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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca

I 95 anni del "Leone"

BRINDISI - Lunedì 17 marzo 2014, alle ore 11.20, sarà celebrato il 95° Anniversario del conferimento del nome “San Marco” alla Fanteria di Marina Italiana.

BRINDISI - Lunedì 17 marzo 2014, alle ore 11.20, presso la piazza d’armi del Castello Svevo di Brindisi, sede del Comando della Brigata Marina San Marco, alla presenza del comandante della Forza da Sbarco della Marina Militare, contrammiraglio Pasquale Guerra, sarà celebrato il 95° Anniversario del conferimento del nome “San Marco” alla Fanteria di Marina Italiana e la Giornata dell’Unità Nazionale, della Costituzione, dell’Inno e della bandiera.

Alla cerimonia sarà presente il prefetto di Brindisi, Nicola Prete, assieme alle autorità civili, militari e religiose della città. Il San Marco nacque nella battaglia per la difesa di Venezia, dopo la ritirata di Caporetto. La Regia Marina chiede ed ottenne di difendere l’estrema ala sud del fronte del Piave, lungo cui si era disposto il fronte italiano per impedire alle armate tedesche ed austro-ungariche di dilagare nella Pianura Padana.

Con marinai sbarcati dalle navi, la Marina formò quattro battaglioni di fucilieri ai quali furono dati i nomi delle località in cui erano attestati a difesa: Grado, Caorle, Monfalcone e Golametto. Alla fine della guerra, la municipalità di Venezia donò ai fucilieri di marina il simbolo della città, il leone di San Marco, affinchè divenisse il loro fregio, mentre la prima brigata di fanteria di marina fu ufficialmente costituita con regio decreto il 17 marzo del 1919.

Oggi la Brigata Marina San Marco, ultima evoluzione strutturale della forza da sbarco della Marina Militare della Repubblica Italiana, è uno dei reparti di punta e maggiormente specializzati delle forze armate del nostro Paese, impegnato in tutte le missioni più rischiose in teatri di crisi internazionali assieme all’Esercito e all’Aeronautica Militare.

Non bisogna dimenticare che oggi i “marò” vivono la sempre più sconcertante dei due loro colleghi, i sottufficiali Salvatore Girone e Massimiliano Latorre, trattenuti in India da due anni per una vicenda che li vede accusati, ma non ancora formalmente, di un incidente in cui hanno perso la vita due pescatori indiani, mentre l’Italia ne reclama l’innocenza e il rientro in patria, appellandosi alle norme internazionali, e alla solidarietà dell’Unione europea e delle Nazioni unite.

 

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