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Giovedì, 18 Aprile 2024
Cronaca

I cittadini disertano il vertice sulla sicurezza. Bubbico: "La politica selezioni i gruppi dirigenti"

Non solo le opposizione consiliari, anche la gente comune ha disertato la convention sull'ordine pubblico che questo pomeriggio, su iniziativa dell'amministrazione comunale di Brindisi, si è svolta al teatro Verdi. Nelle prime file della platea si scorgevano solo esponenti delle istituzioni politiche, civili e militari e rappresentanti delle associazioni di categoria. Di cittadini ce n'erano davvero pochi

BRINDISI – Non solo le opposizione consiliari, anche la gente comune ha disertato la convention sull’ordine pubblico che questo pomeriggio, su iniziativa dell’amministrazione comunale di Brindisi, si è svolta al teatro Verdi. Nelle prime file della platea si scorgevano solo i volti di esponenti delle istituzioni politiche, civili e militari e rappresentanti delle associazioni di categoria. Di cittadini ce n’erano davvero pochi. Questo pare un segnale abbastanza eloquente della sfiducia nei confronti del potere amministrativo da parte della città. 

Un aspetto sul quale con ogni probabilità incide anche l’escalation di atti criminali che da mesi attanaglia la provincia: una recrudescenza che a Bubbico e Cataldo Motta-2detta dell’ospite più atteso dell’evento, il viceministro dell’Interno Filippo Bubbico, non va affrontata con l’invio di nuove unità a supporto delle forze dell’ordine, poiché non è questo il nocciolo della questione. Il viceministro ha spiegato che fra le forze di polizia della provincia di Brindisi si registra, nel complesso, una situazione di sostanziale equilibrio (nella foto a destra, il viceministro Bubbico insieme al capo della Dda di Lecce, Cataldo Motta).

“Solo la polizia – ha affermato Bubbico, che ha preso posto dietro a un tavolo allestito sul palco, insieme alla presidente della commissione sugli atti intimidatori nei confronti degli amministratori pubblici, la senatrice Doris Lo Moro, al capo della Dda di Lecce, Cataldo Motta, al sindaco Consales, al presidente del consiglio comunale di Brindisi, Luciano Loiacono, e alla presidente del consiglio comunale di Villa Castelli, Lucia Trinchera, che ha parlato a nome di tutti i consiglieri comunali provinciali – è in deficit di 9 unità, facendo registrare un meno 1,2 per cento, a fronte del meno Incontro sull'ordine pubblico, il tavolo dei relatori-29 per cento che si registra in altre realtà. Ci sono più carabinieri – prosegue Bubbico – e più finanzieri.  La presenza della polizia è una condizione necessaria, ma non sufficiente per risolvere il problema”.

A tal proposito, Bubbico fa chiarezza sulle voci riguardanti la soppressione del presidio di polizia postale e la riduzione del personale in forza alla Polfer, che da giorni circolano in ambienti sindacali. “I dipendenti della polizia postale - afferma - Bubbico - non verranno trasferiti. Questi continueranno a rivestire una dimensione di gruppo virtuale, senza che nessuno debba essere costretto ad andare in posti lontani. C’è chi specula su questo per ottenere delle tessere in più o per sminuire la funzione delle forze di polizia”.

Per Bubbico, anche la politica ha delle responsabilità, ma questo non ha nulla a che vedere con il così detto decreto “svuota carceri”. “La politica – afferma il viceministro – deve saper selezionare i gruppi dirigenti, attraverso la condivisione di regole comuni. E’ Incontro sull'ordine pubblico, le autoritò in prima fila 2-2importante saper riconoscere questo sistema di legalità, poiché proprio l’assenza dei partiti, negli ultimi anni, ha reso la società più debole”. Il viceministro ribadisce più volte l’invito affinché ciascuno si assuma le proprie responsabilità e dia il proprio contributo per fare la sua parte.

