Gli incivili dettano legge fuori dalla chiesa del Cristo. "Nessuno interviene"
La vernice è stata passata e ripassata più volte sul muro adiacente alla facciata della chiesa del Cristo di via Cortine, ma le bombolette spray, di tanto in tanto, tornano a lasciare il loro segno. I vandali non mostrano alcun rispetto nei confronti dell'edificio eretto nel 1232 dai frati Domenicani. Eppure i brindisini dovrebbero custodire gelosamente uno dei monumenti più belli della loro città
BRINDISI – La vernice è stata passata e ripassata più volte sul muro adiacente alla facciata della chiesa del Cristo di via Cortine, ma le bombolette spray, di tanto in tanto, tornano a lasciare il loro segno. I vandali non mostrano alcun rispetto nei confronti dell’edificio eretto nel 1232 dai frati Domenicani. I brindisini dovrebbero custodire gelosamente uno dei monumenti più belli della loro città. Dovrebbero indignarsi per gli scempi che quotidianamente vengono 
perpetrati all’ombra del crocifisso ligneo che si erge all’esterno della chiesa, con vista sull’arco di porta Lecce.
Ma il degrado la fa da padrone in questo angolo di centro storico. I residenti riferiscono che il piazzale antistante alla chiesa, quando la maggior parte della gente va a letto, diviene il punto di ritrovo di una comitiva di giovani. Alcuni di essi raggiungono il sagrato sgommando al volante della propria auto, violando l’isola pedonale. Sul basolato sono disegnate le traiettorie seguite dai veicoli. Non paghi di aver violato il sagrato, poi, i più sconsiderati imbrattano le aiuole del piazzale a colpi di bombolette. La scritta “ciao” campeggia sul blocco di marmo posizionato sotto il crocifisso, all’interno di un’aiuola trasformata in un vespasiano (Nella foto in alto, segni di sgommate sulla piazzetta antistante la chiesa del Cristo).
Allo stesso modo, sono stati “decorati” anche un lampione, diverse basole, e l’insegna (piuttosto malandata) con le informazioni storiche sulla chiesa apposta accanto al 
portale. Un cittadino spiega che i vandali non hanno pietà neanche della facciata dell’edificio. “Visto che nessuno interveniva – dichiara lo stesso - mi sono adoperato io per ripulire l’esterno della chiesa da alcune scritte”. Questa stessa persona, nella mattinata di ieri (24 ottobre), è stata la prima a imbattersi nella carcassa di un cane morto folgorato a causa di un faretto difettoso situato affianco a una panchina.
“Segnaliamo da anni – afferma un altro residente – che i faretti rappresentano una minaccia per i bambini e per gli animali, ma le nostre richieste cadono puntualmente nel vuoto”. Solo ieri, appunto, in seguito alla morte del randagio, è stata disposta la disattivazione dell’impianto di illuminazione. La piazzetta, dunque, resterà al buio fino a quando gli “oblò” non verranno riparati e messi in sicurezza con adeguate protezioni.
Stufi dell’inerzia delle istituzioni, i residenti chiedono l’installazione di telecamere e si appellano anche alle forze dell’ordine per potenziare i servizi di controllo della zona. Perché è inaccettabile che gli incivili continuino a dettare legge, senza alcun freno.
