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Cronaca

Ghisa a Costa Morena: esposto in Procura del Movimento 5 stelle

I consiglieri comunali Stefano Alparone ed Elena Giglio chiedono alla magistratura di indagare sulle operazioni di scarico di materiale polverulento in banchina

BRINDISI – Approda in procura la questione riguardante i cumuli di materiale polverulento (presumibilmente polvere di ghisa) depositati in più occasioni presso la banchina di Costa Morena, “in spregio ai più elementari protocolli di tutela ambientale”. Un esposto è stato depositato dai consiglieri comunali di Brindisi del Movimento 5 stelle, Stefano Alparone ed Elena Giglio.

“È un dato acquisito che tutti i materiali polverulenti – dichiarano i Consiglieri M5S – compresa la polvere di ghisa, devono essere trattati nel rispetto delle normative applicate alla movimentazione del carbone, che per la particolare consistenza dei materiali, non possono essere esposti ai venti, pena la dispersione nell'ambiente.

Ci risulta che tutte le operazioni di scarico e movimentazione del materiale in questione sono avvenute in violazione della normativa in materia ed in particolare dell'ordinanza n. 5/2005 dell'Autorità Portuale di Brindisi, che all'art. 2 lett. A) n. 15 vieta espressamente il deposito anche temporaneo in banchina di merce polverulenta o granulare, salva espressa autorizzazione dell'Autorità Portuale da rilasciarsi in casi di urgenti ed inderogabili necessità e "fermo restando la salvaguardia della solubrietà ambientale”.

“Considerato che – proseguono i pentastellati – il reato ambientale si configura quando vi sia un concreto rischio di danno, derivato da qualsiasi attività volontaria o colposa, alla persona, agli animali, alle piante, alle risorse naturali che costituisca offesa che vanta ogni cittadino individualmente e collettivamente e vista la direttiva 2008/99/CE che stabilisce la perseguibilità penale delle condotte lesive che danneggiano l'ambiente, che provochino o possano provocare il decesso o lesioni gravi alle persone o danni rilevanti alla qualità dell'aria, alla qualità del suolo o alle qualità delle acque, ovvero alla fauna ed alla flora; abbiamo ritenuto opportuno – concludono i 5 Stelle – chiedere alla Procura della Repubblica di disporre le opportune indagini in ordine ai fatti esposti ed in particolare accertare se esiste ipotesi di reato, a tutela della giustizia e della salute dei cittadini”.

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