Il medesimo concetto viene rimarcato anche dal procuratore capo della Dda di Lecce, Cataldo Motta, che ha fornito delle statistiche allarmanti sull’ordine pubblico in provincia di Brindisi. “Nello stendere la relazione dell’anno giudiziario decorso – afferma il procuratore capo – ho potuto notare che Brindisi ha raddoppiato gli episodi di danneggiamento, violenza e intimidazione. Parlo di episodi che non siano finalizzati a commettere rapine, escluse le armi e attività di arresto in flagranza”. I numeri parlano chiaro. “L’anno scorso – afferma Motta – avevamo registrato il 40 per cento in meno di episodi di violenza. Quest’anno siamo tornati a quota 102, come tre anni fa, esclusi i 103 incendi auto. Complessivamente si sono verificati, quindi, oltre 200 episodi violenti, rispetto ai 91 Doris Lo Moro-2dell’anno scorso. La maggior parte di questi episodi non sono riconducibili alla criminalità organizzata. Questo perché da quando le organizzazioni sono passate alla strategia della ricerca del consenso, la stessa adottata da Bernando Provenzano con la mafia, dopo la strategia dello stragismo di Totò Riina, le loro attività criminali si sono inabissate”.

L’omertà e il consenso sociale, purtroppo, continuano a rivelarsi i principali punti di forza delle organizzazioni malavitose. Basti pensare che nelle province di Lecce, Bari e Taranto sono state presentate appena tre denunce di usura nel decorso anno giudiziario. Le denunce per estorsioni, invece, sono appena 15. L’azione della magistratura, quindi, da sola non basta, se non è accompagnata da una presa di coscienza della cittadinanza. A tal proposito, Cataldo Motta ha citato uno stralcio dei verbali del collaboratore di giustizia Ercole Penna, ex boss della Scu, in cui si fa cenno alla permeabilità della città di Mesagne al fenomeno mafioso. Motta ha raccontato anche quanto avvenne in una notte del febbraio 2010, durante l’arresto di un altro boss di rango della Sacra Corona, Incontro sull'ordine pubblico, i sindaci-2Massimo Pasimeni. “Quando Pasimeni venne arrestato – afferma il capo della Dda – trovò in strada un intero quartiere, nel centro storico di Mesagne, che solidarizzava con lui e con sua moglie. C’era persino chi lo rassicurò sul fatto che si sarebbe preso cura del suo cagnolino”. 

La senatrice Doris Lo Moro ha espresso tutta la sua preoccupazione per l’escalation di attentati incendiari ai danni di amministratori pubblici del territorio, facendo però un distinguo fra gli amministratori finiti nel mirino della mala dopo essere scesi a patti con la stessa (in questo contesto si inserisce un riferimento al caso di Cellino San Marco, il cui consiglio comunale è stato sciolto per infiltrazioni mafiose) e chi invece ha subito un attentato per aver svolto il proprio mandato con onestà e nel rispetto delle regole. La Lo Moro ha espresso poi la propria sorpresa per il fatto che qualcuno abbia sminuito l’importanza della riunione, derubricandola a una passerella. 

“Il Meridione – spiega la Lo Moro – deve svegliarsi, Incontro sull'ordine pubblico, le autoritò in prima fila-2prendendo coscienza dei propri problemi. Io sono qui perché questa riunione funziona come un approfondimento ulteriore rispetto a una recente audizione svoltasi a Bari, in presenza dei capi delle Dda della Puglia”. La Lo Moro sviscera un tema ripreso da tutte le persone intervenute durante il vertice: l’impennata di atti di violenza non può essere affrontata solo sul piano dell’ordine pubblico. I colpi di coda della mala affondano infatti le proprie radici in un contesto sociale provato da un’economia in crisi, sempre più avara di sbocchi occupazionali per i giovani. Ognuno degli intervenuti, quindi, ha fornito la sua ricetta per rompere questo circolo vizioso. 
 

Il sindaco Consales chiede che si apra una linea di credito al territorio, che si creino delle zone economiche speciali nella città di Brindisi e che vengano sbloccati quei finanziamenti (fra cui quelli per le bonifiche) attesi da anni dal territorio.

