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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

"Guarderò Vantaggiato negli occhi"

BRINDISI - Il testimone chiave, la moglie dello stragista che racconterà di quella notte, le ragazze ferite, i bidelli, la centralinista della Morvillo, il dipendente Monteco che potrà confermare che quel cassonetto non era di quelli della ditta. Poi, ancora, gli investigatori che sudarono sette camicie, chiusi in conclave dal 19 maggio al 6 giugno.

BRINDISI - Il testimone chiave, la moglie dello stragista che racconterà di quella notte, le ragazze ferite, i bidelli, la centralinista della Morvillo, il dipendente Monteco che potrà confermare che quel cassonetto non era di quelli della ditta. Poi, ancora, gli investigatori che sudarono sette camicie, chiusi in conclave dal 19 maggio al 6 giugno.

Ci sono 69 nomi nella lista di testimoni già depositata dalla procura antimafia di Lecce in vista del processo allo stragista, Giovanni Vantaggiato da Copertino, che inizierà a Brindisi il 17 gennaio. Figurano le ragazze ferite, i passanti. Alcuni residenti nei pressi di via Galanti, la strada su cui si affaccia la Morvillo Falcone, ferita a morte alle 7,42 di quell’orrendo sabato di primavera. In calce all’elenco due firme, quella dei pm Cataldo Motta e Guglielmo Cataldi, i titolari dell’accusa anche per quel che riguarda la vicenda Parato, il precedente del 2008, sul quale ha indagato il pm Milto Stefano De Nozza della procura di Brindisi.

Due delle parti offese indicate dalla Dda, intanto, hanno già depositato l’atto di costituzione di parte civile: si tratta di Anna Canoci, 19 anni, studentessa della Morvillo Falcone di Brindisi, assistita dall’avvocato Gianvito Lillo, che ha quantificato il danno subito in 2 milioni di euro, e di Cosimo Parato, con il legale Raffaele Missere, vittima del tentativo di omicidio confessato dallo stragista e risalente al 24 febbraio del 2008, che ha invece chiesto un risarcimento pari a un milione di euro e una provvisionale di 500mila euro. Per entrambi è stata già depositata la lista testimoni: 16 per Anna Canoci, 6 per Parato.

Stamattina, durante l’inaugurazione del giardino intitolato a Melissa Bassi, il padre Massimo, dietro i suoi occhiali scuri ha annunciato che non mancherà all’appuntamento. “Sarò in aula, ci sarà anche mia moglie, lo guarderemo in faccia anche se per me resta invisibile. Ha frantumato la mia vita” ha detto riferendosi, senza mai nominarlo, a Giovanni Vantaggiato, accusato della strage che ha spezzato la vita alla 16enne e in cui sono rimaste ferite altri nove studenti.

Vantaggiato, infatti, avrebbe intenzione secondo quanto aveva riferito il suo legale Franco Orlando giorni fa, di partecipare alla prima udienza del processo a suo carico. La famiglia Bassi si costituirà all’avvio del dibattimento parte civile, con l’avvocato Fernando Orsini, formulando richiesta di risarcimento del danno. Oltre a Massimo e Rita, padre e madre di Melissa, ha fatto sapere che sarà presente alla prima udienza anche il nonno materno della ragazza, in lacrime oggi al momento del taglio del nastro.

La lista dei testimoni dell’accusa

Ecco di seguito chi sono i testimoni indicati dalla pubblica accusa: Gianluca Altavilla, (il testimone chiave che rincasava durante la notte tra il 18 e il 19 maggio e vide gli strani movimenti dello stragista), Federica Calabretti, passeggera di un pullman che sostò poco prima in quei paraggi; Francesco Calavita, collaboratore scolastico della Morvillo; Andrea Calò, uno dei feriti, Marcello Caniglia, custode della scuola.

Azzurra Camarda, studentessa ferita; Anna Canoci, studentessa ferita; Vanessa Capodieci, studentessa ferita; Veronica Capodieci, studentessa ferita; Giovanni Chiriatti, dipendente della ditta di carburanti di Vantaggiato; Maria Luisa Congedo, che ha riportato lesioni; Maristella Contestabile, studentessa che si trovava davanti ai cancelli; Daniele D’Alessio, operaio Monteco.

Alessandra Gigliola, studentessa ferita, Selena Greco, studentessa ferita; Patrizia Iaia, residente in zona; Antonio Lioce, che transitava in quei paraggi nella notte antecedente alla strage; Giorgio Magagnino, commerciante che vendette il telecomando allo stagista; Giuseppina Marchello, moglie di Vantaggiato che deve riferire ‘in ordine al comportamento tenuto da Vantaggiato nei giorni antecedenti e scucessivi’.

Antonio Marrazza, dipendente Monteco; Sandra Morrone, residente nel quartiere; Domenico Muoio, abitante nei pressi della scuola; Cosimo Nardelli, collaboratore scolastico; Oronzo Perrone, operaio Monteco; Francesca Pietrafitta, passante, Aurora Radeglia, studentessa ferita, Sabrina Ribezzi, studentessa ferita; Teodoro Simmini, figlio del titolare del chiosco di panini nei pressi della Morvillo.

Carmine Taurino, operaio Monteco; Rosa Vitale, centralinista Morvillo Falcone; Demetrio Vizzi, titolare della ditta Dg Tech che riferirà sulla vendita del telecomando a Vantaggiato; gli investigatori Vincenzo Nicolì, Giuseppe Marco Sangiovanni, l’allora capo della Mobile di Brindisi Francesco Barnaba, il capo della Digos Vincenzo Zingaro.

Gli investigatori Rocco Carrozzo, Vittorio Di Lalla, Antonio Perrone; Domenico Conte, Vincenzo Leo, Alfonso Galasso, Antonio Carnevale, Massimiliano Pizzimenti, Francesco Felici, Cosimo Pizza, Mauro Caradonna, Mauro Pascali, Silvio Verri, Giuseppe Mascolo, Vincenzo Molinese, Paolo Vincenzoni, maggiore Alessandro Colella (comandante del Reparto operativo di Brindisi), Giuseppe De Felice, Rocco Cosi, Carmelo Barletta, Alfonso Mollica, Salvatore Giannuzzi, Giancarlo Romano dei carabinieri.

Cosimo Parato, prima vittima di Vantaggiato, Immacolata Caraglia, vicina di casa di Parato a Torre, Antonio Sollazzo, testimone dell’attentato del 2008, Salvatore Giannini dell’Arma, Carmelo Barletta dell’Arma, Maria Carmela Ursini, moglie di Parato, Alessandro Biagini, Giovanni Chiu (tenente) dei carabinieri e Angelo Carbone dei carabinieri di Brindisi.

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