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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca

Guerra di mala: Maggi, Pupino e Rillo in silenzio. Ferrari: “Io non c’entro”

Interrogatori dopo gli arresti legati alle sparatorie. Sentito anche Alessio Giglio: “Non sapevo che fossero ricercati, quei soldi li ho vinti alla ricevitoria”

BRINDISI – Ha prevalso il silenzio davanti al gip dopo gli arresti e l’ultimo fermo legato alla guerra di mala in atto a Brindisi: Michael Maggi, Claudio Rillo e Diego Pupino hanno scelto di avvalersi della facoltà di non rispondere, seguendo la stessa decisione assunta da Antonio Borromeo e Antonio Lagatta, ritenuti gli esponenti di primo piano di due gruppi contrapposti.

Accuse respinte

FERRARI Angelo, classe 1967-2L’unico ad aver preso le distanze è stato Angelo Ferrari (foto accanto), il padre di Christian Ferrari, indicato come il primo obiettivo delle ritorsioni quando la notte del 13 settembre scorso a colpi di kalashnikov venne presa di mira la palazzina in piazza Raffaello, rione Sant’Elia, in cui era tornato per un permesso premio di 36 ore (concesso in regime di arresti domiciliari presso una comunità dopo la rapina alla gioielleria Follie d’oro all’interno del centro commerciale Le Colonne, la mattina del 3 dicembre 2014).

PUPINO Diego, classe 1995-2Ferrari, arrestato venerdì scorso dai carabinieri, è stato il solo degli indagati ritenuti coinvolti nelle sparatorie ad aver affrontato l’interrogatorio di garanzia davanti al giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Brindisi, Paola Liaci: ha respinto l’accusa di essere parte di uno dei gruppi contendenti, alla presenza del suo difensore di fiducia, Gianvito Lillo. “Io sono estraneo alla disputa”, ha dichiarato. Il penalista, al momento, non ha depositato alcuna richiesta. Chiederà copia degli atti dell’inchiesta che, a quanto pare, non è ancora arrivata al capolinea. (Nella foto a sinistra, Diego Pupino).

Indagati in silenzio

RILLO Claudio, classe 1995-2Hanno invece preferito di non rispondere Diego Pupino, difeso dall’avvocato Daniela d’Amuri, Claudio Rillo (foto a destra) e Michael Maggi (foto in basso), entrambi difesi dall’avvocato Cinzia Cavallo: il primo e il secondo sono stati arrestato venerdì scorso in esecuzione della stessa ordinanza di custodia cautelare chiesta e ottenuta dal pubblico ministero Simona Rizzo per Ferrari; mentre il terzo è finito in carcere in virtù del decreto di fermo al quale era riuscito a sottrarsi martedì.

MAGGI Michael, classe 1994-2Rillo e Maggi sono stati trovati a casa di Alessio Giglio, un bilocale nel Centro di Brindisi, in XX Settembre.

L’arresto in flagranza e il revolver

Giglio è stato arrestato in flagranza di reato con le accuse di favoreggiamento e detenzione di armi che ha respinto davanti al gip, alla presenza dell’avvocato Daniela d’Amuri. Ha spiegato di non sapere che Maggi fosse ricercato e di essersi limitato unicamente a dare ospitalità a due amici che gli avevano chiesto aiuto.

GIGLIO Alessio, classe 1993-2Quanto all’arma, un revolver trovato in un cassetto assieme a un caricatore calibro 22, ha detto di non saperne niente. Stessa dichiarazione rispetto alla mannite, usata solitamente come sostanza da taglio,  trovata all’interno del mini appartamento. Giglio (foto al lato), infine, ha voluto spiegare la provenienza del denaro posto sotto sequestro dai militari: 7.800 euro, somma che a suo dire avrebbe vinto giocando in una ricevitoria di Corso Roma. La penalista d’Amuri ha già depositato le ricevute di pagamento

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