Il presidente della Provincia, nonché sindaco di Francavilla Fontana, Maurizio Bruno, dopo aver strappato un applauso (il più convinto del summit) ricordando che in questi giorni Melissa Bassi, vittima dell’attentato all’istituto Morvillo – Falcone, sarebbe diventata maggiorenne, ha detto di non essere allarmato per la situazione dell’ordine pubblico, in quanto questa è sotto controllo. Bruno ha poi rivolto un Incontro sull'ordine pubblico 3-2invito ai suoi colleghi amministratori: “Se vi comportate bene, vedrete che nessuno vi farà del male”. 

La presidente del consiglio comunale di Villa Castelli, Lucia Trinchera, ha lanciato un grido di dolore sulla stato di estrema difficoltà in cui versano i comuni. Stefano Galantucci, studente dell’istituto Majorana, invita ad agire sui giovani per “sradicare un fenomeno, quello dell’illegalità, che grava sull’intera società”. “Educare al rispetto delle regole – prosegue Galantucci – non è soltanto far capire al ragazzo cosa può o non può fare, è anche e soprattutto fargli intendere che ciò che è illegale è sbagliato ed è un errore”. 

Il vescovo Domenico Caliandro ha ribadito la vicinanza della Chiesa alla gente in difficoltà. “Quando non si hanno risposte per i bisogni primari – afferma il vescovo – scattano degli istinti che possono portare qualcuno a farsi giustizia da solo. Le regole nascono dai valori”. Il presidente del Cna Brindisi, Emanuele Sternativo, intervenuto in rappresentanza della Camera di commercio, ha parlato dell’impegno della sua associazione sul fronte dell’antiracket, ricordando che nella sede dell’ente camerale è attivo uno sportello ad hoc. Il sindacalista Piero De Giorgi, intervenuto in rappresentanza di Cgil, Cisl e Uil, ha spiegato che il ripristino della legalità passa soprattutto dal contrasto a una serie di fenomeni, fra cui il lavoro sommerso, l’evasione fiscale e le irregolarità che si riscontrano nel sistema degli appalti.  

Tutti i comuni della provincia avevano una loro rappresentanza istituzionale, visibile grazie ai gonfaloni allineati sul palco, alle spalle del tavolo dei relatori. Come preannunciato ieri (27 novembre) le forze che nel consiglio comunale di Brindisi siedono fra i banchi dell’opposizione non hanno partecipato all’incontro.  Il centrodestra ha chiarito le ragioni di questa decisione nel corso di una conferenza stampa svoltasi nel primo pomeriggio nella sede di Forza Italia in corso Garibaldi, in presenza anche del senatore Vittorio Zizza e del deputato Nicola Ciracì.

La conferenza stampa del Centrodestra-2“A differenza di quanto detto in questi giorni – dichiarano gli esponenti del centrodestra – quella convocata al teatro Verdi non è una riunione del consiglio comunale, in quanto non ci è stata data la possibilità di dire la nostra”. “All’inizio del 2014 – afferma Mauro D’Attis, capogruppo di Forza Italia – chiedemmo al sindaco Consales di convocare una conferenza dei capigruppo sulla questione legalità. Lui rispose che queste iniziative non servono a nulla”. I rappresentanti del centrodestra rinfacciano inoltre al primo cittadinodi aver voluto convocare un vertice sull’ordine pubblico solo a seguito degli atti intimidatori nei confronti dei politici.

“Quello che è accaduto in questi giorni – afferma Luigi Vitali, segretario provinciale dei forzisti – è gravissimo, perché serve solo a sviare l’attenzione verso il fenomeno della criminalità”. Nicola Ciracì si interroga sul perché non sia stato seguito il canale del comitato provinciale per l’ordine pubblico e la sicurezza. Zizza ricorda che il viceministro Bubbico era già venuto a Brindisi in altre circostanze, senza risultato”. I consiglieri di centrodestra, insomma, non si sono voluti prestare a quella che a loro avviso era una passerella politica. Il senatore Zizza, però, componente della commissione antimafia, era comunque presente nella platea del Verdi, per una questione di “rispetto istituzionale”. 

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