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Cronaca

Nuovi incarichi a Ecologica Pugliese, maggiori costi per i cittadini

Crediamo che si possa agevolmente convenire, che le cattive abitudini sono dure a morire, in questa città. Si insiste, in questo, come in altri campi, a replicare le pratiche del passato. Anche se poi si decide di classificarle in modo difforme alla loro effettiva natura giuridica

BRINDISI - Crediamo che si possa agevolmente convenire, che le cattive abitudini sono dure a morire, in questa città. Si insiste, in questo, come in altri campi, a replicare le pratiche del passato. Anche se poi si decide  di classificarle in modo difforme alla loro  effettiva natura giuridica. L’ennesima dimostrazione riviene dalla delibera di giunta  n 203 del  7 luglio scorso, con la quale i due terzi della giunta comunale ha inteso implementare, un  servizio, che, a detta di molti cittadini, fa acqua da tutte le parti,  approvando, con poche irrilevanti  modifiche, la proposta formulata dalla Ecologica Pugliese per l’esecuzione di alcuni servizi supplementari. Con miglioramenti tutti da verificare, che destano molti dubbi considerati i risultati di questi otto mesi di attività.

Invece di pretendere l’adempimento di quanto previsto dal capitolato, di impegnarsi e impegnare la ditta incaricata a  porre rimedio alle tante situazioni di degrado esistenti in città, a migliorare il servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti, la pulizia delle strade, il miglioramento della raccolta differenziata, il lavaggio delle strade, dei cassonetti, dei contenitori assegnati alle attività commerciali, le attività di disinfestazione, derattizzazione, la pulizia delle caditoie, a liberare la città dalle erbacce, a sollecitare la distribuzione dei kit per la  differenziata, tutto regolarmente e ampiamente retribuito, si è deciso affidargli  maggiori incarichi, di aumentare i costi annuali di 589.035,32 euro, ( 49.086,32 al mese).

Costi che i cittadini, gli utenti, dovranno pagare con la rata Tari di dicembre. Che si preannuncia come una autentica mazzata. Con aumenti di oltre 20%, che si sommano a quelli dello scorso anno, che in alcuni avevano subito un aumento del  50%. Un provvedimento che suscita  perplessità, ritenendo che si possa trattare, anche in questo caso, di un affidamento diretto senza gara. Che non dovrebbe essere  consentito dalla legge. Ma ci chiediamo se si possa implementare un  servizio che non riviene da un rapporto contrattuale scaturito dall’esito di una gara, ma addirittura dal rinnovo di una ordinanza contingibile ed  urgente?

Anche se, a dir la verità,  in questa città le urgenze hanno smarrito da tempo la loro connotazione di straordinarietà, per rappresentare il modo normale in cui versano diversi settori, compreso quello della raccolta,  smaltimento dei rifiuti e dei servizi accessori condannato da  anni alla ad una  situazione di perenne precarietà, per endemica riluttanza a espletare la prevista gara decennale. Nonostante le tante rassicurazioni in proposito provenienti periodicamente da palazzo o dall’Aro.

Niente che possa comunque destare meraviglia in una città in cui in passato, per fare qualche esempio, è stato affidato, senza gara, sulla base di una conoscenza personale, un incarico che ha  comportato il pagamento di un corrispettivo di oltre 3,5 milioni di euro ( oltre 7 miliardi di lire). Oppure ad affidare, sempre senza gara, per 72 mesi, il servizio di custodia e manutenzione conservativa dell’impianto Crd  (con 25 delibere di giunta) al prezzo di 36.000 euro al mese.

Per scoprire poi, in esito all’espletamento della  gara  imposta dal tribunale, che si poteva pagare  19.382,8 euro, che aveva  comportato una maggiore spesa di quasi 1.300.000 euro ( 2,6 miliardi di lire), che i cittadini, non gli amministratori,  hanno pagato con le loro bollette. Perché in questo caso non si è chiesto, come si è fatto in altre occasioni, che in verità apparivano di semplice interpretazione, un parere sulla correttezza della procedura adottata all’ Anci, all’Agcm, alla Corte dei Conti? Non denota superficialità l’aver avallato implicitamente la dichiarazione della Ecologica sui rilevanti costi di ripristino delle otto isole ecologiche interrate, che  in base al capitolato dovevano essere  attivate,  senza conoscere costi effettivi e senza disporre un accertamento tecnico di parte?

In pratica si è deciso di buttare a mare le otto isole ecologiche, (costate nel tempo complessivamente quasi un milione di euro e mai utilizzate), che erano state realizzate per restituire dignità all’ambiente cittadino liberandolo dai contenitori fuori terra, dagli odori nauseabondi dei rifiuti in fermentazione e  per abbassare i costi di raccolta, decidendo di sostituirli  sullo stesso posto, con  enormi pattumiere verniciate, di cui si ignora la loro idoneità a realizzare gli stessi benefici, in termine di impatto ambientale, delle isole ecologiche interrate. Ma sarebbe utile, per completezza di informazione e trasparenza ,  conoscere il parere dei tre assessori, che non  hanno partecipato alla approvazione di quella delibera.

Nondimeno, crediamo che sulla regolarità del provvedimento vada interpellata almeno  la Corte dei Conti. Sui maggiori  costi, sugli effetti del provvedimento, ci penseranno i cittadini, stanchi di vivere nel  degrado e di subire una tassazione veramente, veramente esagerata. Specialmente se si tiene conto della qualità e della effettiva quantità dei servizi offerti. Non credo che si  possa ulteriormente proseguire  su questa strada,  perché si è giunti  ormai  al capolinea.

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