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Cronaca

"I proventi delle multe incentivino la sicurezza, non le indennità"

Per ragioni di lavoro, anni addietro ebbi ad occuparmi della problematica relativa alla destinazione degli incassi delle sanzioni al codice della strada e del pagamento dell’Iva da parte del Comune al cittadino  in conseguenza di sentenza favorevole emessa dal Giudice di Pace

Per ragioni di lavoro, anni addietro ebbi ad occuparmi della problematica relativa alla destinazione degli incassi delle sanzioni al codice della strada e del pagamento dell’Iva da parte del Comune al cittadino  in conseguenza di sentenza favorevole emessa dal Giudice di Pace in tema di non infrazione al cds.

Purtroppo, il termine di cessazione per fine incarico non mi ha consentito di avere contezza relativamente alle surriferite problematiche ed analoga situazione si è verificata per altro  Ente Locale, sicchè, ad oggi, è possibile solo riassumere i  termini della questione, come avviata e risultante agli atti comunali, senza certezza alcuna della soluzione auspicata.

E’ fuori di dubbio, come riportato da accreditata dottrina e giurisprudenza, la irragionevolezza della ipotesi di utilizzare gli incassi derivanti dalle sanzioni per infrazione al codice della strada al fine di finanziare voci retributive o per indennità accessorie in favore di dipendenti a tempo indeterminato, mentre  appare di tutta legittimità l’utilizzo di detti proventi per finanziare il potenziamento dei controlli per la sicurezza urbana e stradale (segnaletica e strade).

Ora, univoca è la tesi sostenuta dalle decisioni della Magistratura Contabile che escludono la legittimità dell’utilizzo dei proventi contravvenzionali per incentivazione del personale di polizia municipale, con salvezza delle sole forme di creazione di indennità para sanitarie o previdenziali, richiamando, invece, la possibilità della quota dei proventi  cui la vigente normativa assegna per assunzioni stagionali a progetto nelle forme di contratti a tempo determinato e a forme flessibili di lavoro. 

Ed è nel quadro di quanto previsto dall’art. 15, comma 5 del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro 1° aprile 1999, deve trovare la  destinazione degli incassi derivanti dalle sanzioni amministrative per l’attivazione dei nuovi servizi di processi o di riorganizzazione finalizzati ad un accrescimento di quelli esistenti, ai quali sia correlato un aumento delle prestazioni del personale in servizio cui non possa farsi fronte attraverso la razionalizzazione delle strutture e/o delle risorse finanziarie. Era questa l’ottica, a suo tempo suggerita dal Collegio dei Revisori al responsabile del tempo della Polizia Urbana, dott. Tito Ragusa,  che avrebbe evitato l’insorgeredi problemi, forse ancora non risolti, fra alcune Ripartizioni dell’Ente. 

Per la seconda delle criticità sopra rilevate, è appena il caso di rammentare che sarebbe davvero incredibile ove fosse accertato che, ad oggi, non si sia ancora provveduto ad azionare quanto di competenza per il danno erariale subito dall’Ente per il pagamento di IVA e CAP in favore di soggetti  non aventi diritto a detti importi a seguito di sentenze dei Giudici di Pace per violazione al codice della strada.

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