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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca

Geometra di Brindisi fa causa al Comune: chiede 300mila euro

Processo civile iniziato nel 2005: istanza di Corrado Perrino per la condanna dell'Ente al pagamento dell'indennizzo da arricchimento senza causa

BRINDISI – Undici anni in attesa di una sentenza definitiva, undici anni di spese legali e speranze per un geometra di Brindisi, Corrado Perrino, che nel 2005 chiese al Tribunale di condannare il Comune al pagamento di 329.399,82 euro, somma pretesa a titolo di “indennizzo da arricchimento senza causa, dipendente dall’attività professionale” svolta.

TribunaleIl processo civile è ancora in piedi dopo che si sono pronunciati i giudici d’Appello e della Corte di Cassazione e le parti – geometra da un lato e Amministrazione comunale di Brindisi dall’altro – si ritroveranno in udienza agli inizi del prossimo mese di ottobre. Oggetto del contendere ora come allora è quell’indennizzo che il geometra chiede dopo aver svolto una perizia per valutare i danni subiti dagli agricoltori a causa di calamità atmosferiche. Il conto inizialmente presentato ammontava a 637.807.000 lire.

Cosa è successo in questo lungo lasso di tempo? E’ accaduto che il Comune si è costituito in giudizio chiedendo al giudice di dichiarare quel ricorso “inammissibile” e in ogni caso di rigettare la domanda. Il procedimento è stato riunito a quello aperto su istanza di un altro geometra di Brindisi con richiesta analoga (Francesco Mautarelli).

Il Tribunale nel 2010 ha accolto le domande di entrambi i professionisti e ha condannato l’Amministrazione cittadina al pagamento, a titolo di indennizzo, di 130mila euro a testa, oltre interessi legali e rivalutazione, nonché alle spese di lite e agli accessori come per legge stabiliti. Primo round con vittoria per i privati. Che la parte pubblica ha appellato con ricorso presentato dagli avvocati interni. La Corte di Lecce, nel 2012, ha dichiarato “l’intervenuta prescrizione del diritto all’indennizzo per arricchimento senza causa, compensando le spese processuali di entrambi i gradi di giudizio”. Conclusione capovolta, quindi.

Il geometra Perrino a questo punto ha presentato ricorso in Cassazione: istanza depositata nel 2013, discussa agli inizi del 2016 con pronuncia favorevole per il professionista perché il Supremo collegio ha accolto il ricorso e cassato la sentenza impugnata, rinviando il tutto alla Corte d’Appello di Lecce, in diversa composizione.

Saranno, quindi, di nuovo i giudici salentini a doversi pronunciare per stabilire chi ha ragione e chi no, se cioè il geometra Corrado Perrino abbia diritto a ottenere l’indennizzo dal Comune o meno. Tutto come nel 2005. Giustizia lenta, forse troppo.

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