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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

“Missione a Rimini, in hotel solo sindaca e assessore Carella”

Il capo di Gabinetto: “Mero refuso dell’albergo l’indicazione di tre persone, la conferma arriva dalla tassa di soggiorno calcolata per due”

BRINDISI – “In hotel a Rimini c’erano solo la sindaca Angela Carluccio e l’assessore Vito Carella: l’indicazione di tre persone è solo un refuso nella compilazione della ricevuta da parte del personale dell’albergo. Il dato inconfutabile è costituito dalla tassa di soggiorno: è stata conteggiata solo per due persone”.

Nicola Zizzi-2Arriva direttamente da Nicola Zizzi, capo di Gabinetto della prima cittadina non più dimissionaria, la risposta alla domanda che nella giornata di ieri ha incuriosito più di qualcuno tra i consiglieri comunali e quanti sono comunque vicini agli ambienti di Palazzo di città: in trasferta e in hotel quante persone c’erano? Interrogativo di interesse pubblico visto che la trasferta in Emilia Romagna del 9 e del 10 novembre scorsi è stata pagata dal Comune, dunque con soldi pubblici. Curiosità o meglio trasparenza più che legittime.

Zizzi chiarisce prima di tutto che lui stesso ha esaminato la documentazione, autorizzato il viaggio e il soggiorno per due persone e ha “approvato gli atti di liquidazione”. Tutto “risulta anche dalle mail di prenotazione e di conferma dell’hotel poste agli atti d’ufficio”, spiega in una nota a sua firma. Stavolta la velina non è del portavoce della sindaca.

A seguire Zizzi elenca le spese per la “signora sindaca” e per l’assessore Carella. Angela Carluccio ha chiesto il rimborso per “ricevute per il pedaggio autostradale per 80,70 euro, tabelle chilometriche Aci 340 euro, ingresso fiera a Rimini 14 euro, camera albergo 150 euro, tassa di soggiorno 2,50, pasti 63,54, totale 650,74 euro”. Per Carella: “camera albergo 150 euro, tassa soggiorno 2,50, pasti 58,95, totale 211,45”.

“Come si evince in particolare dalla tassa di soggiorno riportata sulla fattura è inconfutabile il dato della fruizione della sistemazione alberghiera alla sola persona della sindaca, per la stanza fatturata dal momento che detta tassa è relativa, per legge, per detto importo, ad ogni singolo occupante”, scrive Zizzi. “Tale elemento è avvalorato dalla circostanza che, nella ricevuta rilasciata all’assessore Carella, anche esso unico componente della sua stanza, gli importi sono identici”. Il riferimento è sempre a prezzo della camera e tassa di soggiorno. La conclusione, allora, è la seguente: “La riscontrata indicazione del numero 3 nella ricevuta alberghiera della sindaca non trova pertanto coerenza con le esposte circostanze potendo essere derubricata a mero refuso dell’hotel”.

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