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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca Via Provinciale San Vito

Ignorata l'istanza delle associazioni: ripartono i lavori sulla fontana Tancredi

La richiesta di “congelare” il permesso a costruire formulata al Comune è caduta nel vuoto e così stamani, dopo un mese di stop, sono ripresi i lavori di realizzazione di un edificio multipiano sulla fontana di Tancredi. Il riavvio del cantiere era stato preceduto da una riunione al comune fra tecnici e rappresentanti della ditta EdilMicaletti svoltasi ieri.

BRINDISI – La richiesta di “congelare” il permesso a costruire formulata al Comune è caduta nel vuoto e così stamani, dopo un mese di stop, sono ripresi i lavori di realizzazione di un edificio multipiano sulla fontana di Tancredi. Il riavvio del cantiere era stato preceduto da una riunione al comune fra tecnici e rappresentanti della ditta EdilMicaletti svoltasi ieri.

Un network di associazioni (Italia Nostra, Legambiente, Touring Club Italiano, Centro Turistico Giovanile, Fondazione Tonino Di Giulio, Wwf Brindisi, Acli Città di Brindisi, Amici dei Musei, Marina di Brindisi Club, Soroptimist Club Brindisi, Associazione Marinai d’Italia Brindisi) la scorsa settimana aveva deciso di adire le vie legali, dando mandato al penalista Stefano Latini “di presentare al sindaco l’istanza di annullamento in autotutela per Cantiere sulla fontana di Tancredi-2illegittimità del titolo abilitativo rilasciato (il permesso a costruire 127 del 2010, ndr), chiedendo la sospensione immediata dell’esecutività del provvedimento, nonché dei lavori in corso, e al presidente della Provincia la richiesta di intervento in subordine per quanto di sua specifica competenza”.

Inoltre era stato chiesto anche allo stesso legale di “valutare l’esistenza di condizioni di rilevanza penale da sottoporre all’autorità giudiziaria”. Ma tale iniziativa al momento non ha sortito alcun effetto concreto.

Le associazioni fanno leva su un paio di complesse questioni legali: un vincolo imposto il 20 febbraio 1968 dalla Soprintendenza ed integrato nel Piano regolatore generale del Comune di Brindisi, che tra l'altro qualifica quell'area come zona verde; un contratto di enfiteusi, e non di proprietà, che il venditore del terreno all'impresa costruttrice considera atto valido per la transazione, mentre ha in piedi un contenzioso legale con la Curia, cui lo stesso suolo apparteneva (o appartiene ancora, si vedrà).

Va ricordato che i costruttori sono pienamente legittimati a procedere con i lavori da una sentenza emessa dal Consiglio di Stato al termine di un contenzioso andato avanti per anni. I giudici, nel dare il via libera all’impresa, rimarcarono però la mancata adeguata tutela del monumento da parte degli enti preposti. L’area insomma non era sottoposta ad alcun vincolo. Per questo sarebbe opportuno effettuare un’accurata ricerca negli archivi comunali, dove da qualche parte dovrebbe esserci una traccia di quel famoso vincolo del 1968. 

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