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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca

I lavoratori del Cara senza stipendio da 2 mesi: proclamato lo stato d'agitazione

Da due mesi non prendono un euro. I lavoratori del Cara di Restinco sono in stato di agitazione dal primo pomeriggio di oggi (20 novembre). Circa 20 dei 40 dipendenti dell'associazione culturale che dal settembre 2013 gestisce il centro d'accoglienza, la Acuarinto di Agrigento, si sono riuniti in assemblea all'esterno della struttura

BRINDISI – Da due mesi non prendono un euro. I lavoratori del Cara di Restinco sono in stato di agitazione dal primo pomeriggio di oggi (20 novembre). Circa 20 dei 40 dipendenti dell’associazione culturale che dal settembre 2013 gestisce il centro d’accoglienza, la Acuarinto di Agrigento, si sono riuniti in assemblea all’esterno della struttura. Insieme a loro c’era anche il segretario territoriale di Fp Cgil, Vincenzo Cavallo.

Fra i manifestanti ci sono: psicologi, sociologi, assistenti sociali, interpreti, addetti all’accoglienza e alla pulizia, mediatori culturali. L’associazione ha giustificato il ritardo nei pagamenti col fatto che anche il ministero degli Interni è stato inadempiente nei suoi confronti. “Ma stamattina – fa sapere Vincenzo Cavallo – l’associazione ha avuto dalla prefettura quanto le spettava”.

La situazione, al momento, è sotto controllo. Ma le acque potrebbero cominciare ad agitarsi, se si considera che anche i 162 migranti ospitati nel centro (provenienti da Iraq, Iran, Bangladesh, Costa D’Avorio, Afghanistan) non ricevono da alcune settimane il così detto “money pocket”: una somma di denaro pari a 7 euro (o in alternativa dei pacchetti di sigarette e schede telefoniche) elargita dallo Stato, che dovrebbero ricevere ogni due giorni dai gestori del Cara.

Cosa succederà, dunque, adesso? “Innanzi tutto – fanno sapere i lavoratori – vorremmo avere un chiarimento dai vertici dell’associazione”. Acuarinto gestirà il Cara di Restinco fino alla fine del mese. Al suo posto, poi, dovrebbe subentrare la nuova vincitrice della gara dell'appalto: la Auxilium di Potenza. Il condizionale è d’obbligo, poiché la stessa Acuarinto ha presentato ricorso contro l’assegnazione del servizio all’associazione lucana. Tale contenzioso è arrivato fino al Consiglio di Stato, dove il prossimo 27 novembre si svolgerà l’udienza di merito.

E il timore dei dipendenti è che possa ripetersi quanto già accaduto nel settembre del 2013, quando la precedente associazione appaltatrice, la “Connetting people”, passò le redini ad Acuarinto, senza pagare una parte delle spettanze maturate dai lavoratori.

“Purtroppo – spiega Vincenzo Cavallo – è la seconda volta nel giro di un anno che si ripete lo stesso problema. Già nel febbraio 2014, infatti, i dipendenti di Acuarinto proclamarono lo stato d’agitazione in segno di protesta contro la mancata corresponsione della mensilità di gennaio. Nonostante l’inadempienza dell’associazione, queste persone continuano a espletare il servizio con dedizione e abnegazione. C'è chi lavora al Cara da 25 anni e ha acquisito delle professionalità che in pochi possono vantare. Questo situazione va risolta immediatamente".

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