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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca Ostuni

Giallo di Ostuni, strane dinamiche

OSTUNI - L’hanno cercata per due giorni in ogni dove ma lì, in quel luogo in aperta campagna non ci erano andati perché probabilmente non era solita frequentarlo. Valeria Corna, 37 anni, è stata rinvenuta vicino alla sua auto, una Suzuki, in contrada Polinisso, periferia di Ostuni. Accanto a lei la calibro 38 special che secondo gli investigatori avrebbe adoperato con estrema perizia per togliersi la vita. La donna, una giovane commerciante, titolare del negozio Kubla Khan di corso Mazzini, era vestita di tutto punto. Bellissima.

OSTUNI - L’hanno cercata per due giorni in ogni dove ma lì, in quel luogo in aperta campagna non ci erano andati perché probabilmente non era solita frequentarlo. Valeria Corna, 37 anni, è stata rinvenuta vicino alla sua auto, una Suzuki, in contrada Polinisso, periferia di Ostuni. Accanto a lei la calibro 38 special che secondo gli investigatori avrebbe adoperato con estrema perizia per togliersi la vita. La donna, una giovane commerciante, titolare del negozio Kubla Khan di corso Mazzini, era vestita di tutto punto. Bellissima.

Il colpo mortale è uno solo ed è proprio questa la casella che tiene in bilico il caso, ancora avvolto da qualche mistero: il foro di entrata del proiettile è stato localizzato sulla schiena. Quello d’uscita davanti, dall’addome. La traiettoria sarebbe dall’alto verso il basso. Per uccidersi, la donna avrebbe portato all’indietro il braccio, appoggiato la canna agli abiti e premuto il grilletto. Una operazione affatto semplice, considerato inoltre il pesante carico di sgancio di quel genere di pistola, appena acquistata.

Il revolver era stato infatti comprato, a quanto pare proprio dalla 37enne, due giorni fa, insieme a una confezione da 50 cartucce. Poco prima di sparire nel nulla.

Attorno al corpo di Valeria Corna i poliziotti del commissariato di Ostuni che sembrerebbero certissimi dell’ipotesi del suicidio, hanno rinvenuto alcuni bossoli. Una decina, a quanto si è saputo. L’idea è che prima di farla finita abbia provato ripetutamente l’arma, che non rilascia i bossoli. Tanto da doverla ricaricare. La notizia della drammatica morte di Valeria Corna giunge al termine di due giorni di apprensione per la sua famiglia e per l’attuale compagno.

La 37enne aveva fatto perdere le sue tracce venerdì scorso: i genitori avevano formulato denuncia di scomparsa, ritenendo che potesse esserle accaduto qualcosa di grave. Gli agenti avevano avviato le ricerche che si erano però rivelate infruttuose. Per questa ragione sono entrati in scena anche gli uomini della Squadra mobile della questura, diretti dal vicequestore Alberto Somma, che hanno richiesto gli interventi della Scientifica, da Roma, per la localizzazione del cellulare della donna e dell’ultima cella cui si era agganciato.

E’ così che la povera Valeria è stata ritrovata, quando ormai non c’era più niente da fare. Quando il terribile gesto non poteva più essere impedito. Per gli investigatori sarebbe stata lei a decidere, per se stessa. Portando a termine i propri propositi con una lucidità impressionante. Il movente andrebbe ricercato in un periodo di depressione che stava attraversando, tanto da necessitare di un supporto esterno per superarlo.

Le indagini tuttavia non sono chiuse, diverse le ipotesi che vengono tenute in considerazione, per quanto ritenute di minor rilievo. Il pm di turno Pierpaolo Montinaro disporrà quasi certamente l’autopsia il cui incarico sarà conferito domattina. La salma di Valeria Corna è a disposizione della magistratura. Sequestrata l’auto che avrebbe utilizzato per raggiungere contrada Polinisso, la calibro 38 special che non era stata ancora registrata e tutto ciò che sul luogo è stato rinvenuto e potrebbe essere utile a chiarire i numerosi punti oscuri che permangono sulla vicenda.

Sono state ascoltate tutte le persone più vicine alla donna, tutti gli affetti più cari. Su di lei è stata inoltre compiuta la prova Stub che è in grado di dare un responso certo riguardo all’ipotesi che abbia manovrato l’arma da fuoco in tutta solitudine.

Restano diversi particolari inquietanti a tingere di giallo un episodio dai tratti anomali: la ferita alla schiena, i bossoli trovati sul posto e gli altri, inesplosi, che erano stati acquistati insieme al revolver. Gli accertamenti medico legali forniranno senza dubbio una prima spiegazione ai dubbi ancora insoluti.

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