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Cronaca

“Guida in stato di ebbrezza: assolto perché il fatto non sussiste”

La sentenza del Tribunale scagiona il brindisino Paolo Lavino, sotto processo dopo l'incidente stradale avvenuto il 13 febbraio 2013 sulla Superstrada per Lecce: l'auto finì sulla carreggiata opposta, lui e i due amici si salvarono ma poi furono travolti da una Peugeot e un ragazzo morì

BRINDISI – Assoluzione con formula piena dall’accusa di guida in stato di ebbrezza per il brindisino Paolo Lavino, 21 anni, finito sotto processo a conclusione delle indagini sulla tragedia avvenuta il 13 febbraio 2013 quando l’auto a bordo della quale viaggiava finì sulla carreggiata opposta e sia lui che altri due ragazzi furono investiti da un’utilitaria che proveniva dalla direzione opposta e che uccise Gianluca Bataccia, 23 anni.

incidente stradale lecce-2La sentenza è stata pronunciata dal Tribunale salentino, competente per territorio (in composizione monocratica) nella giornata di ieri, al termine della discussione che ha visto il rappresentante della pubblica accusa formulare richiesta di assoluzione, al pari del difensore dell’imputato, l’avvocato Gianluca Palazzo (nella foto della redazione Lecce Prima il punto in cui avvenne l'incidente)

Il processo arrivato a conclusione è conseguenza dell’inchiesta aperta all’indomani della tragedia che avvenne all’alba di tre anni fa, sulla Superstrada che collega Lecce a Brindisi, all’altezza dello svincolo per Torchiarolo, quando sembrava che il peggio fosse passato perché i ragazzi brindisini erano usciti illesi da un incidente.

Paolo Lavino viaggiava nella stessa auto di Gianluca Bataccia e con loro c’era anche un altro ragazzo di Brindisi, Stefano Liardi: la Punto era sulla carreggiata per Brindisi, improvvisamente finì contro lo spartitraffico, lo scavalcò e arrivò sulla carreggiata opposta.

A chiamare i soccorsi, come risulta dagli atti del processo, fu Gianluca Bataccia: quando i ragazzi cercarono di raggiungere la corsia di emergenza, sopraggiunse un’auto proveniente da Brindisi e diretta a Lecce. Alla guida c’era una donna di Arnesano, 42 anni: l’auto travolse Gianluca Bataccia che finì nel canale attiguo alla strada. Il ragazzo morì sul colpo, Paolo Lavino si salvò riportando uno schiacciamento toracico e venne ricoverato nel reparto di Rianimazione dell’ospedale Perrino, mentre Stefano Liardi in Ortopedia.

Il pubblico ministero di turno, Elsa Valeria Mignone, all’esito di un incidente probatorio, chiese l’archiviazione del procedimento penale aperto seguendo l’ipotesi di omicidio colposo nei confronti della donna. I familiari della vittima, rappresentati dall’avvocato Massimo Manfreda, presentarono opposizione e l’istanza venne accolta dal gip secondo il quale la donna che era alla guida dell’auto era responsabile della tragedia in concorso con i giovani di Brindisi perché non avrebbe usato in maniera corretta i fari abbaglianti.

La donna è stata, di conseguenza, rinviata a giudizio con l’accusa di omicidio colposo e nei giorni scorsi il gup del Tribunale di Lecce, Simona Panzera, davanti al quale si è svolto il processo con rito abbreviato ha pronunciato sentenza di assoluzione perché il fatto non sussiste, come chiesto dagli avvocati difensori Francesco Spagnolo e Marco Scozia. Alla stessa conclusione è arrivato il pm.

Parallelamente a questo procedimento, la Procura di Lecce ne ha aperto un altro contestando la guida in stato di ebbrezza a carico di Paolo Lavino, sul presupposto che al volante della Punto ci fosse il giovane. Gli accertamenti condotti e l’ascolto dell’unico testimone, Stefano Liardi, hanno portato lo stesso pm a chiedere l’assoluzione perché il fatto non sussiste. Non era Lavino a guidare, era un passeggero e quella sera non aveva bevuto. Al volante c’era Bataccia, l’auto era sua e fu lui il primo a preoccuparsi per gli amici. Nel giro di qualche minuto, il dramma.

Resta ancora forte il dolore per la tragedia che si consumò sull’asfalto di ritorno da una serata trascorsa in allegria.

  
 

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