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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

Guerra all'Enel con manifesti anonimi

BRINDISI - Si avvicina il 12 dicembre, data di inizio del processo sulle polveri da carbone di Cerano, e il clima si fa di nuovo teso. Da lunedì sono comparsi in città otto maxiposter anonimi che a prima vista sembrano una pubblicità dell'Enel, in realtà sono stati elaborati e pagati da qualcuno che ce l'ha con la società elettrica. E che sicuramente nei prossimi giorni darà seguito all'iniziativa, che ovviamente è pensata contro Enel.

BRINDISI - Si avvicina il 12 dicembre, data di inizio del processo sulle polveri da carbone di Cerano, e il clima si fa di nuovo teso. Da lunedì sono comparsi in città otto maxiposter anonimi che a prima vista sembrano una pubblicità dell'Enel, in realtà sono stati elaborati e pagati da qualcuno che ce l'ha con la società elettrica. E che sicuramente nei prossimi giorni darà seguito all'iniziativa, che ovviamente è pensata contro Enel.

«Sono in arrivo nuovi filtri per le centrali a carbone della tua città», recita la frase sul manifesto, con lo sfondo della centrale di Brindisi Sud. Il carattere utilizzato è lo stesso che compare nelle pubblicità dell'azienda, ecco perché inizialmente qualcuno era stato tratto in inganno ed aveva pensato ad una campagna pubblicitaria "d'attesa”, quelle che oggi ti propongono mezzo messaggio e dopo 10-15 giorni offrono al consumatore la conclusione dello stesso. Invece in Enel spa non ne sanno nulla. A pagare l'affissione, dunque, è stato qualcun altro. Chi?

Il pensiero è corso subito all'associazione "No al Carbone”, che però respinge ogni coinvolgimento nella vicenda: i ragazzi che da qualche anno conducono una battaglia contro il carbone nelle centrali brindisine hanno lanciato nei giorni scorsi un'altra campagna pubblicitaria contro Enel, ma lo hanno fatto firmandosi e annunciando la richiesta di costituzione di parte civile contro gli imputati del processo. E soprattutto diffondendo il messaggio sui social network. Questa mattina l'associazione ha diramato un comunicato stampa: «Saranno in 13 fra dirigenti e dipendenti a sedere al banco degli imputati. L'accusa, secondo il decreto di citazione a giudizio, è quella di aver messo in atto un disegno che ha portato alla dispersione di polveri di carbone oltre il recinto aziendale causando gravi danni ambientali. Rinviati a giudizio anche due imprenditori che avevano in carico la movimentazione del carbone presso la centrale Enel di Cerano. Il movimento "No al carbone” sarà presente in tribunale, sostenuto dalle migliaia di firme dei cittadini, per costituirsi parte civile».

Resta dunque il mistero sul promotore dell'iniziativa dei maxiposter: qualcuno che per evitare (improbabili) interventi da parte dell'Enel ha preferito restare anonimo. Il suo nome verrà fuori nei prossimi giorni. Ma identificare gli autori, poi, non sembra così difficile: da anni c'è una associazione internazionale che conduce contro Enel una guerra a colpi di azioni dimostrative spettacolari, che in passato hanno portato anche al blocco della centrale di Cerano. Che siano loro?

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