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Venerdì, 26 Aprile 2024
Cronaca

Vigili inflessibili, studenti che ballano censurati, e Brindisi sempre meno "città aperta"

Ventiquattro ore dopo il blitz dei vigili al bar Betty, con tanto di multa per occupazione di suolo pubblico comminata da poliziotti municipali inflessibili al titolare dello storico locale, la situazione è molto più chiara in tutti i suoi risvolti

BRINDISI - Ventiquattro ore dopo il blitz dei vigili al bar Betty, con tanto di multa per occupazione di suolo pubblico comminata da poliziotti municipali inflessibili al titolare dello storico locale, la situazione è molto più chiara in tutti i suoi dettagli. Per quanto la ricostruzione non si discosti neppure di un soffio dalla rappresentazione che BrindisiReport.it aveva dato inizialmente. Vi è stata poi una pioggia di commenti, un moto di indignazione dei brindisini attraverso il social network Facebook, su cui è stato postato l’articolo di stampa. Una lunga serie di riflessioni che hanno dato un po’ il senso di quel che la gente si attende dalla polizia municipale e quindi indirettamente da coloro che tengono il timone della città.

Abbiamo ricevuto un rigoroso comunicato firmato dal comandante della polizia municipale Teodoro Nigro, che spiega le ragioni di tanta inflessibilità da parte della sua pattuglia e che attende lunedì di prendere visione della relazione di servizio che gli sarà fornita. E soprattutto abbiamo potuto notare, e la cosa ci fa piacere, che il suo non è stato un atteggiamento intransigente ma aperto a valutare tutti i risvolti di una vicenda che, senza dubbio, non ha dato una bella immagine di Brindisi ai forestieri che loro malgrado e forse indirettamente ne sono rimasti coinvolti.

Abbiamo inoltre ricevuto la versione degli studenti, che Nigro si offre di incontrare per chiarire ogni forma di incomprensione, i ragazzi che cantavano e ballavano sul lungomare, trasformandone uno scorcio dei più apprezzati in uno splendido luogo di festa che, fosse contagiosa, sarebbe la salvezza di Brindisi, la via di uscita dal torpore che non rende merito all’estetica di una città bella e addormentata. Sappiamo ora, ma era per nostra colpevolissima ignoranza, cos’è Scuola Zoo, e quanto sia radicata la sua presenza in tutta Italia. E’ la più grande community di studenti italiana che è nata su Facebook e che raggruppa liceali di ogni dove.

I giovanissimi come sempre ne sanno una più del diavolo, sono bravissimi a inventarsi iniziative di respiro nazionale, anche senza ricevere in cambio tutta la pubblicità che meriterebbero. Colpa degli adulti che spesso dimenticano di essere stati giovani anche loro, come forse è capitato ai cinque vigili urbani in servizio al lungomare, proprio nel giorno in cui era partita l’operazione “controlli annonari” per il rispetto delle ordinanze sui tavolini e sulla loro distribuzione che senza dubbio ha una sua logica stringente e che esige una certa rigidità, indirizzata però a sanzionare e limitare gli eccessi, le brutture, le manie di espansione incontrollata che non sono giustificabili.

Cerchiamo ora di rimettere a posto tutti i tasselli. Primo: lo avevamo scritto, ma lo ribadiamo. Non sono stati i ragazzi a subire la sanzione dei poliziotti municipali, ma Gaetano Greco: 335 euro perché i tavolini e gli ombrelloni erano un po’ più in là. Cosa c’entra lo show amabile messo su da Scuola Zoo? Erano stati gli studenti a chiedere un po’ di ospitalità al titolare del Bar Betty che, con estrema gentilezza, aveva messo a disposizione parte del suo salottino esterno come “base” per la strumentazione, i giubbotti e quanto di altro avevano i componenti del gruppo nutrito.

Si erano presi la licenza i giovanissimi di spostare le sedie un po’ più in là del consentito, ma solo temporaneamente e in via del tutto funzionale allo spettacolino inscenato, per altro non una manifestazione prettamente ludica, ma una forma di protesta pacifica, una maniera per dare fiato alla voce di chi ancora è fra i banchi di scuola e vive i propri disagi, molto spesso gravi e non dovutamente ascoltati.

