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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca

"Giuste le nuove regole per le bici"

BRINDISI - La Fiab aveva già predisposto una campagna di sensibilizzazione per tutti gli amanti di bicicletta per conoscere le nuove regole indette dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti per chi va in giro sul velocipede, come recita la norma. "Il ciclista illuminato" aveva portato gli appassionati ad un grado di conoscenza buono affinchè si potessero rispettare le regole. Ma ad oggi, non tutti coloro che vanno in bicicletta conoscono la legge e di conseguenza la rispettano.

BRINDISI - La Fiab aveva già predisposto una campagna di sensibilizzazione per tutti gli amanti di bicicletta per conoscere le nuove regole indette dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti per chi va in giro sul velocipede, come recita la norma. "Il ciclista illuminato" aveva portato gli appassionati ad un grado di conoscenza buono affinchè si potessero rispettare le regole. Ma ad oggi, non tutti coloro che vanno in bicicletta conoscono la legge e di conseguenza la rispettano.

La polizia municipale di Brindisi, attraverso un comunicato stampa, ricorda a tutti coloro che escono in bici le regole da rispettare: essere muniti anteriormente e posteriormente, di luci bianche o gialle o rosse; altresì avere i catadiottri posteriori rossi, laterali e sui pedali gialli omologati; se si circola fuori dai centri abitati i ciclisti devono procedere su di una unica fila salvo che uno di essi sia minore di anni dieci e proceda sulla destra dell'altro; devono tutte le biciclette, sportive e non, essere munite di dispositivo uditivo (campanello) e il ciclista di giubbotto catarifrangente.

Chi viola le regole, i ciclisti non attenti, saranno sanzionati con una multa pari a 39 euro, ovviamente se fermati da nomale controllo della polizia municipale. "Sono favorevole alle nuove regole - ha dichiarato Michele D'Anna, presidente Cicloamici di Mesagne, a BrindisiReport.it - ma gli enti devono anche loro rispettare i nostri diritti, spesso dimenticati. Tutte le accortezze da apportare alla propria bicicletta, quali luci anteriori, posteriori, sui pedali, il campanello e il giubbotto, sono tutti elementi per salvaguardare la persona”, riconosce D’Anna.

E aggiunge: “Così come un automobilista ha delle regole è giusto che anche il ciclista ce l'abbia. Il giubbotto bisogna indossarlo dal tramonto all'alba, ma tutto il resto deve essere funzionante anche di giorno. Ma i nostri diritti e cioè avere spazi predisposti appositamente per i ciclisti, qui, nella maggior parte dei casi sono inesistenti".

"Ad esempio, - continua il presidente di Cicloamici - a Brindisi, dal momento che il corso è stato riaperto, non c'è uno spazio adibito a chi usa la mountain bike. Poi, tutte le rotatorie, comprese quelle nuove, che ho potuto vedere nella nostra provincia, sono sprovviste del cordolo esterno a protezione proprio del ciclista, mentre in altre parti d'Italia, come Cattolica esistono, e proprio in quest'ultima città l'ultimo dato sugli incidenti stradali su rotatorie è diminuito del 50%. Oppure, faccio un altro esempio, la legge 366/98 prevede che ogni qualvolta un proprietario di una strada faccia manutenzione, sulla stessa dovrebbe essere costruita una pista ciclabile, ma purtroppo non viene mai rispettata".

Spesso succede anche, che le mountain bike vendute nei grossi centri commerciali non vengono considerate come bici da strada ma solo sportive quindi da utilizzare esclusivamente in gare, passeggiate sportive, e quindi sprovvisti già dalla vendita  delle dovute accortezze richieste dalla legge. Insomma, le regole vanno bene anche per i ciclisti e appassionati di bici, ma l'importante è che anche a loro vengano riconosciuti i dovuti diritti.

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