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Cronaca

I pannicelli caldi della giustizia

BRINDISI - Volontari reclutati tra gli ex appartenenti alle forze dell'ordine per tamponare le falle del personale negli uffici giudiziari brindisini. Un palliativo, ma anche controsenso rispetto alle politiche seguite sin qui dalla politica nei confronti dell'amministrazione giudiziaria, che con i suoi ritardi dovuti proprio alle ristrettezze degli organici non solo fa pagare i cittadini con processi infiniti, ma paga anche direttamente il prezzo delle cause risarcitorie intentate contro di essa dalle vittime delle lunghissime attese di sentenza. Affronta la questione Patrizia Stella, segretario della Funzione Pubblica Cgil brindisina per il personale della giustizia.

BRINDISI - Volontari reclutati tra gli ex appartenenti alle forze dell'ordine per tamponare le falle del personale negli uffici giudiziari brindisini. Un palliativo, ma anche controsenso rispetto alle politiche seguite sin qui dalla politica nei confronti dell'amministrazione giudiziaria, che con i suoi ritardi dovuti proprio alle ristrettezze degli organici non solo fa pagare i cittadini con processi infiniti, ma paga anche direttamente il prezzo delle cause risarcitorie intentate contro di essa dalle vittime delle lunghissime attese di sentenza. Affronta la questione Patrizia Stella, segretario della Funzione Pubblica Cgil brindisina per il personale della giustizia.

Anche quest’anno l’apertura dell’anno giudiziario ha conclamato  l’atavica situazione di crisi del Sistema Giudiziario italiano. Autorevoli fonti, segnalano ormai da tempo,  che il  “sistema giudiziario è uno  dei parametri più rilevanti per valutare la credibilità di un paese  sul piano internazionale e costituisce   un presupposto essenziale per garantire un sistema economico e produttivo affidabile e capace di attirare investimenti e  di conseguenza  creare sviluppo ed occupazione”.

L’Italia si trova al 156° posto su 181 paesi nel mondo per quanto riguarda l’efficienza della giustizia, addirittura dopo l’Angola, la Guinea, lo Sri Lanka. Tra le cause del collasso del Sistema giudiziario Italiano,  incide maggiormente  la  forte carenza di risorse finanziarie,  umane e strumentali. L'ipoteca di lavoro arretrato con cui la giustizia italiana continua a dibattersi è davvero gravosa. Solo nel civile, esiste un "cassetto" di oltre cinque milioni di cause giacenti e anche nel penale la situazione è di lentezza e sovraccarico.

La situazione per il territorio di Brindisi  non si discosta da quella  a livello nazionale. Anche il presidente  della Corte d’Appello di  Lecce in occasione dell’apertura dell’anno giudiziario  2013 ha  denunciato con forza l’insufficienza di personale supportato da una “dissennata politica di blocco delle assunzioni, causa di gravi disfunzioni del sistema“  con rischio di totale paralisi del sistema giustizia.

Lo Stato, in virtù dell’approvazione della cosiddetta Legge Pinto  è costretto, pertanto, a pagare ai cittadini  milioni di euro di risarcimento per danni conseguenti al protrarsi dei processi per la loro irragionevole durata. Il numero delle richieste di risarcimento  continua a salire in maniera   esponenziale  e si è  addirittura decuplicato. Solo nel  2008 lo Stato ha dovuto pagare ai cittadini più di 32 milioni di euro di risarcimento per danni scaturiti a seguito del protrarsi dei processi.

Nel  distretto di Lecce, secondo  dati ufficiali, alla fine del 2010, al netto dei pagamenti effettuati vi era per le condanne emesse   un debito di Euro 7.700.000 a cui si devono aggiungere 3.200.000 euro del 2011 per un totale di 10.900.000 euro. Ai ritardi nei pagamenti  seguono  ulteriori ricorsi  e ulteriori condanne al pagamento di onorari e spese, che contribuiscono  ad aggravare  i  carichi di lavoro pendenti.

