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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca

Il Cocer dell'Arma: "Siamo 10mila in meno"

Riceviamo e pubblichiamo un comunicato nazionale del Cocer dei Carabinieri sui tragici eventi di Maddaloni costati la vita ad un appuntato ed il ferimento di altri tre militari dell'Arma, due dei quali in maniera molto grave. Il Cocer è la rappresentanza sindacale, si può dire, riconosciuta a ciascuna forza armata dello Stato.

Riceviamo e pubblichiamo un comunicato nazionale del Cocer dei Carabinieri sui tragici eventi di Maddaloni costati la vita ad un appuntato ed il ferimento di altri tre militari dell'Arma, due dei quali in maniera molto grave. Il Cocer, lo ricordiamo, è la rappresentanza sindacale, si può dire, riconosciuta a ciascuna forza armata dello Stato.

"Negli ultimi giorni l’Arma dei Carabinieri ha pagato un alto tributo di sangue per la difesa della legalità e della sicurezza dei cittadini. A Maddaloni l’appuntato Tiziano Della Ratta è stato colpito a morte da una banda di rapinatori che ha gravemente ferito anche il maresciallo Domenico Trombetta. il 28 aprile a Piazza Montecitorio, il brigadiere Giuseppe Giangrande ed il carabiniere scelto Francesco Negri sono stati gravemente feriti mentre il governo prestava giuramento di fedeltà nelle mani del Capo dello Stato.

Il Cocer Carabinieri, addolorato per la tragica sorte dell’appuntato Della Ratta, desidera esprimere vicinanza e solidarietà ai colleghi feriti e stringe in un forte abbraccio i familiari delle vittime. in questo momento di forte tensione emotiva, il Cocer fa appello a tutte le forze politiche e di governo, affinchè si presti la giusta attenzione alle problematiche dell’intero comparto difesa-sicurezza. A fronte di una criminalità sempre più spietata e di forti tensioni sociali che agitano le piazze non si può continuare ad assistere ad un progressivo depauperamento di risorse umane e finanziarie per le forze dell’ordine.

L’Arma dei Carabinieri conta già 10.000 uomini in meno rispetto all’organico ed in virtù delle norme sul ripianamento del turn-over, che consente di arruolare solo il 20% del personale congedato, l’emorragia di uomini continua. I fondi e i mezzi a disposizione sono sempre di meno, mentre le esigenze ed i sacrifici che si chiedono agli uomini in divisa sono sempre maggiori. Molte stazioni carabinieri sono state chiuse altre si accingono ad esserlo. Tutti i reparti dell’Arma sono oggetto di un pericoloso ridimensionamento, al fine di adeguare gli organici ai livelli di forza effettivamente disponibili.

Il Cocer chiede al governo testè insediatosi di passare subito dalle parole ai fatti, perché i provvedimenti finora adottati incidono negativamente sulla efficacia del servizio reso ai cittadini e frustrano il morale di chi, tutti i giorni, è in prima linea e rischia la vita per difendere il bene comune. Non è il sacrificio che spaventa i carabinieri e le forze dell’ordine, ma l’attenzione ai problemi della sicurezza di chi ha il primario dovere di assicurare ai tutori dell’ordine strumenti adeguati all’esercizio delle proprie funzioni e condizioni di vita dignitose.

Un plauso ai colleghi della Campania e ai militari di Piazza Montecitorio che, con grande sinergia e professionalità, hanno assicurato alla giustizia tutti gli autori dei folli gesti.

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