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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Negroamaro, avviso di pagamento per la Tosap: arretrati per 70mila euro

Intanto l’associazione onlus incassa 91mila euro dal Comune a titolo di contributo. L’edizione del 2015 costata 421mila euro: centomila euro in meno rispetto all’anno scorso. Ma anche quest’anno chiusura in perdita. Perfettamente in regola con tasse e quietanze del rendiconto il Circolo della Vela per la regata Brindisi-Corfù

BRINDISI – A maggio l’esenzione dalla tassa per l’occupazione di suolo pubblico, a luglio invece la notifica dell’avviso di pagamento: anche l’Associazione Onlus Negroamaro Wine Festival dovrà versare la Tosap per gli stand delle degustazioni, distribuiti nella zona del centro di Brindisi. Quanto? Circa settantamila euro, importo che comprende le somme che avrebbero dovuto essere versate già dalla prima edizione, stando agli accertamenti posti in essere dalla società Abaco, il concessionario del Comune. Ed è qui, negli uffici dell’amministrazione, tra palazzo di città, sede della ripartizione tributi, e piazza Mercato, dov’è ospitato il settore attività produttive, che viene a galla la new, sospinta da uno scambio di lettere di segno opposto.

Da quelle partite dal settore annona, emerge che il Comune inizialmente ha sostenuto la tesi dell’esenzione, anche facendo riferimento a una prassi ritenuta consolidata  in quanto ereditata dal passato, secondo cui trattandosi di “evento la cui realizzazione avviene su indirizzo dell’amministrazione comunale con una compartecipazione interistituzionale che prevede impegni precisi in tal senso, si rappresenta come l’intera area pubblica concessa in uso temporaneo per la realizzazione dell’evento Negroamaro Wine Festival non debba essere considerata soggetta al pagamento del tributo comunale per l’occupazione di suolo pubblico”.

Due mesi più tardi, il cambio di direzione, su input dell’ufficio tributi, nel momento in cui qualcuno a palazzo di città (chi non è dato saperlo, visto che a domanda precisa non si ha risposta) si è riletto il regolamento per la Tosap e ha scoperto che l’evento di grande richiamo per il pubblico non rientra nella categoria delle esenzioni. Di conseguenza, il pagamento è obbligatorio.

Tanto è vero che dalla sede del concessionario è stato spedito l’avviso di pagamento indirizzato all’associazione nata nel 2012 su iniziativa di Confagricoltura, Confcooperative, del Consorzio di tutela di Vini Brindisi-Squinzano e del Consorzio di tutela Vini Salice salentino. Sono state prese in considerazione le cinque location principali, vale a dire piazza Vittoria, piazza Mercato, piazza Duomo, scalinata Virgiliana-colonne romane e piazza Matteotti, così come le vie Santi e Casimiro che hanno ospitato la prima edizione della rassegna Tipitaly.

fTaccola©_FTO8620-2Nulla quaestio sul fronte Tosap, invece, per altri eventi di promozione anche turistica per Brindisi, come il Salone Nautico, poiché risulta esserci stato un regolare pagamento della Tosap, così come versamento c’è stato da parte del Circolo della Vela in occasione della trentesima edizione delle manifestazioni legate alla Regata Brindisi-Corfù, e precedente edizione.

All’associazione, intanto, sono stati accreditati 91mila euro “a titolo di saldo del contributo finanziario di sostegno all’iniziativa” da parte del Comune per il 2015, “determinato nella misura complessiva di 130mila euro, comprensivo di Iva”, si legge nella ricevuta dell’associazione spedita all’assessorato alle Attività produttive il 3 settembre scorso.

All’’ufficio comunale è stato consegnato il rendiconto della manifestazione che si è svolta dal 5 al 9 giugno e sono state allegate le fatture emesse dai fornitori, ma non tutte quietanzate: il “riepilogo dei costi” ha portato al totale di 421.317 euro e 85 centesimi, a fronte di una previsione che si fermava a quota 386mila. I ricavi sono stati pari a 389mila. Di conseguenza il bilancio “presenta un passivo di 27.317,85, il cui ripianamento – si legge – sarà gestito dall’Associazione Negroamaro Wine Festival”.

L’elenco dei costi, per la versione 2015, comprende le seguenti voci: “allestimento stand e casse per 85.791,31; collaboratori marketing 18.080; promozione e pubblicità 45.431,37; costi di segreteria 7.021,04; oneri Siae 2.786,57; Bicchieri sacche 28.032,67; sicurezza 8.454,60; prevenzione 2.200; sommelier 6.832; eventi 185.568,44; pulizia 4.026; personale casse 7.830 (39 i nominativi indicati); manodopera e facchinaggio 12.272 (45 le persone impiegate) ed energia elettrica 6.991,85”.

Quanto ai ricavi, sono stati così descritti: “Comune di Brindisi 130mila euro”, il contributo incassato per intero in due tranche; “Autorità portuale di Brindisi 10mila; introiti da sponsor dell’evento 21mila; introiti da espositori (stand) 97mila; introiti da ticket di degustazione 136mila”.

Rispetto all’anno scorso, c’è stata una riduzione delle spese per circa centomila euro: nel 2014 i costi sostenuti per l’evento ammontavano a 526.068 euro e 64 centesimi, i ricavi a 489.381 euro, somma quest’ultima raccolta dai contributi ricevuti dal Comune di Brindisi per centomila euro, dalla Regione Puglia per 25mila, dalla Camera di Commercio (stanziamento non ancora erogato), dall’Autorità portuale di Brindisi per diecimila, a cui vanno aggiunti gli “introiti da sponsor dell’evento per 36.589,  gli introiti da espositori (stand) 104.298, i ticket di degustazione Negroamaro Wine Festival 155mila euro e gli introiti del concerto dei Kool and the gang per 33.494 euro”. Il bilancio presentava un passivo di 36.687,64 euro.

Sia con riferimento all’anno scorso, che all’edizione 2015, l’associazione ritiene che “il Negroamaro Wine Festival ha largamente raggiunto gli obiettivi prefissati, presentando e promuovendo il territorio attraverso news, convegni tematici, contatti commerciali tra gli operatori e la conoscenza e la degustazione dei prodotti da parte dei consumatori”. L’ultimo evento ha “confermato, una volta di più, che il vino delle nostre terre può fare da apripista a un’offerta di eccellenze agroalimentari dell’intera regione Puglia”, con presenze stimate “in circa 250mila persone nell’arco delle cinque serate”. Adesso si riparte da zero per organizzare il festival 2016.

Tutte regolarmente quietanzate le fatture prodotte dal Circolo della Vela Brindisi per la regata. A quanto pare, è l’organizzazione più diligente da questo punto di vista, per un evento che sposta realmente a Brindisi l’attenzione delle testate specializzate nazionali, e circa mille uomini e donne di equipaggi provenienti da tutto l’Adriatico ed altre regioni italiane e paesi esteri.

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