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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca

“Guerra di mala Brindisi, indagati spregiudicati e pericolosi: possono sparare ancora”

Facoltà di non rispondere dopo il blitz Alto impatto bis dei carabinieri, come già fatto da Borromeo e Lagatta, ritenuti a capo delle fazioni opposte. Alessio Giglio ribadisce: “Quei soldi non sono dell'assalto al portavalori, giocai e vinsi in una ricevitoria, ci sono le immagini"

BRINDISI – “Sussiste il concreto e attuale pericolo che gli indagati possono tornare a sparare, usando anche in pieno giorno armi da guerra come Kalashnikov”. Poteva andare oltre i ferimenti la cosiddetta guerra di mala a Brindisi, iniziata lo scorso mese di settembre e andata avanti con una serie impressionate di episodi che, secondo il giudice per le indagini preliminari del Tribunale, Vittorio Testi, hanno dimostrato “la spregiudicatezza” dei componenti di due presunte fazioni opposte, l’una riconducibile ad Antonio Lagatta e l’altra ad Antonio Borromeo.

Operazione Alto Impatto due-2

Della fazione che si ritiene guidata da Antonio Borromeo, 25 anni, farebbero parte: Antimo Libardo, 40 anni, Lorenzo Russo, 21 anni e Tiziano Marra, 20 anni. Del gruppo di Lagatta, invece: Diego Pupino, 23 anni,  Alessio Giglio, 25 anni, Claudio Rillo, 23 anni e Michael Maggi, 24 anni. Si sono avvalsi tutti della facoltà di non rispondere davanti al gip che ha firmato l’ordinanza di custodia cautelare chiesta dal sostituto procuratore Simona Rizzo, con la sola eccezione di Giglio.

L’interrogatorio di Alessio Giglio e la vincita al gioco

GIGLIO Alessio, classe 1993-3Quanto ad Alessio Giglio (nella foto accanto), accusato di concorso materiale nell’assalto al portavalori Cosmopol, una volta prelevato l’incasso del Mc Donalds’ del Brinpark, l’indagato brindisino ha chiesto l’acquisizione delle immagini del centro scommesse di corso Roma in cui sostiene di aver giocato qualche giorno prima dell’azione avvenuta la mattina del 6 novembre 2017. Secondo Giglio quelle registrazioni dimostrerebbero non solo che avrebbe giocato, ma anche avrebbe anche vinto e che sarebbe stato pagato in contanti, tenuto conto dell’ammontare dell’importo.  Il che escluderebbe che si tratta di parte del bottino, pari a 25mila euro, dell’assalto.

 Alla presenza del suo difensore, Daniela d’Amuri, ha ribadito quanto già aveva sostenuto dopo essere stato arrestato in flagranza di reato dai carabinieri quando i militari fecero irruzione nell’appartamento di via XX Settembre nel quale furono trovati Maggi e Rillo. In quella occasione furono trovati 9.345 euro in contanti: in sede di Riesame furono depositate  le ricevute di pagamento e venne aggiunto che Giglio in quel periodo lavorava in palestra e di essere retribuito.

Secondo il gip, “lo strumento delle vincite è storicamente usato nel territorio di Brindisi e provincia, così come in altre parti d’Italia, per dimostrare la provenienza lecita di improvvisi e ingiustificati arricchimenti, spesso illeciti e penalmente rilevanti”. Le dichiarazioni dei dipendenti di quel centro scommesse – ha scritto il gip – appaiono “imprecise, se non proprio false e sussumibili al reato di favoreggiamento reale e in definitiva non credibili e inverosimili”.

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Per l’assalto al portavalori, il gip ha contestato il concorso morale ad Alessio Giglio, quello materiale a Diego Pupino nel ruolo di palo, Antonio Lagatta ritenuto l’esecutore materiale e prima ancora l’ideatore e ha contestato la partecipazione all’assalto anche nei confronti di Claudio Rillo e Michael Maggi. All’appello mancherebbe due complici: umo avrebbe aiutato Lagatta, l’altro sarebbe stato alla guida della Giulietta Alfa Romeo, usata per raggiungere il centro commerciale e per fuggire.

Gli altri interrogatori di garanzia

LIBARDO Antimo, classe 1978-2Gli altri otto arrestati sono tutti coinvolti in “atti di intimidazione in una progressione criminosa registrata in un breve intervallo di tempo, con conseguente innalzamento del livello di pericolosità sociale e rischio di coinvolgere persone del tutto estraneo alla faida sorta tra i due gruppi”.

Rispetto alle mosse contenute nel provvedimento di arresto, eseguito dai carabinieri lo scorso 15 marzo, al momento non c’è alcuna dichiarazione degli altri indagati, per i quali oggi si è svolto l’interrogatorio di garanzia. Hanno preferito opporre il silenzio, avvalendosi della stessa facoltà scelta venerdì scorso da Borromeo e Lagatta per i quali l’interrogatorio si è svolto per rogatorio, essendo ristretti nel carcere di Lecce. Il primo è difeso dall’avvocato Laura Beltrami, l’altro dall’avvocato Cinzia Cavallo.

Silenzio anche per Libardo (nella foto in alto), considerato la mente del gruppo Borromeo, e per Russo, entrambi difesi dall’avvocato Andrea D’Agostino. Nessuna dichiarazione messa a verbale neppure per Tiziano Marra, assistito dall’avvocato Paoloantonio D’Amico. Idem per Michael Maggi e per Claudio Rillo, difesi da Cinzia Cavallo, facoltà di non rispondere anche per Diego Pupino, assistito dalla penalista Daniela d’Amuri. Non è escluso che i difensori facciano ricorso al Tribunale del Riesame di Lecce.

Obbligo di dimora

La misura dell'obbligo di dimora nel Comune di residenza è stata emessa a carico di Damiano Truppi e Vincenzo Vantaggiato, per i quali il pm aveva chiesto la custodia ai domiciliari. I due indagati saranno interrogati nella giornata di domani. A piede libero è rimasta una donna non essendoci esigenze cautelari, né indizi riferiti a un diretto coinvolgimenti negli episodi contestati.

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