rotate-mobile
Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Gli attentati di Bruxelles e il rischio di una libertà vigilata

Oggi è un giorno triste per l'umanità e per l'Europa dei burocrati. Come oramai tutti sappiamo, a Bruxelles, in seguito ad una serie di attentati dinamitardi, hanno perso la vita 34 persone e centinaia di altre sono rimaste ferite

Oggi è un giorno triste per l’umanità e per l’Europa dei burocrati. Come oramai tutti sappiamo, a Bruxelles, in seguito ad una serie di attentati dinamitardi, hanno perso la vita 34 persone e centinaia di altre sono rimaste ferite. Certo, la rabbia per la perdita di vite innocenti è la normale reazione a questi fatti. Tuttavia, lo sconforto e la rabbia non ci devono impedire di riflettere sul perché di tutto ciò.

Eh sì perché, da persone intelligenti, non ci possiamo accontentare delle ricostruzioni favolistiche dei media o delle dichiarazioni di circostanza (ed in fotocopia) dei nostri - indignati, sorpresi, talvolta commossi – politici. Gli atti di terrorismo, non sono mai il “fine” ma sono il “mezzo” attraverso cui si induce un “avversario” ad adottare delle decisioni a lui sfavorevoli. Sebbene la storia, oramai, la fanno i media, ci dovremmo sempre chiedere “cui prodest” di ciceroniana memoria. Sì, a chi giova tutto ciò? a chi giova questo “terrore”?

Potrebbe essere stato – come alcune testate hanno scritto – una rappresaglia per l’arresto di Salah Abedslam? Non credo; un attentato non si organizza in poche ore ma richiede una lunga ed attenta preparazione. Tuttavia, l’arresto di Salah potrebbe essere stata la molla che ha accelerato l’esecuzione degli attentati, per paura che Salah potesse collaborare con gli investigatori belgi dando informazioni proprio su questi pianificati attentati.

Io mi chiedo, perché al Daesh (Isis) dovrebbe giovare fare attentati in Europa? Ben sapendo che la reazione, potrebbe essere una ripresa dei bombardamenti in Siria ed in Libia e certamente un aumento dei livelli di allerta e dei controlli di polizia. Quindi, a chi fa comodo la creazione di questo clima di terrore? Non lo so, non sono in grado di rispondere, ma continuo a pormi la domanda.

Credo che impedire atti di terrorismo da parte dei fanatici kamikaze sia impossibile, soprattutto perché si tratta di cittadini che risiedono abitualmente nelle città e nei Paesi oggetto di attentati; si può, sicuramente, incrementare gli sforzi per prevenirli attraverso una attenta opera di investigazioni, di controlli, di intercettazioni ed infiltrando agenti nelle sue "celle".  Sforzi che, tuttavia, hanno limitati effetti senza un’opera di stretto coordinamento tra le forze di sicurezza ed intelligence intra-nazionali ed internazionali; cosa che, al momento, non pare esistere – almeno a  livello internazionale.

Il rischio per i cittadini (e per la democrazia) è quello di cadere nell’errore che fece George W. Bush immediatamente dopo le stragi dell’11 Settembre 2001, quando, il 26 ottobre dello stesso anno, promulgò l’Usa Patriot Act (legge che, nel 2011, Obama ha prorogato per ulteriori 4 anni). Una legge che contiene delle limitazioni eccessive delle libertà individuali, in particolare in merito alla diminuzione dei diritti dei cittadini, alla violazione della privacy ed  alla diminuzione della libertà di espressione.

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Gli attentati di Bruxelles e il rischio di una libertà vigilata

BrindisiReport è in caricamento