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Cronaca

Il Comune metterà sul mercato tutti gli alloggi popolari non redditizi

In lista anche le case del Villaggio pescatori e di Tuturano. E l'ex Estoril. Prelazione per gli assegnatari con titolo legittimo: valore di mercato da 15mila a 60mila. Nessuna decisione per l'ex cinema Di Giulio

BRINDISI – Pensa di nuovo alle vendita degli alloggi popolari il  Comune di Brindisi, alle prese con le manutenzioni che pesano parecchio sulla bilancia costi-benefici: molte, troppe le spese, pochi gli introiti tenuto conto dei canoni al ribasso pagati dagli inquilini, di conseguenza l’ago finisce col pendere dalla parte  delle “dismissioni”. Stesso ragionamento per alcuni immobili, come l’ex Estoril acquistato dal Demanio, ma ancora rudere, testimonianza solo di un passato che fu.

L’elenco dei beni da destinare al mercato perché “non strumentali all’esercizio delle proprie funzioni istituzionali” è stato approvato dalla giunta due giorni fa e costituisce in aggiornamento della versione risalente alla gestione commissariale di Bruno Pezzuto, poi confermata dall’amministrazione di centrodestra guidata da Domenico Mennitti, su proposta dell’assessore al Bilancio, Mario Pennetta, esterno.

Oggi l’ipotesi vendita sembra diventare più concreta, tenuto conto della necessità di fare cassa, ma l’ultima parola spetta al consiglio comunale, l’unico titolato a decidere. Nel frattempo il confronto sul tema “alienazioni o valorizzazioni” dovrebbe essere avviato in seno alla Commissione Patrimonio e Casa, dove è attesa la relazione dell’assessore Antonio Ingrosso e del dirigente del settore Carlo Cioffi.

L’ipotesi della vendita prevede il riconoscimento del diritto di prelazione a chi occupa gli alloggi in forza di un titolo legittimo. E qui la precisazione è d’obbligo, poiché il Comune ha avviato un censimento per stanare gli “abusivi”, coloro i quali sono subentrati all’assegnatario in un modo o nell’altro. C’è il dubbio che anche a Brindisi possa esserci un mercato “in nero”, in aggiunta alla prassi che più di qualche volta tiene impegnati i vigili urbani: “sfondare” e occupare le abitazioni.

In cima all’elenco restano le abitazioni del caratteristico Villaggio Pescatori. Il valore venale delle abitazioni è di 24mila euro circa, per lo meno stando agli ultimi documenti disponibili presso palazzo di città. Per gli altri alloggi, distribuiti fra quartieri, i valori venali vanno – in media – da un minimo di quindicimila euro a un massimo di sessantamila euro. L’importo più basso si riferisce a un mini appartamento in via Monsignor de Filippis ed è pari a 2.945,66 euro.

La lista comprende gli appartamenti che si trovano in via Santa Chiara, via Chimienti (dove ci sono 62 alloggi), via Stile, via Favia (47 alloggi), via don Guanella, via Nardelli (54 alloggi), via Lanzillotti (72 alloggi), via Aleandro (72 mini appartamenti), via Campania, via Lucania, via Marche, via Puglia, via Toscana, via de Filippis (32 alloggi), via Cappuccini (48 mini-appartamenti), via Santa Margherita (15 unità), via Carlo De Marco, via de Muscettola, via Rossini, , via Grandi, via provinciale per San Vito, via Materdomini, via Centauro, via de’ Castaldo, via Isonzo, via Andra della Monica, via Rischinieri, via Assennato, Largo Paesi d’Europa, via Santa Chiara.

Nell’elenco risulta incluso anche il complesso immobiliare che si trova nella frazione di Tuturano, dove ci sono 84 appartamenti con altrettanti posti auto al coperto. Si tratta del complesso che rappresenta uno dei filoni del processo nato dall’inchiesta su presunte tangenti, arrivato in Cassazione con prescrizione della corruzione che per la Procura avrebbe rappresentato la chiave della vendita proposta da una società privata alla pubblica amministrazione.

Esclusa, al momento, l’opzione della vendita per le abitazioni di via Spadini (24 alloggi) nel rione Sant’Elia,  in via Crati (12 unità) nel quartiere Perrino, in via Seminario, in via Sant’Angelo (essendo appartamenti di nuova costruzione) e in via Benedetto Croce, nel rione Paradiso.

Quanto, poi, al futuro del vecchio cinema Di Giulio, in via Cesare Battisti, il Comune ha escluso l’opzione vendita il cui valore venale è pari a 152.428 e 64 centesimi, dopo aver accantonato l’idea di realizzare un parcheggio multipiano, da realizzare in project financing con il contributo di un privato. L’immobile resta nella disponibilità dell’amministrazione che però deve ancora deciderne il futuro.

Possibile alienazione per l’ex Estoril, in località Materdomini, nel caso in cui la strada della valorizzazione non dovesse portare ad alcun risultato, circostanza che ne racconta il presente viste le condizioni di totale abbandono in cui versa, nonostante il programma di valorizzazione della litoranea. Il rudere, tenuto conto della posizione e delle dimensioni, ha un valore di mercato di poco meno di trecentomila euro. Dalla documentazione del Comune risultano 287mila euro. L’ente lo ha acquistato dal demanio.

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