Una seria politica  orientata  al contenimento della spesa pubblica  avrebbe dovuto porre un freno a questo circuito  vizioso   ed evitare lo spreco di tanto denaro pubblico  per il rimborso degli indennizzi semplicemente dotando  gli uffici giudiziari  del personale sufficiente per farli funzionare. Assistiamo invece al riproporsi di vecchie e  inadeguate ricette  che vanno dal  blocco del turnover, all’allungamento dell’età pensionabile dei dipendenti,  al blocco ormai decennale dei concorsi pubblici e a rimedi  di ripiego  che lasciano immutato l’allarmante  quadro  descritto.

A fronte di tali criticità a Brindisi, da un paio d’anni, è stata stipulata una convenzione con il Comune e le associazioni onlus dei pensionati delle forze di polizia per l’utilizzazione di  questi ultimi presso gli Uffici giudiziari  a supporto delle attività istituzionali. La stessa cosa è stata fatta   con Il Comune di Fasano per gli uffici della Sezione Staccata del Tribunale. E’ chiaro che siamo di fronte a soluzioni che oltre a non apportare alcun  contributo risolutivo  al  problema, ritardano di fatto la rimodulazione delle piante organiche

La Funzione Pubblica Cgil, pur esprimendo apprezzamento per l’opera meritoria  ed essenziale svolta  dal volontariato nella società civile, in questo caso non può fare a meno di  contestare che  la massima Istituzione pubblica   ricorra al volontariato  per sopperire alla carenza di personale  poiché in questo modo non si fa altro che prendere atto  del  fallimento dello Stato. C’è da chiedersi allora:

- è  mai possibile che  l’Italia , primo paese al mondo per la  pressione fiscale, attestata intorno  al 55%, possa pensare all’erogazione di servizi pubblici  così delicati ricorrendo al contributo di personale volontario e per giunta in quiescenza?

- a fronte di questa pericolosa deriva, i tantissimi  giovani diplomati e laureati  che avrebbero  il sacrosanto diritto di  costruirsi  un futuro libero e dignitoso attraverso un lavoro  altrettanto dignitoso,  potranno mai sperare  di accedere  alla pubblica amministrazione sebbene ci sia tanto bisogno di personale?

- la classe politica che ha governato  negli ultimi anni si è data un gran da fare a tagliare la forza lavoro nella pubblica amministrazione  decimandone gli organici e decretando migliaia di esuberi: come si  concilia  tutto ciò con il ricorso a volontari  pensionati  per  sopperire alle carenze di personale?

- e soprattutto  come si concilia tale politica  con gli   altissimi tassi di disoccupazione giovanile che oggi registriamo in Italia?

La Fp CGIL di Brindisi denuncia pertanto: l’inefficienza del   sistema giudiziario   in quanto fattore che  ostacola   lo sviluppo del paese  e  di conseguenza  lo sviluppo dell’occupazione; le gravissime  carenze di personale amministrativo  del Ministero della giustizia; il blocco decennale dei concorsi  e l’impossibilità dei giovani di accedere al lavoro pubblico. La campagna elettorale in atto, al di là delle facili promesse,   è  l’ occasione   giusta per chi  si candida alla guida del paese  per  assumere  impegni precisi  per la risoluzione delle gravi problematiche  evidenziate. (Patrizia Stella)

“E i  potenti cominciarono a trasformare la dignità in arroganza, e il popolo a trasformare la libertà in licenza. Ognuno afferrava quello che poteva, strappava, rubava. Tutto si divise in partiti, e questi dilaniavano lo Stato che stava tra loro. Lo Stato veniva governato dall'arbitrio di pochi. Avevano in mano il tesoro, le province, le cariche, la gloria i trionfi. Gli altri cittadini erano oppressi dalla povertà, oberati dal servizio nelle legioni. I capi dei partiti al potere profanavano e devastavano tutto; nulla premeva loro, nulla tenevano per sacro. Finché sprofondarono nell'abisso che si erano preparati con le loro mani.” (Gaio Sallustio Crispo)

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