Santi Giuffrè, su proposta del segretario generale Pasquale Greco, in qualità di capo dell’ufficio Legale: l’Ente cerca “un avvocato, possibilmente civilista, di comprovata esperienza e che abbia in precedenza difeso l’Amministrazione cittadina in modo proficuo”.

Il professionista dovrà “garantire la tempestiva costituzione in giudizio, con applicazione dei minimi tariffari”. Diversamente non è possibile fare, visto che  sull’avvocatura interna “già carente di una unità, grava un elevato carico di lavoro”. A scegliere il nome dell’esterno, sarà lo stesso segretario generale. Perrino, intanto, aspetta. Combattivo come 13 anni addietro.

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