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Cronaca

In trappola la banda delle spaccate, mentre scambiava sigarette per droga

Malgrado le carenze di mezzi e personale, la polizia fa il suo dovere e libera un’area compresa tra quattro province, quelle di Brindisi, Lecce, Taranto e Bari, da una delle bande che le percorrono di notte razziando negozi, stazioni di servizio e bancomat: al capolinea, nella giornata di ieri, quella che utilizzava per i colpi un’Audi A6 SW nera

Malgrado le carenze di mezzi e personale, la polizia fa il suo dovere e libera un’area compresa tra quattro province, quelle di Brindisi, Lecce, Taranto e Bari, da una delle bande che le percorrono di notte razziando negozi, stazioni di servizio e bancomat: al capolinea, nella giornata di ieri, quella che utilizzava per i colpi un’Audi A6 SW nera, con un potente motore a benzina di 2700 di cilindrata, con quattro membri del gruppo finiti in manette, tutti brindisini ben noti alla giustizia, mentre scambiavano – ritengono gli investigatori  – un grosso bottino di sigarette con mezzo chilo di hascisc, portato a domicilio nel loro covo da un soggetto di San Vito dei Normanni, ammanettato a sua volta. C’è anche un favoreggiatore, pure di Brindisi, denunciato a piede libero.

IL VIDEO DELL'OPERAZIONE

Banda Audi 6 nera (7)-2I colpi - Sotto sequestro cinque auto, 60 chili di sigarette rubate, un armamentario composto da mazze ferrate, gas per fare saltare i bancomat, attrezzi da scasso di ogni genere, passamontagna, guanti, cinque etti di hascisc, duemila euro in banconote, due fucili, telefoni cellulari. L’indagine condotta dal commissariato di polizia di Ostuni non è conclusa, ha spiegato il dirigente Gianni Albano, perché restano da collegare al gruppo finito in carcere altri episodi criminosi, mentre si ritiene già di disporre di buoni indizi per casi avvenuti a Copertino, Palagiano, Salice Salentino (furto da ventimila euro in sigarette in una tabaccheria, già ammesso dagli arrestati), Torre Canne, Ostuni (distributore Esso Lutrino, sulla 379).

Banda Audi 6 nera-2L’appostamento - Non è stato casuale il blitz che ha sorpreso la banda dell’Audi A6 nel suo nascondiglio, un capannone abbandonato in contrada Iannuzzo, sulla ex statale 16 tra Brindisi e San Vito dei Normanni. Al personale del commissariato di Ostuni ci sono voluti due mesi di lavoro della sezione di polizia giudiziaria e della sezione volanti per mettere insieme la pista che ha condotto gli investigatori a quel sito, tre giorni addietro. La scelta è stata quella di cominciare un appostamento dalla mezzanotte del 16 dicembre, non facile per la presenza nel luogo di quattro grossi cani, tra i quali un pastore abruzzese e un corso.

Banda Audi 6 n era-2Dopo 48 ore di attesa, nel perimetro tenuto sotto osservazione sono entrate due auto, una Ford Ka e una Peugeot 206, dalle quali sono scesi due soggetti che hanno cominciato i preparativi per una delle scorrerie notturne. La polizia non è intervenuta, ha spiegato il commissario capo Albano, perché l’obiettivo era la banda al completo. Scelta azzeccata perché poi è comparsa anche tanto attesa Audi nera. Ma l’inseguimento da parte delle auto civetta si è spento tra i condomini attorno a viale Leonardo da Vinci, al quartiere S. Elia di Brindisi, dove la potente berlina dei ladri si era certamente infilata in uno degli innumerevoli box dei palazzi circostanti.

banda Audi 6 nera (6)-2La cattura - Ma per la banda è stato solo un breve rinvio dell’appuntamento con le manette. I poliziotti sono tornati all’appostamento ma aveva intanto ricostruito il percorso “protetto” che il ladri compivano da S.Elia per arrivare al capannone e viceversa, tutte provinciali secondarie come la Brindisi-San Donaci, e la Mesagne-Apani, tutte collegate, tutte poco frequentate di notte. E’ ricominciato l’appostamento al capannone, e ieri pomeriggio ecco comparire i quattro dell’Audi A6 nera, ma a bordo una piccola Renault Twingo. Era tornati per affari, e più precisamente con uno spacciatore di San Vito dei Normanni, Lorenzo Zurlo di 47 anni.

Gli investigatori hanno visto quelli dell’Audi che prelevavano da un nascondiglio un grosso quantitativo di sigarette, provenienti dai furti effettuati. Zurlo invece, arrivato poco dopo alla guida di un Fiat Doblò bianco, aveva mezzo chilo di hascisc in stecche sotto il sedile del conducente, e duemila euro in contanti. Per la polizia, ha spiegato ancora il commissario capo Gianni Albano, stava per avvenire uno scambio tabacchi-droga. Tuttavia a quel punto era obbligatorio intervenire, e così sono stati bloccati e ammanettati il sanvitese e i quattro brindisini: Sebastiano Manni di 39 anni, Rocco Roma di 22 anni, Roberto Papa Sgura, di 27 anni, e Marco Vitale di 25 anni.

Banda Audi 6 nera (5)-2I brindisini sono stati denunciati in stato di arresto in flagranza per concorso in furto e ricettazione delle sigarette, falso materiale (l’Audi poi rintracciata, di cui non vi è denuncia di furto, era nella disponibilità di Manni e aveva targhe modificate con nastro adesivo nero sovrapposte a quelle originali), e a loro carico si valuta anche la possibile denuncia anche per associazione per delinquere. Il sanvitese è messo peggio: detenzione ai fini di spaccio, detenzione illegale e ricettazione di arma clandestina.

Le perquisizioni – Infatti, dopo gli arresti sono scattate le perquisizioni. Quelle a carico di Zurlo hanno condotto la polizia alla scoperta di un fucile da caccia semiautomatico calibro 12 con matricola abrasa e di una carabina calibro 4.5 ad aria compressa, oltre alla già citata somma che si ritiene provento di spaccio. L’Audi invece era dove si sospettava che fosse: in un garage del quartiere S. Elia, e dentro c’era di tutto, dalle mazze ferrate alle cesoie, all’equipaggiamento per scardinare i bancomat, ai passamontagna, tutto sotto sequestro e a disposizione del sostituto procuratore Giuseppe De Nozza.

Banda Audi 6 nera (2)-2-2Per aver prestato alla banda il proprio box auto, è stato denunciato per favoreggiamento personale F.C di 22 anni. Partita chiusa? No, dice il dirigente del commissariato di Ostuni, Gianni Albano. Solo un primo tassello. Ci sono delle piste da seguire, poi si vedrà. Tutto questo è stato fatto impiegando al massimo le risorse disponibili senza bloccare altri servizi, dieci unità di giudiziaria e volanti che hanno messo nel sacco quelli dell’Audi nera, ora “in gabbia” nel garage  del commissariato.

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