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Cronaca

I diritti prima di tutto in questo 8 Marzo

BRINDISI - Un weekend, un sabato colorato di rosa: in Italia, esattamente dal lontano 1922 questa di oggi, 8 Marzo, è una giornata internazionale dedicata solo alle donne per ricordare, riflettere fondamentalmente sia su un cambiamento di ideologia avvenuto negli anni riguardo l’argomento.

BRINDISI - Un weekend, un sabato colorato di rosa: in Italia, esattamente dal lontano 1922 questa di oggi, 8 Marzo, è una giornata internazionale dedicata solo alle donne per ricordare, riflettere fondamentalmente sia su un cambiamento di ideologia avvenuto negli anni riguardo l’argomento, sia su ogni forma di discriminazione e violenza nei confronti delle donne, spesso ancora adesso vittime in ogni parte del mondo.

E’ più facile a dirsi che a farsi. E per quanto si possa parlare di miglioramento, per quanto la situazione in tal senso oggi risulta essere diversa rispetto a ciò che è stato nel passato, bisogna ancora lavorare tanto per promuovere il discorso relativo alla parità di genere.

Proprio per questo, sull’argomento sono intervenute le donne del Partito Democratico che in prime linea da diversi giorni, stanno partecipando a diverse iniziative per dar voce a questa giornata dedicata alle donne che per loro significa “mobilitazione”.

“Qualcuno sostiene – si legge nel documento – che se una donna vale realmente, saprà farsi strada da sola, superando gli ostacoli che incontra lungo il suo cammino, quelli stessi che nel corso della storia ha superato con grande determinazione. Ma come sarebbe se questi ostacoli venissero meno? Quali sarebbero i benefici per la collettività?”.

“C’è chi interpreta negativamente le quote rose, o qualsiasi tipo di incentivo e sostegno declinato al femminile. Forse con un pizzico di ipocrisia. Le donne meritevoli conquistano il mondo della politica e il mondo del lavoro senza aiutini, così come li chiamano spregevolmente nascondendo la questione dietro una maschera di dignità. Ma la parola ‘dignità nella sua reale accezione merita rispetto”.

“Le abitudini culturali, ancorate al passato, propongono l’immagine di una donna subalterna, posta in secondo piano rispetto all’uomo, una donna che ha dovuto lottare per ottenere per esempio, semplicemente il sacrosanto diritto al voto. Dove sarebbero oggi – si prosegue nel documento – le donne se non avessero lottato?” .

“Le battaglie sulla parità di genere non sono un capriccio, né una contrapposizione del femminismo al maschilismo. Sono battaglie per la conquista dei diritti fondamentali. A questo serve la legge contro il femminicidio, e a questo dovrebbe servire la rappresentanza di genere nell’ambito dell’Italicum. L’auspicio, in tal senso, è che il cammino verso la nuova elegge elettorale riconsideri gli emendamenti sull’alternanza uomo-donna. Non per gentile concessione, né per cavalleria, ma perché ogni cittadino italiano, al di là del sesso, possa avere le stesse opportunità”.

Interviene a riguardo anche l’assessore regionale alla Salute e al Welfare, approfondendo la questione dal punto di vista della violenza nei confronti delle donne. “Lottare contro ogni forma – spiega Elena Gentile - di violenza nei confronti delle donne è un obbligo umano, civile, prima che politico. Questa battaglia si vince sul piano del cambiamento culturale, del mutamento degli stereotipi”.

L’assessore regionale fa riferimento al testo di legge licenziato nella seduta di giunta regionale dello scorso 4 marzo e che ora inizia il suo iter in Consiglio per l’approvazione definitiva, prevista entro la fine del mese. Si chiama “Norme per la prevenzione e il contrasto della violenza di genere, il sostegno delle vittime, la promozione della libertà e dell’autodeterminazione delle donne”.

Il disegno di legge di cui parla la Gentile rappresenta il punto di arrivo di un impegnativo percorso di lavoro avviatosi nell’aprile del 2013, ampiamente condiviso e concertato. Tale proposta normativa vuole consolidare e rafforzare la rete dei servizi territoriali e l’impegno dell’amministrazione regionale, in materia di prevenzione e contrasto del fenomeno della violenza di genere.

“È un impegno forte quello assunto dalla Regione sul fronte della comunicazione – continua l’assessore Gentile – abbiamo previsto la sottoscrizione di appositi protocolli con gli operatori della comunicazione volti all’utilizzo corretto e non strumentale del corpo delle donne, di linguaggi orientati al parlare civile”.

“Abbiamo anche – conclude - valutato la facoltà dell’amministrazione regionale di costituirsi parte civile nei procedimenti penali per violenza, con l’impegno di devolvere l’eventuale risarcimento del danno alle vittime degli atti di violenza che infine potranno usufruire di percorsi privilegiati negli ospedali e nelle Asl, supportate da personale competente e ben formato”.

Una giornata dedicata alle donne e celebrata a tutto tondo. Per l’occasione, infatti, le segreterie provinciali del Sap e del Siulp in collaborazione con la direzione dell’azienda sanitaria Brindisi/1 anche quest’anno hanno organizzato un’iniziativa di prevenzione destinata alle donne della Polizia di Stato della Provincia di Brindisi. Grazia Angone, direttore del servizio di radiodiagnostica del presidio ospedaliero “Antonio Perrino” si è resa, infatti, disponibile ad attivare uno screening senologico completo presso il reparto di diagnostica, a tutto il personale femminile.

Anche il mondo della scuola mantiene fede a questa ricorrenza. E’ in corso stamattina, appunto, presso l’Istituto Comprensivo Casale, plesso “Kennedy”, un incontro tra memoria e riflessione dal titolo “Noi voci di donne”. Dopo la trasmissione di un video flashmob, realizzato in collaborazione con gli studenti dell’Istituto Nautico Carnaro di Brindisi, interverranno Sabrina German, psicoterapeuta del Centro Antiviolenza di Brindisi "Crisalide"; Massimiliano Macagnino, psicologo-comportamentale, psicoterapeuta cognitivo e Angelo Loconte, Dirigente della Divisione Anticrimine della Questura di Brindisi. Modererà il dibattito l’avvocato Iole La Rosa.

 

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