Cosa è Scuola Zoo a noi che il mondo della scuola ce lo siamo lasciato alle spalle (da protagonisti diretti) da un po’ di anni, ce lo ha spiegato Giovanni De Mola, che il rappresentante d’istituto del liceo classico “Marzolla” di Brindisi. E’ una associazione e community dedicata ai ragazzi (che ha supportato la candidatura di De Mola) che conta oltre un milione di fan su Facebook. E’ nata “per denunciare le ingiustizie della scuola”. Il fondatore nel 2007 l’ha creata dopo che uno dei suoi docenti si era addormentato durante l’esame di maturità e il preside non aveva dato peso alla situazione.

Anche i brindisini che ne fanno parte quindi sono rientrati in un progetto, indetto da Scuola Zoo, il progetto Ris, che assicura al rappresentante l’appoggio della community, di un giurista nel caso in cui ci dovessero essere problemi all’interno della scuola e la possibilità di svolgere una assemblea di istituto con loro.

Invasione di giovani al bar Betty-2Ecco come è nata la manifestazione di Brindisi. Lo staff di Scuola Zoo ha deciso di fare tappa in Puglia dal 5 all’11 maggio. Con De Mola ci sono anche Martina Abaterusso del “Fermi” di Brindisi e Giacomo Taurino dell’Alberghiero. Sono state opposte resistenze dai dirigenti scolastici per lo svolgimento delle assemblee previste all’interno degli istituti. Una serie di problematiche sono state rappresentate agli studenti: niente foto col cellulare, pareri negativi su pareri negativi.

Insomma le assemblee sono state revocate a 4 giorni dalla data prevista. Ma Scuola Zoo è comunque venuto in Puglia e si è pensato di trasferire la scuola, o meglio la giornata mensile interamente concessa agli studenti che l’autogestiscono, sul lungomare. Tutto regolare, con tanto di autorizzazioni e comunicazioni alla Siae.

“Cogliendo la palla al balzo – racconta De Mola -  abbiamo discusso dei diritti degli studenti, quindi di assemblee d'istituto, ma soprattutto di edilizia scolastica: i rappresentanti del classico Marzolla, dello scientifico Monticelli, dell’alberghiero, dell’artistico e del nautico hanno esposto i problemi delle proprie scuole, facendo intervenire anche i ragazzi delle presenti (nel momento di maggiore affluenza eravamo circa 200). Sono venuti a galla problemi molto gravi, come palestre inagibili, scuole che si allagano ogni volta che piove, scale di emergenza inesistenti, classi al limite della sicurezza se non oltre. Lo staff di Scuolazoo ha fatto così delle interviste da poter inserire nel suo nuovo canale YouTube ScuolaZoo in action, il quale parlerà appunto dei problemi di qualsiasi genere delle scuole d'Italia”. Poi, infine, i canti e balli. Davanti al Bar Betty.

I clienti erano divertiti. I partecipanti entusiasti. Sono arrivati i vigili, col metro in mano a prendere le misure. E a contestare lo spostamento dei tavolini, con tanto di ammenda per il titolare che aveva ospitato lo “zoo” di zainetti a caccia di spazi per affrontare i propri disagi, per sensibilizzare il resto del mondo. “Sulla eccessiva fiscalità addebitabile ai vigili – ha scritto il comandante Nigro in un comunicato – voglio significare che a stagione estiva prossima, le segnalazioni formali iniziano a pervenire al Comando”. Noi di BrindisiReport, anche, ne abbiamo ricevuto una marea. Sono consultabili sul portale Facebook del giornale. E sono tutte di disappunto.

Nigro auspica che la “incomprensione” possa essere “superata velocemente”. Noi speriamo che la Brindisi dal vestito elegante, costato un bel po’ di soldi pubblici (ci riferiamo ad esempio al restyling del lungomare), decida una volta per tutte cosa vuole fare da grande. E prenda coscienza del fervore che brucia sotto la cenere e della sua vocazione dimenticata: essere una città turistica, o come qualcuno qualche tempo fa l’aveva immaginata, una città d’arte e cultura. Una città aperta. 

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