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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca

Giudizio abbreviato per gli imputati di Game Over: condanne pesanti

Sono state emesse pene pesanti, fino a un massimo di 18 anni, nei confronti degli imputati del processo scaturito dall'operazione "Game Over", che hanno scelto la strada del giudizio abbreviato. La sentenza è del giudice dell'udienza preliminare Alessandra Ferraro. Si tratta di pene, come previsto appunto dal giudizio abbreviato, già ridotte di un terzo

BRINDISI – Sono state emesse pene pesanti, fino a un massimo di 18 anni, nei confronti degli imputati del processo scaturito dall’operazione “Game Over”, che hanno scelto la strada del giudizio abbreviato. La sentenza è del giudice dell'udienza preliminare Alessandra Ferraro. Si tratta di pene, come previsto appunto dal giudizio abbreviato, già ridotte di un terzo.

Le condanne: Pierluigi Andriani, otto anni di reclusione (richiesta di 10 anni); Antonio Bonetti, nove anni di reclusione (richiesta 9 anni); Davide Bonetti, undici anni e 10 mesi di reclusione (richiesta 10 anni); Cristian Rocco Cappilli, 10 anni e 4 mesi di reclusione (richiesta 8 anni); Ester Carlà, 5 anni di reclusione e 20mila euro di multa (richiesta 6 anni); Roberto Colagiorgio, 3 anni di reclusione e 3mila euro di multa (richiesta 10 anni e 6 mesi); Simone Contaldo, 9 anni di reclusione (richiesta 9 anni e 6 mesi); Andrea Conte, 9 anni e 4 mesi (richiesta 10 anni e 6 mesi); Mario Conte, 18 anni e 8 mesi (richiesta 18 anni); Maria Soria Cuna, 6 anni e 4 mesi di reclusione e multa da 30mila euro (richiesta 6 anni e 4 mesi); Domenico D’Agnano (detto Nerone), 20 anni di reclusione, con assorbimento delle pene di due anni di reclusione e 16 anni di reclusione rispettivamente inflittegli con precedenti sentenze (richiesta10 anni); Alfredo Epifani, sei anni di reclusione (richiesta 8 anni di reclusione).

Cosimo Fina (detto Lu Biondu), 8 anni e 4 mesi di reclusione (richiesta 9 anni); Lucia Grassi, 2 anni e 8 mesi di reclusione (richiesta 7 anni); Filippo Griner, 14 anni e 10 mesi di reclusione (richiesta 10 anni); Donato Claudio Lanzilotti, 11 anni e 4 mesi di reclusione (richiesta 8 anni); Giuseppe Maggio, 9 anni e 4 mesi di reclusione (richiesta, 6 anni); Roberto Napoletano,4 anni e 4 mesi di reclusione (richiesta 5 anni e 4 mesi); Stefano Nuzzaci, 8 mesi di reclusione e 2mila euro di multa (richiesta 1 anno); Antonio Orofalo, 9 anni di reclusione (richiesta 9 anni); Silvestro Orofalo, 11 anni e 4 mesi di reclusione (richiesta 6 anni); Saverio Palma, 3 anni e 4 mesi di reclusione e 3mila euro di multa (richiesta 3 anni); Massimiliano Perrone, un anno e 3mila euro di multa (richiesta 1 anno); Antonio Protopapa, 1 anno e 6 medi di reclusione e 4mila euro di multa (richiesta1 anno); Raffaele Renna (detto Puffo), 16 anni e 8 mesi di reclusione (richiesta 16 anni); Antonio Saponaro, 8 anni e 6 mesi di reclusione (richiesta 10 anni).

Ottavio Saponaro, un anno di reclusione e 2mila euro di multa (richiesta  6 anni); Pietro Saponaro, 8 anni di reclusione (richiesta 8 anni); Salvatore Sergio, 8 anni di reclusione (richiesta 10 anni); Jonni Serra, 18 anni di reclusione (richiesta 18 anni); Alessandro Spedicati, 7 anni di reclusione (richiesta 8 anni); Ivan Spedicati, 9 anni di reclusione (richiesta 9 anni); Cosimo Talò, 16 anni e 6 mesi di reclusione, (richiesta 10 anni); Cristian Tarantino, 18 anni di reclusione (richiesta 18 anni); Tonio Tauro, 7 anni di reclusione (richiesta 8 anni); Maurizio Trenta, 12 anni di reclusione (richiesta 10 anni); Debora Valzano, 7 anni di reclusione (richiesta 8 anni); Giuseppe Vitale, un anno e 8 mesi di reclusione e mille euro di multa (richiesta 2 anni); Simona De Pascalis, due anni di reclusione e 6mila euro di multa, con sospensione della pena.

Il collegio difensivo è costituito dagli avvocati: Giuseppe Guastella, Ladislao Massari, Francesco Cascione, Manuela Greco, Domenico Valletta, Giacomo Serio, Antonio Degli Atti, Donata Perrone, Elvia Belmonte, Marcello Falcone, Mario Guagliani, Orsini. 

Il blitz risale al 18 novembre 2013: l’ordinanza di custodia cautelare fu notificata dai carabinieri a 45 indagati (34 dei quali erano liberi), di cui 6 donne, responsabili, a vario titolo, di associazione di tipo mafioso, associazione finalizzata alla cessione di stupefacenti, reati in materia di armi, estorsione e altro, reati tutti aggravati dal metodo mafioso. A 33 indagati era stata applicata la custodia in carcere mentre 12 erano stati sottoposti agli arresti domiciliari.

I fatti contestati risalgono agli anni 2009, 2010, 2011. Si tratta del seguito delle due operazioni "Fire" e "New Fire", sempre per associazione mafiosa, nel corso delle quali furono catturati e condotti in carcere (sono stati anche condannati) i cosiddetti "nipotini di Riina". 

Le indagini sul più recente scampolo di Scu cellinese e sampietrana hanno preso avvio dall'esplosione di colpi di fucile contro l'abitazione di uno degli indagati, Giuseppe Litti. L'inchiesta sulla Sacra Corona Unita 2.0 del sud del Brindisino ebbero infatti avvio da un episodio tutto sommato banale la cui spiegazione sembrava essere di genere privato, sfondo passionale.

Per l'accusa l'autore fu Luca Ferì e la ragione non era solo di carattere privato, ossia una "ragazza" contesa, ma soprattutto passata dall'avere una relazione con un uomo di "Puffo" (Raffaele Renna) a "stare con uno di quelli di prima", gente vicina ad Annis - Penna & Co (Penna è collaboratore, restano Pasimeni,  Determinante per ricostruire il volume d'affari dell'attività di spaccio di droga fu il sequestro dell'agendina di Gianluca Saponaro, il giovane ucciso in via Brindisi a Cellino San Marco, in pieno giorno, il 19 giugno del 2010.

A quanto emerso dalle indagini Raffaele Renna, detto "Puffo", dal carcere comunicava con il resto del gruppo, secondo le rispettive mansioni, attraverso la compagna e la zia, rispettivamente Pamela Fortunato e Maria Carmela Rubini, mediante lettere e bigliettini sequestrati nel corso delle indagini. 

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