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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca Mesagne

Gli attentatori erano due e in moto

MESAGNE - Due individui a bordo di una motocicletta hanno recapitato l'ordigno esplosivo a casa di Luigi De Vicienti. Un attimo per depositare la bomba e accendere la miccia, e subito la fuga lungo via Federico II Svevo. Questo si sa degli attimi precedenti l'esplosione. La polizia non esclude che i due siano rimasti appostati sino a quando non hanno visto la strada deserta.

MESAGNE - Due individui a bordo di una motocicletta hanno recapitato l'ordigno esplosivo a casa di Luigi De Vicienti. Un attimo per depositare la bomba e accendere la miccia, e subito la fuga lungo via Federico II Svevo. Questo si sa degli attimi precedenti l'esplosione. La polizia non esclude che i due siano rimasti appostati sino a quando non hanno visto la strada deserta.

Alle 14,30 la canicola aveva diradato moltissimo il traffico nella strada dove vive l'imprenditore Luigi De Vicienti con la sua famiglia, una casa già presa di mira nella serata del 26 luglio, ma quella volta fu utilizzata benzina per appiccare il fuoco alla porta. Oggi pomeriggio invece polvere pirica ben compressa, forse scaricata da artifizi pirotecnici. E'solo una supposizione: tutti i residui raccolti sono stati inviati al laboratorio regionale di polizia scientifica a Bari.

Malgrado il secondo attentato in meno di 30 giorni, De Vicienti non si sente in pericolo. Oggi ha dichiarato che si sente protetto a sufficienza dalle forze dell'ordine, in cui nutre fiducia. La bomba è stata piazzata in assenza della famiglia. E' stato un gesto provocatorio, quasi di sfida, tendente a dimostrare che malgrado arresti e denunce nei giorni e nelle settimane successive al fatto del 26 luglio, la criminalità può colpire comunque. Ma per fare ciò bastano due ragazzi in cerca di gloria effimera e una moto.

Il personale del commissatiato di Mesagne ha già avviato una serie di perquisizioni e controlli di posizione di persone sospette, e sta visionando altre registrazioni ricavate dai sistemi di videosorveglianza. Il 28 luglio sono servite a identificare e denunciare i presunti autori del primo attentato. Il sindaco Franco Scoditti ha riuniti la giunta per un esame della situazione.

Prende posizione il comitato antiracket locale: “E’ un fatto gravissimo  - ha dichiarato il presidente Marini - che  assume i contorni di una sfida lanciata all’intera città. Per questo esprimo la mia personale solidarietà e quella di tutta l’associazione a Luigi. Vicinanza già dimostrata in quest’ultimo periodo”.

“Rinnoviamo l’invito a non scoraggiarsi – continua Marini -, ad avere  fiducia nelle istituzioni, a collaborare con le forze dell’ordine e la magistratura. Ma nello stesso tempo chiediamo con forza una pronta risposta sul territorio da parte delle autorità competenti”.

“Siamo convinti  - conclude Marini - che anche questa volta sapremmo reagire, tutti insieme, convinti che questo sia l’unico modo per ridare a tutti quella fiducia nella legalità che in questo momento sembra essersi persa.

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