rotate-mobile
Cronaca

Gli "amici" salentini di Prudentino

LECCE - Un filone collaterale dell'indagine Fast Line sugli interessi dell'ex contrabbandiere ostunese Albino Prudentino nelle scommesse e in altre attività illegali, ha portato la Finanza di Brindisi e la Dda di Lecce all'arresto di 19 persone nel nord del Leccese, principalmente a Trepuzzi, Surbo e Campi. C'è anche un sanpietrano.

LECCE – A marzo scorso l'operazione “Fast Line” condotta dal Nucleo di polizia tributaria della guardia di finanza di Brindisi portò all'arresto di 19 soggetti coinvolti in un business di scommesse, e al sequestro di immobili e quote societarie, e questa mattina, le indagini sull'ex contrabbandiere ostunese Albino Prudentino, raggiunto da un ordine di custodia cautelare nell'ambito di quell'operazione, hanno portato all'arresto di altri 15 soggetti ritenuti responsabili a vario titolo di associazione per delinquere di tipo mafioso, rapina a mano armata, lesione personale, detenzione e porto abusivo d'armi, furto, associazione per delinquere finalizzata allo spaccio di sostanze stupefacenti, favoreggiamento personale.

Tra i 15 arrestati c'è un sanpietrano, Stefano De Lorenzis, l'unico sottoposto ai domiciliari. Gli altri 14, tutti raggiunti da un'ordinanza di custodia cautelare in carcere sono: Salvatore Caramuscio alias Scaramau di Surbo 45 anni, Marianna Carrozzo 36 anni di Surbo, Cristian Lazzari, 30 anni di Trepuzzi, Daniele Longo 32 anni di Trepuzzi, Francesco Luggeri 34 anni di Trepuzzi, Leandro Luggeri, 35 anni, anche lui di Trepuzzi, Andrea Perrone alias “Leonzio”, 22 anni di Trepuzzi, Leonzio Perrone, 31 anni di Trepuzzi, Marco Perrone alias “pitenda” 22 anni di Trepuzzi, Salvatore Perrone alias “friculinu” 47 anni di Trepuzzi, Giuseppe Russo 30 anni di Campi Salentina, Cosimo Spagnolo alias “Mimino/Mimì” 44 anni di Trepuzzi, Andrea Vincenti alias “Riella” 22 anni di Surbo, Angelo Vincenti 22 anni di Trepuzzi. Sono 26 in tutto, invece le persone indagate.

L'attività investigativa, coordinata dalla Dda di Lecce, Procuratore Cataldo Motta e sostituto procuratore Alessio Coccioli e dal procuratore aggiunto di Brindisi, Nicolangelo Ghizzardi, ha riguardato, dopo Prudentino, noti esponenti della Scu (Caramuscio, già condannato in passato per reati simili e Leandro Luggeri), che nonostante il regime detentivo continuavano a dirigere tutte le attività illecite dell'associazione sgominata all'alba di oggi. Le indagini hanno permesso di ricostruire gli attuali assetti dell'associazione di tipo mafioso, riscontrare la perpetrazione del “metodo mafioso” attraverso la forza intimidatrice impressa dall'organizzazione criminale sul controllo del territorio e la conseguente condizione di assoggettamento e omertà e la “mutua assistenza” tra affiliati.

Identificare gli autori di una rapina a mano armata perpetrata a giugno del 2011 ai danni di una paninoteca ambulante di Trepuzzi, identificare i responsabili e i mandanti del ferimento di due appartenenti all'organizzazione, individuare i componenti dell'associazione dedita al traffico e allo spaccio di stupefacenti.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Gli "amici" salentini di Prudentino

BrindisiReport è in caricamento