“Missione a Rimini, in hotel solo sindaca e assessore Carella”
Il capo di Gabinetto: “Mero refuso dell’albergo l’indicazione di tre persone, la conferma arriva dalla tassa di soggiorno calcolata per due”
BRINDISI – “In hotel a Rimini c’erano solo la sindaca Angela Carluccio e l’assessore Vito Carella: l’indicazione di tre persone è solo un refuso nella compilazione della ricevuta da parte del personale dell’albergo. Il dato inconfutabile è costituito dalla tassa di soggiorno: è stata conteggiata solo per due persone”.
Arriva direttamente da Nicola Zizzi, capo di Gabinetto della prima cittadina non più dimissionaria, la risposta alla domanda che nella giornata di ieri ha incuriosito più di qualcuno tra i consiglieri comunali e quanti sono comunque vicini agli ambienti di Palazzo di città: in trasferta e in hotel quante persone c’erano? Interrogativo di interesse pubblico visto che la trasferta in Emilia Romagna del 9 e del 10 novembre scorsi è stata pagata dal Comune, dunque con soldi pubblici. Curiosità o meglio trasparenza più che legittime.
Zizzi chiarisce prima di tutto che lui stesso ha esaminato la documentazione, autorizzato il viaggio e il soggiorno per due persone e ha “approvato gli atti di liquidazione”. Tutto “risulta anche dalle mail di prenotazione e di conferma dell’hotel poste agli atti d’ufficio”, spiega in una nota a sua firma. Stavolta la velina non è del portavoce della sindaca.
A seguire Zizzi elenca le spese per la “signora sindaca” e per l’assessore Carella. Angela Carluccio ha chiesto il rimborso per “ricevute per il pedaggio autostradale per 80,70 euro, tabelle chilometriche Aci 340 euro, ingresso fiera a Rimini 14 euro, camera albergo 150 euro, tassa di soggiorno 2,50, pasti 63,54, totale 650,74 euro”. Per Carella: “camera albergo 150 euro, tassa soggiorno 2,50, pasti 58,95, totale 211,45”.
“Come si evince in particolare dalla tassa di soggiorno riportata sulla fattura è inconfutabile il dato della fruizione della sistemazione alberghiera alla sola persona della sindaca, per la stanza fatturata dal momento che detta tassa è relativa, per legge, per detto importo, ad ogni singolo occupante”, scrive Zizzi. “Tale elemento è avvalorato dalla circostanza che, nella ricevuta rilasciata all’assessore Carella, anche esso unico componente della sua stanza, gli importi sono identici”. Il riferimento è sempre a prezzo della camera e tassa di soggiorno. La conclusione, allora, è la seguente: “La riscontrata indicazione del numero 3 nella ricevuta alberghiera della sindaca non trova pertanto coerenza con le esposte circostanze potendo essere derubricata a mero refuso dell’hotel”.