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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Il Cie distrutto da un incendio appiccato da un gruppo di nordafricani. Rischio chiusura

BRINDISI – E questa volta il Centro di identificazione ed espulsione di Restinco (Cie) rischia la chiusura almeno provvisoria. Questo suggerirebbe la logica dopo i disordini avvenuti tra le 22 di ieri e l’1 del mattino di oggi, che si sono conclusi con la distruzione totale delle camerate e dei servizi, causata dall’incendio appiccato da un gruppo numerosi di internati tunisini – non c’entrano con gli immigrati di Lampedusa – che si erano procurati accendini e liquido infiammabile.

BRINDISI – E questa volta il Centro di identificazione ed espulsione di Restinco (Cie) rischia la chiusura almeno provvisoria. Questo suggerirebbe la logica dopo i disordini avvenuti tra le 22 di ieri e l’1 del mattino di oggi, che si sono conclusi con la distruzione totale delle camerate e dei servizi, causata dall’incendio appiccato da un gruppo numerosi di internati tunisini – non c’entrano con gli immigrati di Lampedusa – che si erano procurati accendini e liquido infiammabile.

La polizia e i militari in servizio sono riusciti a fare entrare e proteggere il lavoro dei vigili del fuoco, ma alla fine il bilancio dei danni è grave. Questa mattina una commissione della prefettura ha effettuato un sopralluogo a Restinco per una valutazione sul campo della situazione, e per poter perciò prendere una decisione assieme al questore. La possibilità che gli ospiti attuali del Cie vengano trasferiti altrove è alta, poiché attualmente tutti si trovano provvisoriamente alloggiati nel capannone della mensa, ma si tratta ovviamente di una soluzione di ripiego e molto temporanea.

Alla rivolta della notte non hanno partecipato, sembra, i marocchini presenti nel Cie, non associandosi quindi all’iniziativa assunta dai tunisini. Il bilancio dei fatti per fortuna con conta alcun ferito né tra gli ospiti, né tra le forze dell’ordine. Solo danni materiali piuttosto gravi che richiederebbe, in caso di decisione di ripristino del Cie, un notevole investimento. La situazione è rimasta tranquilla invece nella sezione – più grande – del campo di Restinco destinata a Centro di accoglienza richiedenti asilo (Cara), dove vengono ospitati gli immigrati in fuga dall’Africa Settentrionale.

Non appena è giunta la segnalazione dei nuovi incidenti – gli ennesimi – la questura ha mobilitato gli uomini disponibili, a partire da Digos e Squadra mobile, che si sono aggiunti agli agenti e ai militari in servizio. Ma non è stato possibile impedire che l’incendio si propagasse prima dell’arrivo dei vigili del fuoco. La questione – Restinco, al centro dell’agenda dei sindacati di polizia brindisini da vari anni, rimane un problema aperto.

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